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PLACCA E TARTARO
Placca e tartaro non sono uguali: semmai il secondo è un’evoluzione della prima. Non è necessario andare in continuazione dal dentista per fare l’igiene dentale. Ma non è neanche pensabile che si possano evitare tartaro e placca batterica senza fare nulla, e magari soltanto lavandosi i denti la sera prima di andare a dormire.
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QUAL È LA DIFFERENZA TRA PLACCA E TARTARO?
La placca è una pellicola appiccicosa, composta da un mix di batteri vivi e morti, di colore bianco o biancastro, che cresce sui vostri denti e sulle gengive. Ed è il primo stadio dei problemi che possono arrivare. Se non la eliminate, si indurisce del 50 per cento in 48 ore e diventa dura come una roccia in soli 12 giorni. A quel punto si è trasformata in tartaro, che qualcuno paragona alle incrostazioni su una pentola dopo la cottura.
DANNI CAUSATI DA PLACCA E TARTARO
Quali danni comportano placca e tartaro? C’è un tema estetico: i denti diventano più brutti, con un aspetto che potrebbe perfino farvi sentire a disagio, per esempio quando sorridete. Già la placca, infatti, prima ancora di diventare tartaro porta a un’erosione dello smalto. Poi c’è un tema di relazioni: tartaro e placca portano dritti all’alito cattivo, e quindi vi mettono in condizione di dare fastidio a chi vi ascolta a distanza ravvicinata. O magari ha voglia di baciarvi. E senza interventi risolutivi, la placca batterica e il tartaro possono portare alle carie, alla gengivite e alla piorrea.
L’arrivo al tartaro, dalle placche, porta anche alla necessità di andare da un espero di igiene orale, che di solita trovate in un qualsiasi studio di dentisti. Cecate sempre persone affidabili, purtroppo questo è un mondo dove ci sono non pochi improvvisatori e anche diversi lestofanti. Da un professionista serio, per eliminare il tartaro che non potete eliminare con metodi naturali ma potete prevenire, per l’igiene orale è opportuno recarsi, in media, una volta l’anno. Anche solo per un controllo che, in gergo si definisce, un “richiamo dell’igiene orale”.
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COME PREVENIRE PLACCA E TARTARO
Se volete evitare di spendere soldi, prevenite. Potete evitare l’igiene se riuscite a eliminare la placca in tempo utile, a non farla evolvere verso il tartaro. E questo è possibile a costo zero, soltanto se l’igiene orale la fate a casa, con alcuni semplici accorgimenti, a partire dal modo con il quale pulite i denti.
Spazzolare i denti in modo corretto. Pensate allo spazzolino da denti come a una spada, e alla placca come al nemico. In questo caso l’obiettivo è spazzolare via il cattivo. L’attrito dello spazzolino disturba la crescita della placca batterica sui denti, se lo usate come si deve. E molti non lo fanno. Su e giù o destra-sinistra non va bene. Quello che dovete fare è inclinare lo spazzolino in modo che le setole siano a un angolo di 45 gradi rispetto al punto in cui si incontrano denti e gengive (le gengive che circondano il dente). A questo punto, molto delicatamente, muovete lo spazzolino in piccoli cerchi, coprendo uno o due denti per volta.
Cominciate da dietro. La parte posteriore dei vostri denti inferiori è il punto dove la placca si nasconde più facilmente. Si dà troppa importanza alla pulizia di quello che si vede nel sorriso, ma i denti superiori sono accessibilissimi. Invece le zone in cui i denti sono a contatto con la lingua e le guance vengono trascurate. Ecco perché dovete concentrare i vostri sforzi in questi punti.
Il tempo che serve per pulire i denti. Molti spazzolano le zone del sorriso e al resto dei denti danno solo un salutino. Alcuni studi hanno segnalato che la maggior parte di noi si spazzola i denti per circa 30 secondi mentre i dentisti, che dovrebbero essere i più abili, ci mettono dai due ai quattro minuti. Questo che cosa significa? Semplicemente che i denti non vanno lavati troppo in fretta, servono almeno due minuti.
Quando lavare i denti. L’ideale è farlo ogni volta che si mangia, cioè dopo la colazione, dopo pranzo e dopo cena. È difficile? Si tratta solo di una buona abitudine, in ogni caso tenete conto che più tempo date alla placca per diventare tartaro, lavando i denti per esempio soltanto la sera, più aumentano le probabilità dei problemi ai quali abbiamo accennato all’inizio.
