Prendere il sole: 10 consigli per farlo bene

Prima regola: gradualità. Poi scegliere gli orari giusti. Mangiare frutta e verdura e bere molto. Non esagerare con abbronzanti e piuttosto scegliere creme protettive

come proteggersi dal sole

È uno dei grandi piaceri dell’estate: prendere il sole e abbronzarci. Ci regala il buonumore, grazie alla stimolazione di serotonina nel cervello. Rafforza le ossa. È un bagno di vitamina D, che regola, tra l’altro, il metabolismo del calcio. Migliora il nostro aspetto esteriore. Controlla l’appetito e ci aiuta a mangiare meno, mentre rende più attivo il cervello. Dunque, il sole non va sprecato. Ma attenzione: non bisogna esagerare ed è il caso di stare attenti, semplicemente seguendo i nostri 10 consigli.

Con il sole dobbiamo avere un atteggiamento ambiguo, in due direzioni. Da un lato accoglierlo e cercarlo, dall’altro evitarlo. E tutto dipende da alcuni fattori che vanno valutati a beneficio della nostra salute e della nostra sicurezza: i raggi solari, è bene saperlo, sono responsabili del 90 per cento del processo di invecchiamento della nostra pelle.

  • Prendere il sole con gradualità. Il primo consiglio, e anche quello basilare, per non sprecare tutti i benefici del sole e per non correre rischi legati a una scarsa protezione dai suoi effetti è racchiuso in una parola: gradualità. Non bisogna tuffarsi nel sole, come al momento di un bagno al mare, ma prenderlo in modo responsabile e corretto. Ovvero un passo alla volta. Sapendo che per produrre un’abbronzatura duratura la pelle ha bisogno di 10 giorni di tempo, e le ore tra le 11 e le 15 sono quelle con le radiazioni più forti.
  • Il corpo si protegge da solo. E frutta e verdura aiutano Una volta introdotta la regola di “un passo alla volta”, anche per evitare scottature e problemi più gravi, il corpo sarà in grado di proteggersi dal sole in modo autonomo. Ha tutte le risorse per riuscirci. Piuttosto, dopo la gradualità, il fattore di protezione più importante è quello dell’alimentazione: niente cibi grassi durante le ore di esposizione al sole. Privilegiate frutta e verdura, e bevete tanta acqua.
  • Una maglietta e pazienza per l’estetica. Non state troppo a rincorrere l’estetica, specie se avete una pelle delicata e quindi più esposta ai rischi derivanti dall’intensità dei raggi del sole. Una maglietta di cotone, in funzione anti-sole, è utilissima. Specie per le ore più calde. E comunque in generale stare sempre con il corpo scoperto, esposti al sole, è un errore. Oltre che un rischio.
  • Conoscete la vostra pelle. Per capire come e dove vi porterà il sole, in termini di tintarella, e quindi per evitare gli sprechi di inutili forzature, partite da un dato scientifico: il colore e l’intensità dell’abbronzatura dipendono dalla pelle e dalla quantità di melanina che produce. In sintesi: le persone con pelle e capelli marroni o neri hanno più melanina, si abbronzano maggiormente e innanzitutto sono più protetti dai raggi UV; chi invece ha pelle chiara è più suscettibile alle scottature, alle macchie scure sul viso e sul dorso delle mani.

 

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Che succede quando si esagera con il sole

I danni di una eccessiva esposizione al sole colpiscono la pelle, favorendone il deterioramento con rughe e macchie. Ma anche in questo caso, continuando nella lista dei nostri 10 consigli, tutto diventa più facile grazie a qualche rimedio naturale. Ispirato alla normale, e sempre efficace, categoria del buonsenso.

