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Cos’è
L’anemia, cioè l’insufficienza dei globuli rossi indispensabile per trasportare l’ossigeno dove necessario, si combatte prima di tutto a tavola. Con una dieta ferrea, nel senso ricca di ferro e allo stesso tempo ben bilanciata. Per combattere l’anemia, largo alle carni rosse magre, al tacchino, al pollo, al merluzzo, al tonno, al salmone. Poi c’è il ferro contenuto nella frutta e nella verdura, che i medici suggeriscono di assumere in compagnia della vitamina C (succo d’arancia e di limone, prima di tutto). Il ferro assunto con la cisteina, contenuta nella carne bianca e nel pesce, viene assorbito a una velocità 2-3 volte superiore rispetto al ferro contenuto nelle verdure. E c’è da tenere presente che nella metà dei casi di anemia (ne soffrono 700 milioni di persone nel mondo) l’origine è proprio una carenza nutrizionale, di ferro.
Secondo i dati riportati dalla rivista Lancet nel mondo ci sono due miliardi di persone che soffrono di anemia. La prevalenza più alta riguarda le donne in età fertile, 33,7 per cento, rispetto all’11,3 per cento degli uomini. L’allungamento della vita ha fatto in modo che nel bacino degli anemici oggi rientrino anche persone di età più avanzata. L’uso di alcuni farmaci possono indurre l’anemia, come la gastrite cronica. Anche se esistono differenti forme di anemia, la più diffusa e conosciuta è senza dubbio quella dovuta a una carenza di ferro.
Per risolvere il problema a volte è sufficiente un’alimentazione adeguata caratterizzata dalla presenza di carni rosse magre, tacchino, pollo, alcune varietà di pesce come tonno, merluzzo e salmone e ancora cereali, legumi e verdure. È necessario inoltre integrare la propria dieta con un giusto apporto di vitamina C in grado di favorire l’assorbimento del ferro. Generalmente si parla di anemia quando i livelli di emoglobina nel sangue sono inferiori a 13 g/dl nel caso degli uomini e 12 g/dl nel caso delle donne. Un altro parametro per individuare la patologia è rappresentato dai valori di ematocrito: si parla di anemia se sono inferiori al 40 per cento negli uomini e al 37 per cento nelle donne.
Cause
L’anemia più frequente è quella che deriva dalla mancanza di ferro, che viene chiamata anemia sideropenica (dal latino sideros, ferro e penìa, povertà) o anemia marziale. In pratica la mancanza degli adeguati livelli di ferro nel nostro organismo complica, e di molto, il trasporto di ossigeno attraverso il sangue. E il primo effetto sono stanchezza, spossatezza e fiato corto. Ma da che cosa può dipendere la mancanza di ferro nel nostro organismo?
- Da una dieta scarsa di ferro. Dovuta, in alcuni casi, anche all’esigenza di dimagrire e di farlo attraverso un percorso sbagliato
- Dallo scarso assorbimento del ferro in seguito a malattie come la celiachia o il morbo di Crohn o qualche malattia intestinale ulcerosa.
- Dalla gravidanza o dall’allattamento, che sono fasi molto delicate per la maggiore quantità di ferro necessaria alla buona crescita del feto
- Dagli interventi chirurgici che hanno comportato l’eliminazione di pezzi del tubo intestinale, con una riduzione della capacità di assorbimento del ferro
- Da emorragie e sanguinamenti, che possono essere anche occulti, lenti e cronici. Quando, per esempio, si soffre per un’ernia iatale, per un polipo o per un tumore.
Tipi di anemia
Esistono diversi tipi di anemia, molto differenti anche per la gravità e i rischi della patologia.
- Anemia da carenza di ferro: è sicuramente la più comune e anche la meno grave: bisogna puntare molto su un’alimentazione ricca di ferro. Viene chiamata anche anemia sideropenica o anemia marziale: il danno sta nel fatto che la carenza di ferro non agevola il trasporto dell’ossigeno attraverso il sangue. Da qui, stanchezza e fiato corto.
- Anemia per mancanza di vitamine: le vitamine che mancano all’appello, in questo caso di anemia, sono la B12 e la C. Da qui una ridotta produzione di globuli rossi.
- Anemia falciforme: si tratta di un’anemia genetica, ereditaria, del sangue. i globuli rossi mutano, e diventano rigidi, viscosi e facilmente aggregabili. La forma (falce o mezzaluna, che determina il nome di questa anemia) rende più complicata la loro circolazione nei vasi sanguigni e rallenta così i flussi di sangue.
- Anemia mediterranea: detta anche talassemia, è la forma più grave di anemia. Causata da un difetto genetico, è ereditaria (si trasmette di padre in figlio) e porta alla distruzione dei globuli rossi o alla loro scarsa crescita.
