Un concerto al Polo Nord per ricordare gli effetti deleteri del riscaldamento globale. Quattro musicisti, in collaborazione con Greenpeace, si sono esibiti nel profondo nord dell’Artico suonando “Ocean memories“, un pezzo realizzato utilizzando strumenti scolpiti nel ghiaccio. Il risultato, come si vede dalle foto e dal video pubblicato dall’associazione ambientalista, è stato particolarmente suggestivo. Lo splendido paesaggio lunare del Polo, infatti, si è animato con una emozionante colonna sonora che punta a svegliare le coscienze su un problema che minaccia seriamente questo paesaggio e il Globo intero. Basti pensare che quest’anno l’Artico ha registrato uno scioglimento record dei ghiacci e, ad aprile 2019, la temperatura media è stata di 8 gradi sopra la norma.
RISCALDAMENTO GLOBALE CONCERTO POLO NORD
Il video è stato girato a Tempelfjorden, nell’estremo Nord della Norvegia, con temperature inferiori ai -12 gradi Celsius. Durante l’esibizione i musicisti hanno fuso i ritmi di carillon, clacson, percussioni di ghiaccio e violoncello per lanciare un messaggio in musica sulla necessità di proteggere almeno il 30 per cento dei nostri oceani a livello globale entro il 2030. Terje Isungset, il musicista principale della band che ha realizzato la performance, ha dichiarato: “devi trattare il ghiaccio con rispetto, altrimenti si rompe. Dovremmo fare lo stesso con la natura “.
SANTUARI OCEANICI CONTRO IL RISCALDAMENTO GLOBALE
L’obiettivo del concerto è sensibilizzare su un argomento in particolare, come ha spiegato Halvard Raavand, la responsabile della campagna oceani di Greenpeace Nordic. “Accendendo i riflettori sull’oceano Artico e sulla perdita di ghiaccio – ha dichiarato – vogliamo sottolineare l’immediata necessità di santuari oceanici non solo per il Polo Nord, ma per l’intero Pianeta”. Quest’ultimi sono delle aree protette che rappresentano un passo necessario per difendere gli ecosistemi oceanici dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento.
GREENPEACE POLO NORD
A tal proposito, ha ricordato Raavand, “i governi si accingono a negoziare presso le Nazioni Unite un trattato globale sugli oceani che potrebbe aprire la strada alla creazione di una rete di santuari oceanici. Un’opportunità unica per i governi per lavorare insieme e puntare ad avere oceani sani, che rappresentano i nostri migliori alleati contro il clima che cambia“.
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