Dipendenza da Internet: sintomi e rischi

Voglia di solitudine, sbalzi d'umore, stanchezza mentale. Così ci ammaliamo di web. Anche ad appena un anno di età

internet fa male e uno spreco di tempo
Dipendenza da Internet, una forma di patologia che si avvicina molto per la difficoltà di uscirne alle dipendenze da alcol e da droga. Ma quali sono i rischi del web? E del cellulare? Nessuno si sogni di proporre, specie ai giovani, uno stile di vita che escluda l’uso frequente delle nostre  protesi  elettroniche, dal pc allo smartphone. Ma tutti, se davvero inseguiamo un modello di sostenibilità anche nelle scelte individuali, possiamo fissare il limite oltre qualche scatta una forma di dipendenza patologica dalla tecnologia.

DIPENDENZA DA INTERNET

La dipendenza da Internet è trasversale e colpisce a tutte le età. Persino nei primi anni di vita. Secondo le indagini dell’Associazione italiana dei pediatri, il 14 per cento dei bebè di un anno trascorrono un’ora al giorno maneggiando gadget elettronici, collegati a Internet. Il 60 per cento dei giovanissimi, in età compresa tra gli 11 e i 17 anni, controllano cellulare e smartphone almeno due volte al giorno in momenti sbagliati: appena svegli e prima di addormentarsi. E gli adulti? Sono quelli che danno il cattivo esempio. Sempre connessi, sempre a lavoro, sempre a creare nuove forme di dipendenza da Internet. Ed a coltivare il loro narcisismo genitoriale pubblicando valanghe di immagini dei figli sulle varie piattaforme social.

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SINTOMI DIPENDENZA DA INTERNET

Esiste ormai un’ampia letteratura sui vari sintomi che contraddistinguono la dipendenza da Internet
  • Stress, nervosismo e irritabilità
  • Sbalzi d’umore
  • Difficoltà a rispettare il naturale ciclo giorno-notte e sonno-veglia
  • Scarse relazioni sociali
  • Svogliatezza
  • Stanchezza mentale
  • Tendenza alla ricerca si siti porno e legati all’universo del gioco d’azzardo

DIPENDENZA DALLE E-MAIL

Un’altra fonte di dipendenza, e non solo psicologica, collegata a Internet, è quella relativa alle comunicazioni attraverso la posta elettronica. Chi può rinunciare alle email? Praticamente nessuno. Però se diventiamo schiavi delle mail, guardandole in tempo reale, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, sul computer o sul cellulare, se siamo prigionieri della posta elettronica, abbiamo sprecato tempo e siamo entrati, anche qui lo dimostrano le ricerche scientifiche, nel cono d’ombra dell’ansia. In Italia le caselle di posta elettronica sono quasi il doppio della popolazione. E nel mondo si spediscono ogni giorno circa 291 miliardi di email.

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ASSUEFAZIONE DA INTERNET

Secondo il Day Hospital di Psichiatria del Policlinico Gemelli, in Italia le persone assuefatte alla rete sono per l’80 per cento ragazzi, in gran parte di un età compresa tra i 13 e i 17 anni, mentre il restante 20 per cento è formato da adulti, appassionati fino alla dipendenza di siti porno e gioco d’azzardo online. Non vi sembrano numeri spaventosi, sui quali riflettere? E non sentite la puzza dello spreco, cioè di una forma di dipendenza che ricorda molto da vicino quella dall’alcol e dalla droga? Anche qui, bisognerebbe partire dalle categorie del buonsenso: meno connessioni 24 ore su 24 e più tempo da dedicare all’aria aperta, alla famiglia, agli amici, al relax come a una sana risata. Alla vita vera, e non virtuale.

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GALATEO DEL CELLULARE

Quanto ai cellulari, ormai sempre più integrati al regno del web, il 90 per cento della popolazione italiana possiede un telefonino. Normale. Meno normale, invece, è l’uso compulsivo che facciamo del cellulare, con un enorme spreco anche di soldi. Siamo sempre in attesa di uno squillo, abbiamo cancellato le conversazioni dal fisso (e spesso conosciamo solo i numeri dei cellulari dei nostri interlocutori), consentiamo all’oggetto tecnologico, il telefonino, di schiacciare l’uomo, la nostra persona.

COME EVITARE DIPENDENZA DA WEB E CELLULARE

Un consiglio semplice, per esempio, può essere quello di fare conversazioni brevi con il telefonino, spegnerlo o metterlo con la funzione silenziosa con frequenza, e innanzitutto fare in modo di non essere interrotti dal suo trillo quando si lavora, quando si pensa, quando si conversa o si sta in piacevole compagnia. Il telefonino a tavola, come una pistola in un saloon, poi è anche un gesto di maleducazione.

Infine lo spreco di conoscenza. Il regno di internet, con le sue suggestioni, e con la spaventosa quantità di informazioni e di notizie che produce a ciclo continuo, può anche seminare ignoranza allo stato puro. Non a caso, abbiamo scoperto dai quiz televisivi che molti giovani italiani pensano che Benito Mussolini abbia vissuto fino alla fine degli anni Ottanta oppure non sanno bene chi è stato Hitler. Per loro, se non riusciranno a liberarsi dallo spreco di internet e non sapranno riscoprire il piacere della lettura autentica, il futuro sarà perlomeno incerto. O approssimativo come la loro conoscenza della storia.

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RISCHI DEI SOCIAL NETWORK

All’interno dei rischi legati al web e all’uso eccessivo di internet, un ruolo specifico, con pericoli specifici, lo hanno i social network, sempre più seguiti, nelle diverse piattaforme, dal popolo del web. Tra i pericoli più importanti:
  • Perdita di privacy, e inconsapevole cessione a terzi di dati personali. Che poi, probabilmente, vengono venduti o male utilizzati.
  • Cadere nelle trappole dei pedofili, anche per colpa di genitori narcisisti che riempiono le pagine dei social con immagini dei loro figli minorenni.
  • Furto identità e cyberbullismo.
  • Furto di immagini.
  • Confusione tra vita virtuale e vita reale.
  • Aumento esponenziale dei rapporti attraverso i social, ma diminuzione dei rapporti reali. Con una chiusura verso gli altri.
  • Perdita di interesse per altre attività e altri tipi di comunicazione.

GLI ITALIANI E I SOCIAL

Gli italiani e i social: vediamo quanti sono gli italiani collegati sulle principali piattaforme social.
  • 41 milioni su Facebook
  • 25,6 milioni su Instagram
  • 16 milioni su Linkedln
  • 4,7 milioni su Twitter
  • 2,5 milioni su Snapchat
  • 14,8 milioni su TikTok

TRE CONSIGLI PER UN USO CORRETTO DELLA TECNOLOGIA: 

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