Wwf, nel Mediterraneo gli ‘squali’ siamo noi: oltre 20 specie a rischio estinzione

Non solo i grandi predatori ma anche le razze e le chimere rischiano di scomparire dal Mare Nostrum. Tre i principali fattori di rischio la pesca eccessiva, e talvolta illegale, l’inquinamento da plastica, e la scarsa conoscenza di questi esemplari

RISCHIO ESTINZIONE SQUALI MEDITERRANEO

Abitano gli oceani da almeno 400 milioni di anni ma, in pochi decenni, a causa dell’intervento scellerato dell’uomo rischiano di scomparire. Parliamo degli squali, uno dei pesci più affascinanti che popola il Mar Mediterraneo, la cui sopravvivenza è seriamente minacciata non solo dall’inquinamento ma anche dalla pesca eccessiva, spesso involontaria. Il nuovo report Wwf ‘squali in crisi nel Mediterraneo: misure urgenti per salvarli‘, pubblicato alla vigilia della Giornata Mondiale degli squali del prossimo 14 luglio, rivela che nel Mare Nostrum oltre la metà delle 86 specie di squali, razze e chimere del Mediterraneo è minacciata e un terzo di queste è prossima al rischio di estinzione.

RISCHIO ESTINZIONE SQUALI MEDITERRANEO

I dati del report mettono insieme i risultati delle ultime ricerche condotte nel Mediterraneo. Tra i principali fattori di rischio per queste specie, oltre le condotte criminali e illegali connesse ad una pesca non sostenibile, c’è anche una complessiva carenza di conoscenza e informazioni sugli squali. A tal proposito, in questi giorni, il Wwf ha avviato il progetto ‘SafeSharks‘ consegnando alla comunità dei pescatori di Monopoli, la più importante dell’Adriatico per quanto riguarda la pesca del pesce spada, speciali Tag satellitari per monitorare la possibile sopravvivenza di quegli esemplari catturati accidentalmente dai palangari e rilasciati in mare.

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In generale l’associazione ambientalista propone una serie di soluzioni per abbassare il livello di rischio che prevedono: il divieto dell’attività di pesca in habitat chiave di squali e razze, l’utilizzo di strumenti di pesca più selettivi, una completa trasparenza e legalità nel settore della pesca e, per l’appunto, uno sforzo maggiore per far conoscere meglio queste specie ai pescatori. Anche per poterne garantire la sopravvivenza nel caso in cui finiscano nella rete fortuitamente.

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PESCA INSOSTENIBILE

Gli squali, infatti, non sono quasi mai ‘obiettivo’ dei pescatori ma spesso vengono catturati accidentalmente e rigettati in mare. In totale sono circa 60 le specie vittime delle reti a strascico, mentre in alcune zone addirittura un terzo del pescato catturato è costituito da squali e razze. Basti pensare che, secondo il Wwf, nell’arco di un solo anno, la flotta marocchina ha catturato circa 20 -25mila squali pelagici nel mare di Alborán, e tra 62-92mila in prossimità dello stretto di Gibilterra. Ovviamente la maggior parte di questi esemplari nel momento in cui finiscono nelle reti si feriscono e hanno scarse possibilità di sopravvivenza.

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SQUALI MEDITERRANEO

Altre serie minacce sono costituite dalla plastica, che viene ingerita o che li intrappola, e dalle frodi alimentari. Sempre più spesso, infatti, capita che al consumatore venga venduta carne di squalo spacciandola per pesce spada. Una truffa che, secondo la Guardia Costiera Italiana, risulta essere una delle tre frodi di pesca più comuni in Italia. Tra altro questo inganno può avere delle serie ripercussioni sulla salute: gli squali infatti essendo predatori si nutrono di altri pesci e la loro carne contiene un elevato tasso di mercurio che, in molte specie, è al di sopra dei limiti massimi consentiti dalla legge.

Le foto sono tratte dal profilo Twitter del Wwf.

RICETTE IMPERDIBILI A BASE DI PESCE:

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