Comprate uno spazzolino comodo e resistente. State sul piccolo quando comprate uno spazzolino. Dovete raggiungere tutte le parti dei denti, comprese quelle che stanno proprio in fondo alla bocca. Uno spazzolino gigante non accelera la pulizia e non riesce a raggiungere le piccole fenditure in cui si annidano i germi. In ogni caso, lo spazzolino deve essere comodo e resistente, e non un oggetto di qualità scadente.
Scegliete setole grosse e morbide. Le setole morbide di nylon sono più dolci sullo smalto dei denti, ma altrettanto dure con la placca. Le setole devono essere arrotondate, non tagliate di netto. Spesso le setole tagliate sono affilate e possono graffiavi le gengive.
Filo interdentale. Quando si parla di controllo della placca il filo interdentale e lo scovolino sono più importanti dello spazzolino. Ma dovete usarli come si deve. Nel caso del filo interdentale, staccate un pezzo di filo di 50 centimetri, fissate un capo al dito medio di una mano e l’altro capo allo stesso dito dell’altra mano, lasciando circa tre centimetri di filo in mezzo. Con un movimento dolce passate il filo avanti e indietro fra due denti. Quando il filo arriva alle gengive curvatelo in una ‘C’ contro il dente e fate scivolare il filo fra dente e gengiva finché non incontrate un po’ di resistenza. Ora piegate il filo sull’altro dente allo stesso modo. Orientate il filo verso il basso sui denti superiori e verso l’alto in quelli inferiori.
Lo scovolino. Lo scovolino invece lo trovate in qualsiasi farmacia, e vi consente, usandolo come se fosse una penna appuntita da infilare tra i denti, di fare una bella pulizia dei denti. Tra l’altro ci sono diverse misure degli scovolini, che si riconoscono attraverso il colore della confezione.
Non esagerate. Non spingete il filo e lo scovolino su e giù e dentro e fuori le gengive come se stesse strangolando la placca. In questo modo danneggiate anche le vostre gengive. Fate piano e metteteci tutto il tempo che ci vuole.
Usate un buon dentifricio. Usate un dentifricio al fluoro. I dentifrici generici, possono non contenere il fluoro attivo o essere troppo abrasivi. E provate a spazzolarvi con il bicarbonato. È un vecchio trucco che funziona davvero. Tuffate lo spazzolino direttamente nella scatola o mescolate un cucchiaio di bicarbonato con un pizzico di sale in una tazza. Poi bagnate lo spazzolino e sfregate.
Usate acqua pura. Non lasciate che un tubetto vuoto di dentifricio vi impedisca di spazzolarvi. Bagnate lo spazzolino sotto il rubinetto e spazzolate via la placca.
Sciacquate molto. Dopo ogni pasto, soprattutto se non avete uno spazzolino, andate in bagno e sciacquate i denti con un sorso d’acqua. Un buon risciacquo rimuove i rimasugli e vi risparmia l’imbarazzo da spinaci-nei- denti.
L’importanza del collutorio. Anche il collutorio può essere utile, non solo per rinfrescare l’alito ma come naturale prevenzione all’arrivo prima della placca e poi del tartaro. Scegliete un prodotto affidabile e garantito, magari consultandosi con il vostro dentista di fiducia. Potete farvi in casa un ottimo collutorio mescolando in pari quantità acqua ossigenata al 3% e acqua semplice.
Provate uno spazzolino elettrico. Con lo spazzolino elettrico le spazzole ruotano mentre il manico rimane fermo. Funziona come lo spazzolino usato dai tecnici della pulizia dentale, ed è uno strumento perfetto per chi ha I’artrite o un handicap che gli impedisce di usare efficacemente lo spazzolino. È prezioso per chi non ha tanta voglia di spazzolare i denti come si deve. E le ricerche dicono che gli spazzolini elettrici rimuovono molta più placca di quelli manuali.
QUANDO FARE L’IGIENE DENTALE?
L’igiene dentale, meglio conosciuta come pulizia dei denti, va fatta regolarmente una volta all’anno. Di fatto si tratta di un’ablazione del tartaro che non potete fare da soli, a casa, con metodi naturali, e ha bisogno dell’intervento dello specialista. Il trattamento consiste nell’uso di uno strumento dotato di una punta metallica che vibra grazie agli ultrasuoni. Alla fine del trattamento, che non è doloroso, viene poi passata una pasta a base di fluoro per lucidare bene i denti e restituire luminosità allo smalto.
CHEWING GUM CONTRO LA PLACCA
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