Riqualificazione del patrimonio edilizio: il progetto per il recupero delle case cantoniere

Oltre 150 case cantoniere verranno trasformate in ostelli, rifugi, agriturismi, stazioni per affittare le biciclette o le attrezzature da sci e info-point turistici e centri per la promozione delle eccellenze gastronomiche e artigianali del territorio locale.

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RIQUALIFICAZIONE CASE CANTONIERE –

Riqualificare le vecchie case cantoniere trasformandole in strutture ricettive al servizio del turismo sostenibile: questo il progetto di Anas per non sprecare un patrimonio edilizio di grande valore storico e incentivare quel modo di viaggiare fatto di lunghe camminate immersi nella natura alla scoperta delle città, dei piccoli borghi e degli angoli nascosti di un territorio.

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RECUPERO CASE CANTONIERE –

Un patrimonio che conta ben 1244 edifici, le classiche case di color rosso pompeiano diffuse dal nord al sud del Paese e istituite nel 1830 con Regio Decreto del Re di Sardegna Carlo Felice congiuntamente alla figura del cantoniere, colui che aveva il compito di controllare e prendersi cura di un “cantone” della strada, un tratto di circa 3-4 chilometri.

CASE CANTONIERE DISMESSE –

Grazie all’accordo di Anas con Mibact, Mit e Agenzia del Demanio oltre 150 case cantoniere verranno trasformate in ostelli, rifugi, agriturismi, stazioni per affittare le biciclette o le attrezzature da sci e info-point turistici e centri per la promozione delle eccellenze gastronomiche e artigianali del territorio locale. La prima fase del progetto coinvolgerà 30 case cantoniere posizionate in prossimità di reti e circuiti turistici e culturali collocati in luoghi quali l’Alta Lombardia, la Via Francigena e il tracciato dell’Appia antica, il Cammino di Francesco (La Verna – Assisi), il Cammino di San Domenico, il Circuito del barocco in Sicilia, la Ciclovia del Sole (Verona – Firenze)e  la Ciclovia Ven.To (Venezia Torino).

CASE CANTONIERE ABBANDONATE –

I costi di ristrutturazione dell’immobile saranno a carico di Anas: l’ente stabilirà anche lo standard di servizi che sarà necessario rendere disponibili attraverso le diverse strutture. Il progetto pilota sarà pronto entro il 30 giugno 2016 e subito dopo saranno disponibili i relativi bandi.

Un’ottima occasione non solo per incentivare il turismo locale ma anche per creare lavoro e occupazione e rivalutare un simbolo dell’identità italiana.

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