Il rimpianto fine a stesso è solo uno spreco di tempo. Come liberarsene e trasformarlo in un’energia

Non c’è solo il buio di una ferita per la lista delle cose che potevamo fare e non abbiamo fatto. C’è anche la luce di una medicina naturale che cura l’indolenza. E ci aiuta a capire che tutti abbiamo dei limiti

TRASFORMARE I RIMPIANTI

Tutti abbiamo qualche rimpianto. Tutti sentiamo il dolore  e la ferita di qualcosa  che non abbiamo fatto eppure potevamo fare. Nessuno sfugge a una legge naturale dell’uomo, in base alla quale c’è sempre qualcosa che manca all’appello rispetto all’elenco delle nostre speranze, dei nostri progetti e dei nostri sogni.

RIMPIANTO

Il rimpianto, come dicevamo, è un dolore. E in questo si distacca dalla nostalgia, di cui pure è parente prossimo, che invece può avere anche la piacevole dolcezza del ricordo e della memoria. Un dolore al confine del lutto, in quanto ciò che si è perso difficilmente riusciamo poi a recuperalo. Un ricerca molto ben articolata dalla Cornell University dimostra a quale livello di diffusione possa arrivare il rimpianto: la ferita per non essere riusciti a realizzare un obiettivo e un’aspirazione supera di gran lunga quella per non avere adempiuto a un obbligo, una responsabilità, un dovere.

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RIMPIANTO EFFETTI NEGATIVI

Il rimpianto può essere così forte da paralizzarci. Rischiamo, a colpi di rimpianti, di diventare paurosi, timidi, incapaci di scegliere. Pronti a piangerci addosso in modo perfino autodistruttivo. In questo senso i rimpianti fanno davvero male e possono avvelenare la nostra vita.

COME LIBERARSI DEI RIMPIANTI

Ma si può ribaltare il paradigma e trasformare il rimpianto in un’opportunità, in una scelta felice. E vederne così l’angolo positivo. Diceva Confucio: «Si hanno due vite. La seconda inizia il giorno in cui ci si rende conto che non se ne ha che una». Ecco la forza propulsiva del rimpianto: un modo per guardare al futuro, per non sprecare tempo e avvitarsi sull’errore commesso.

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TRASFORMARE I RIMPIANTI

Il rimpianto ci aiuta a essere autocritici, a coltivare il dubbio, a guardare gli altri con più benevolenza. È una medicina naturale per non soffrire di indolenza, per reagire e essere intraprendenti. Per fare e per riparare. Il rimpianto ci aiuta a coltivare il tempo nella sua giusta dimensione, lineare e non circolare, e la vita come un percorso dove ci sono tappe e non si vede ma il traguardo. Tappe con cadute per poi puntualmente rialzarsi.

Il rimpianto ci aiuta a sgonfiarci, ad azzerare il nostro narcisismo e la nostra autoreferenzialità. A stare con i piedi per terra, accettando che siamo fragili e che possiamo sbagliare. Convinti di avere dei limiti, che ci ancorano alla realtà, a condizione che non diventino delle catena.

DANNI DEL RIMPIANTO

Il rimpianto fine a se stesso è uno spreco di tempo e di energie: improduttivo, senza sbocchi, capace solo di farci avvitare in un presente senza ossigeno. Senza lo slancio vitale verso il futuro. Il rimpianto può paralizzare, farci sentire incerti fino alla paralisi nel prendere una qualsiasi decisione, nello scegliere una strada: ci fa paura, lo temiamo e così restiamo bloccati. E può tenere attiva, molto attiva, quella parte del cervello dove è concentrato il nostro rimuginare. Cosa che non serve a nulla, se non a renderci meno solidi e più tristi.

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