  • I danni dei troppi raggi UV. Anche qui, consapevolezza e responsabilità, due parole chiare negli stili di vita sostenibili. La scienza ha accertato, ormai da anni, che un’eccessiva esposizione ai raggi UV favorisce l’invecchiamento precoce della cute, aumenta le rughe e le macchie della pelle. In termini tecnici si chiama “deterioramento solare”, per non parlare dell’aumento del rischio cancro. Senza allarmismo, senza ossessioni, sono tutte cose da sapere.
  • Cappelli e altro. A parte la maglietta in funzione anti-sole, cappelli e occhiali da sole sono altri due oggetti preziosi per proteggersi dai rischi dei raggi solari e in generale di un’eccessiva esposizione a ciò che, durante l’estate, giustamente desideriamo. Divertitevi, piuttosto, a scegliere cappelli e occhiali che vi fanno sentire a vostro agio, e magari più attraenti.
  • Evitate profumi. Se vi esponete al sole con trucchi e profumi, e non fate attenzione proteggendovi, le conseguenze possibili sono queste: chiazze sulla pelle o perfino reazioni allergiche. Perché rischiare? Se pensate di stare al sole, potete anche fare lo sforzo di evitare profumi e trucchi e non sprecare la vostra giornata in attesa dell’abbronzatura giusta.
  • Come si usano le creme di protezione. Premessa: utilizzare creme e in generale prodotti per la protezione dal sole è utile e talvolta non solo necessario, ma indispensabile. Ma anche qui: niente esagerazioni e niente sprechi. Applicatele con efficacia e nelle dosi giusti, magari dopo una telefonata (non è necessaria una visita) al vostro dermatologo di fiducia. In ogni caso, sappiate che le creme solari non sono senza scadenza. A distanza di un anno dall’apertura non garantiscono più il fattore di protezione.
  • Come si usano i prodotti abbronzanti. L’errore più frequente, con un doppio spreco, per salute e per il corpo, è il seguente: utilizzare prodotti abbronzanti al posto di quelli protettivi per acquistare più rapidamente colore. Nulla di più sbagliato. In questo modo, infatti, non solo non proteggete la pelle ma moltiplicate gli effetti dannosi del sole. E aumentate di molto le possibilità di una pesante scottatura.
  • Leggere bene gli ingredienti dei prodotti di protezione. Non è complicato imparare a leggere, attraverso ciò che viene riportato nella confezione, il contenuto dei prodotti in commercio per proteggersi dal sole. Recentemente la FDA americana (l’Agenzia che regola anche la vendita di questi prodotti) ha messo sotto accusa alcuni ingredienti attivi usati per assorbire i raggi UV nei prodotti con filtro chimico. Queste discussioni su spray, creme, latti solari, sono infinite e riguardano anche le dosi (2 milligrammi per centimetro quadrato di pelle, quattro volte al giorno: questa la raccomandazione dei produttori, ed è probabilmente eccessiva). In generale è bene leggere con attenzione gli ingredienti dei fotoprotettori e scegliere filtri fisici come l’ossido di titanio o il biossido di zinco. E invece di abusare con prodotti e acquisti compulsivi, magari consultarsi sempre con il proprio dermatologo. Basta un consiglio autorevole e competente, e lo spreco è scansato.

Quanto tempo possiamo stare al sole?

Non esiste una regola erga omnes, valida per tutti, per stabilire quante ore possiamo stare al sole. Le differenze riguardano l’età delle persone (bambini e anziani sicuramente devono stare meno tempo al sole), le condizioni di partenza del nostro fisico (se abbiamo una pelle chiara o scura), l’orario nel quale siamo espositi ai raggi del sole (le ore più calde sono anche quelle nelle quali dobbiamo stare meno). In generale, però, possiamo provare a tirare le somme con un valore medio: al sole d’estate si può stare tra una e due ore al giorno. Non di più. Sappiate che se avete la pelle chiara, stare più tempo esposti al sole non vi aiuterà, ma semmai rischierete una dermatite o qualche problema alla pelle. Invece, la buona notizia per tutti, con la pelle chiara o con la pelle scura, è che nei mesi caldi ci si abbronza anche sotto l’ombrellone. Senza particolari contromisure, tranne il consiglio di indossare una maglietta e non restare a torso nudo.

Quali sono le ore migliori per prendere il sole

Anche in questo caso, per decidere l’ora migliore da scegliere per stare al sole, il fattore età diventa determinante. I bambini, sotto i 4 anni, devono stare al sole alle prime ore del mattino, tra le 7 e le 10, e il pomeriggio non prima delle 17. Più o meno questi sono gli orari da scegliere anche per le persone anziane, quelle che devono fare le maggiori rinunce in termini di esposizione al sole. Per tutti gli altri la raccomandazione fondamentale è una sola: evitare l’esposizione al sole tra le 12 e le 15. Sono orari impossibili per abbronzarsi.

Quanto tempo serve per abbronzarvi?

