Sosta in autogrill: il salasso è servito

Prezzi pari anche al doppio di quelli che si pagano normalmente al bar. Panini, caffè, gelati: tutto alle stelle con dosi eccessive, da spreco

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La sosta in autogrill è un vero salasso per l’automobilista, e non solo perché i prezzi sono aumentati anche quest’anno. Già la premessa porta allo spreco: il costo di una qualsiasi consumazione è molto più alto anche dei bar nei quartieri residenziali delle grandi città, e non è giustificato dalle questioni logistiche, ovvero i rifornimenti più complessi in autostrada rispetto alle aree urbane. C’è una evidente speculazione, alimentata anche dalle dosi eccessive con le quali i prodotti vengono offerti, come abbiamo visto anche a proposito della spesa in autogrill.

SOSTA IN AUTOGRILL

I dati raccolti da Altroconsumo sono piuttosto impressionati. Seguiamo il percorso del consumatore, e vediamo quanto gli costa una breve pausa durante il viaggio. Un semplice panino in autogrill si paga tra i 7 e gli 8 euro: nei bar e nelle tavole calde non si superano i 5 euro. Per il caffè siamo tra 1,30 e 1,70 euro, e per il cappuccino vicini ai 2 euro: sembrano differenze di centesimi rispetto ai prezzi dei bar, ma in percentuale valgono tra il1 5 e il 30 per cento della spesa. Per non mancare dell’acqua minerale, una speculazione ancora più sgradita perché tutti i viaggiatori ne hanno bisogno durante il viaggio e non possono certo rifornirsi con l’acqua del rubinetto, spesso non potabile. Una bottiglietta d’acqua minerale si paga circa 3 euro: in un qualsiasi supermercato costa 0,35 centesimi. Un aumento pari a 10 volte il prezzo! Perfino più consistente di quello che abbiamo visto con la speculazione dell’acqua minerale in aeroportoInfine, il gelato e il cioccolato: qui il trucco è alzare le dosi offerte, invogliando alla spesa compulsiva e allo spreco (chi volete che divori un chilo di cioccolato durante un viaggio in autostrada?). Così i gelati, al chilo, si vendono tra i 38 e i 50 euro: cifre che non vengono raggiunte in città neanche dai più costosi gelati artigianali. E secondo le scoperte fatte da Altroconsumo, se l’automobilista compra il Magnum Algida nella confezione da 86 grammi, lo paga 36 euro al chilo; ma se sceglie la confezione più piccola, da 68 grammi, lo paga 47 euro al chilo. 

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Un meccanismo che ha un solo significato: indurre il consumatore a spendere di più, con acquisti che poi potrebbero finire nel secchio della spazzatura. Come nel caso del cioccolato che, in autogrill, si paga non meno di 34 euro al chilo, circa il doppio del costo in un normale supermercato.

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