Sintomi
Pallore, spossatezza, mal di testa, accelerazione improvvisa e immotivata del battito cardiaco: sono alcuni tra i più comuni campanelli d’allarme dell’anemia, un disturbo dovuto a una scarsità di globuli rossi o emoglobina nell’organismo. Premesso che comunque nella fase iniziale l’anemia può essere asintomatica, mano a mano che la patologia peggiora possono comparire anche affanno respiratorio, dolori al petto, mani e piedi freddi. Tutti elementi da non sottovalutare. In particolare la tachicardia, in questo caso, è un meccanismo di compensazione: poiché i globuli rossi sono pochi, l’organismo percepisce un minore apporto di ossigeno ai tessuti e lo fa circolare più velocemente, sforzando il cuore che spinge il trasporto accelerato dell’ossigeno. In una persona sana, la tachicardia è il sintomo di un’anemia significativa.L’anemia produce una stanchezza che ci porta anche a forme di pigrizia ed a cambiamenti negli stili di vita (“sono troppo stanco, non ce la faccio…”), e questo per la costituzione dei muscoli. Hanno bisogno di ferro in quanto sono formati dalla mioglobina, una proteina che dipende dal ferro. Una scarsità del ferro non fa lavorare bene i muscoli e produce una sorta di effetto-stanchezza.
Anemia e cervello
Il cervello consuma ferro per conservare la plasticità neuronale, cioè la capacità delle sue cellule di funzionare al meglio, aumentando la moltiplicazione e le connessioni tra i neuroni. Tra i giovani, non a caso, il primo sintomo dell’anemia è la mancanza di concentrazione, ovvero la fatica del cervello a funzionare bene. Se il ferro è poco, il nostro organismo ne concentra l’uso per produrre globuli rossi e trascura altre zone, come appunto le cellule del cervello.
Diagnosi
Le persone che hanno una tendenza all’anemia è bene che facciano un emocromo almeno una volta all’anno. In modo da controllare il livello dell’emoglobina, ma anche il ferro, la vitamina B12 e l’acido folico. I valori corretti di questi nutrienti dipendono dall’età, dalla massa muscolare e dallo stile di vita.
Rimedi
Se si tratta quindi di un disturbo passeggero che non richiede particolari cure ma una semplice modifica della dieta alimentare, ecco alcuni consigli utili per cercare di risolvere il problema in maniera naturale, senza ricorrere ai farmaci.
Barbabietola rossa
Vi abbiamo già parlato dell’importanza del consumo di barbabietole rosse, una vera e propria “botte di ferro” per chi soffre di anemia e non gradisce la carne rossa. Per ricostituire i vostri globuli rossi, provate a bere, per almeno un mese, due bicchieri al giorno di succo di barbabietola rossa
Ortica
Anche l’ortica, oltre ad avere proprietà diuretiche e drenanti è ricca di ferro e vitamina C. Utilizzatela per preparare risotti, tisane e minestre.
Mela chiodata
Un altro rimedio naturale è quello della mela chiodata. Prepararla è semplicissimo: basta infilare nella polpa di una mela 6 o 7 chiodi di ferro lasciandoli nel frutto per un giorno intero. Dopodichè potete toglierli e riutilizzarli su una nuova mela. In pratica, il metabolismo della mela riesce a trasformare il ferro inorganico contenuto nei chiodi in ferro organico altamente assimilabile. E se il proverbio dice che una mela al giorno leva il medico di torno, vale la pena provare.
Succo d’arancia e di limone
Il succo d’arancia e quello di limone, ricchi di vitamina C, sono invece perfetti per favorire l’assorbimento del ferro. Per questo motivo, non fatevi mai mancare a colazione una buona spremuta fresca oppure utilizzate il succo di limone per condire le vostre insalate e le verdure a foglie verdi come gli spinaci o i broccoli. Anche ceci e pistacchi si rivelano utili contro l’anemia. I rimedi naturali per l’anemia da carenza di ferro non terminano qui. Infatti, le soluzioni vincenti, talvolta, sono proprio le più semplici. In primis, i semi di sesamo, di zucca e di girasole, tutti alimenti ricchi di ferro e acido folico, il che li rende anche ideali per le donne in gravidanza e chi soffre di anemia. Un consiglio può essere anche l’uso di melassa, un ottimo alleato per contrastare la carenza di ferro. Questa infatti ha delle proprietà benefiche importanti, tra cui anche quella di fornire una buona dose di ferro. A questo si aggiungono diverse vitamine del gruppo B e numerosi altri minerali coinvolti nella produzione di globuli rossi. Sapevate che un cucchiaio di melassa, mescolato in un bicchiere d’acqua o latte, per 2 volte al giorno, contribuisce a fornire all’organismo circa il 30 per cento del fabbisogno giornaliero di ferro.