Per stabilire il tempo necessario per abbronzarvi più che l’età contano il colore e le caratteristiche della pelle. Chi ha una carnagione chiara tenderà sempre, con il sole, ad avere un colore sul rosso; chi ha la pelle scura, invece, anche in un solo giorno di sole potrà cambiare colore e andare verso le tinte forti. Un consiglio importante: quando il sole è forte e durante l’estate piena, non esagerate con le creme abbronzanti per accelerare il cambio di colore della vostra pelle. È uno spreco: fate fare alla natura il suo corso, senza forzature. Piuttosto, pensate a proteggervi con qualche crema specifica. E tenete presente che l’acqua del mare, tra l’altro a costo zero, ha più o meno lo stesso risultato di una crema abbronzante.

Il sole che abbronza di più

Il sole che abbronza di più è sicuramente quello di montagna, e più si sale di altezza, più aumentano gli effetti delle radiazioni solari. Vediamo qualche numero, per capire meglio. Il riflesso delle radiazioni solari è pari all’80 per cento in montagna, in particolare sulla neve, e solo al 20 per cento sulla sabbia. Quattro volte più potente nel primo caso. Queste differenze tra montagna e mare pongono un problema per chi fa le vacanze scegliendo luoghi a una certa altezza: devono fare un’attenzione particolare al sole, e aumentare il livello di guardia di protezione. In compenso, la loro sarà un’abbronzatura più lenta e più completa.

L’importanza del colore della pelle

Il colore della pelle incide molto sull’abbronzatura. Le persone che hanno la pelle chiara devo aumentare il livello di protezione ed evitare un’esposizione troppo prolungata. Chi ha più melanina, invece, può contare su una protezione naturale della pelle dai raggi del sole.

Sotto l’ombrellone ci si può scottare?

Anche sotto l’ombrellone quando ci sentiamo protetti dalla cupola sulla quale piombano i raggi del sole, ci si può scottare. I raggi solari, infatti, vengono riflessi dalla sabbia e dall’acqua e in questo modo anche se ci troviamo in una posizione all’ombra, abbiamo un’esposizione pari al 50 per cento rispetto a quella dei raggi presenti nella luce diretta. Anche il cielo nuvoloso non significa che siamo in condizione di evitare scottature e quindi possiamo non prendere precauzioni: i raggi UV filtrano anche attraverso le nuvole, ed è bene non stare troppo esposti anche se il cielo è grigio. Piuttosto, se non ci sono esigenze particolari, il livello corretto di protezione di una crema è quello medio. Ma attenzione: non esiste un effetto moltiplicatore. Una crema di protezione 60 non significa il doppio della 30, ma solo un 5-10 per cento in più.

Chi non può prendere il sole

Esistono alcune categorie per le quali l’esposizione al sole, specie nei mesi estivi, è assolutamente sconsigliata. Al primo posto ci sono le persone che stanno facendo una radioterapia o una chemioterapia. In passato i protocolli prevedevano di vietare l’esposizione anche 6-12 mesi dopo i trattamenti; per fortuna, adesso questa soglia è scesa a 2-3 mesi. Non possono stare esposti al sole coloro i quali sono in cura per particolari malattie della pelle o hanno avuto da poco specifici interventi cutanei. Di questo però è sempre bene parlare con il medico, prima di prendere una decisione definitiva: e lo stesso discorso riguarda le donne incinta e quanti stanno assumendo particolari medicinali, come gli antibiotici. Anche chi soffre di lupus, una malattia autoimmune che comporta un’infiammazione dei tessuti dell’organismo, deve rinunciare a prendere il sole per la tintarella. Ovviamente chiunque non può prendere il sole per abbronzarsi, è comunque libero di fare il bagno al mare, salvo specifiche controindicazioni del medico.

Città più soleggiate in Italia

Le città più soleggiate in Europa si trovano tra la Spagna e l’Italia. Un vero testa a testa. Nella classifica, ai primi sei posti compaiono quattro città spagnole e due italiane, entrambe in Sicilia. Il primato spetta ad Alicante, in Spagna, con 349 ore di sole al mese e una temperatura media durante l’anno di 19 gradi. Alle sue spalle compare Catania con 347 ore al mese di sole e una temperatura media di 18 gradi, e dietro la città siciliana arriva la spagnola Murcia (346 ore e 19 gradi di temperatura media). Al quinto posto c’è Malaga che precede l’altra città siciliana molto assolata durante tutto l’anno: Messina.

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