Cibi per aumentare la ferritina
Le ferritina bassa si combatte attraverso due rimedi naturali. Con alcuni cibi da aggiungere nei menù: carne rossa (senza esagerare), uova, pesce, fagioli, spinaci. Il secondo rimedio naturale è l’attività fisica, partendo dalla sana abitudine di camminare spesso e salire le scale a piedi. Ricordiamo che i valori normali della ferritina per gli uomini adulti sono tra 50 e 500 mg/ml e per le donne tra 12 e 150 mg/ml.
Cibi per aumentare l’emoglobina
Quando l’emoglobina è insufficiente, la circolazione dell’ossigeno all’interno dell’organismo diventa scarsa e questo altera diversi meccanismi metabolici. Anche in questo caso il cibo da assumere è importante: frutta e verdura (specie con molta vitamina C), uova, legumi, cereale e frutta secca.
Cosa mangiare con l’anemia
Un’alimentazione corretta può combattere con efficacia l’anemia sideropenica. Verdure a foglia verde, in particolare spinaci e insalata, possono essere un’arma vincente. Ma il repertorio è ben più ampio. In caso di anemia da carenza di ferro si può ricorrere all’aiuto di:
- cavoli
- broccoli
- fagioli bianchi e rossi,
- lenticchie,
- piselli,
- prezzemolo
- tarassaco
Senza dimenticare la frutta fresca, melograno, mela e banana ad esempio, e anche quella secca come datteri e ribes nero.
Cosa evitare con l’anemia
Infine, per non ostacolare l’assorbimento del ferro, cercate di non bere troppe tazze di tè o caffè e di limitare il consumo di latticini: l’alto contenuto di calcio ostacola l’assorbimento del ferro. Per questo motivo è inoltre opportuno non consumare insieme latticini e alimenti ricchi di ferro.
Cosa bere con l’anemia
Mentre bisogna evitare il caffè e il tè, è molto utile per affrontare l’anemia bere due bicchieri al giorno di barbabietola rossa, per un periodo indicato dal medico. Può fare bene anche un cucchiaino di argilla ventilata, sciolta in mezzo bicchiere d’acqua. Ottimi anche i succhi d’uva e di mirtillo. Per l’anemia è utile bere tutto ciò che contiene vitamina C, come per esempio il succo di arancia o il centrifugato di kiwi. O anche un succo di limone, la mattina a digiuno con un bicchiere di acqua tiepida. Caffè e tè invece vanno bevuti a una distanza di almeno un’ora dai pasti in quanto rallentano l’assorbimento del ferro.
Prevenzione
Dopo avere visto come si previene l’anemia a tavola, con cibi ricchi di vitamine e di ferro, e con alcune bevande, come la barbabietola rossa, ecco altri consigli per evitarla e comunque controllarla. Se l’anemia persiste anche dopo il cambio di regime alimentare, è fondamentale consultare il medico. Anche per valutare se può essere associata ad altre malattie, dalla celiachia agli scompensi cardiaci, fino al cancro al colon.
- Evitate un eccessivo consumo di alcolici: possono interferire con la capacità di assorbire l’acido folico, quello che serve a sua volta per produrre globuli rossi.
- Non utilizzate inutili integratori, spreco assoluto, senza prima averne parlato con il medico.
- Se tra le cause dell’anemia ci fosse anche un’eccessiva attività fisica aerobica, cosa che può accadere, non dovete fare altro che ridurla.
- L’acido folico svolge un’importante azione preventiva rispetto all’anemia. Ne trovate in abbondanza nei legumi, negli agrumi, nelle banane, nelle verdure a foglie verde scuro, nei prodotti a base di cereali fortificati.
- Anche la vitamina C è utile per prevenire problemi di anemia. Ne sono ricchi gli agrumi e i frutti di bosco.
Quando l’anemia diventa pericolosa
L’anemia diventa pericolosa quando costringe a vivere “stancamente”, ovvero con una costante sensazione di stanchezza. In questo può essere coinvolto, con contraccolpi più seri, il sistema cardiovascolare che cerca di compensare la mancanza di forza dovuta alla carenza di ferro.Una compensazione che arriva fino alla sensazione del “cuore in gola”. L’anemia cronica può diventare pericolosa in quanto mina le nostre attività quotidiane, sia quelle fisiche sia quelle mentali. L’anemia, infine, può portare all’astenia ed avere effetti negativi nella fase di accrescimento.
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