RISPARMIATORI TRUFFATI DALLE BANCHE –
Ricapitoliamo: migliaia di risparmiatori italiani sono stati truffati dalle banche. Dietro pressioni, che partivano dai vertici, sono stati “costretti” ad acquistare rischiosissimi, destinati di solito solo a professionisti del mercato. E dopo il crack della Banca delle Marche, della Banca Etruria, della Banca di Chieti e della Cassa di Risparmio di Ferrara, tutte banche salvate dal governo con soldi pubblici ( e quindi degli stessi risparmiatori), chi ha investito anche solo mille euro in questi titoli si è ritrovato con un pugno di mosche in mano.
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IL CASO BANCA ETRURIA –
Negli ultimi giorni la Procura di Arezzo, una delle procure che sta indagando su questa truffa, ha scoperto le circolari della direzione della Banca Etruria con la quale si invitavano tutti gli sportellisti a piazzare le obbligazioni mentre la banca era già sulla strada del fallimento. «Vendete i nostri bond a tutti i clienti e fate presto» ordinano dalla direzione generale di Banca Etruria. E sicuramente lo stesso diktat è arrivato dal vertice alla base degli altri istituti di credito oggi sotto inchiesta.
Di fronte a uno scandalo di queste proporzioni, la Consob pensa bene, in perfetto stile italiano, di autoassolversi. Con un argomento davvero singolare: i prospetti informativi per l’acquisto dei titoli erano completi, e i risparmiatori sapevano i gravi rischi che correvano. Non so se avete mai dato un occhio a un prospetto informativo che le banche fanno firmare ogni volta che si acquista un titolo di rating più basso, decine di pagine incomprensibili. Inoltre il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, sembra ignorare e cancellare con un colpo di spugna tutti i risultati delle inchieste giudiziarie in corso. E così non si capisce bene a che cosa serva l’organo di controllo dell’attività di Borsa, che certo non tutela i poveri risparmiatori ma come al solito protegge il potere delle banche e degli intoccabili mandarini che le governano.
CONSOB –
Con le stesse dichiarazioni di auto-assoluzione, Vegas poi annuncia che ci sarà una semplificazione nei prospetti informativi, che verranno ridotti a sole tre pagine: e con ciò conferma quanto questi documenti oggi non servano a nulla. D’altra parte la resa della Consob, e la sua incapacità di difendere risparmiatori e trasparenza del mercato, è scolpita nei numeri. In un anno la Commissione ha ratificato 140 provvedimenti di infrazioni, incassando 20 milioni di euro di multe. Briciole rispetto ai 755 provvedimenti, nello stesso periodo, della Securities and Exchange Commission (la Consob degli Stati Uniti), con un incasso di 4,1 miliardi di dollari, ed a 2,3 miliardi di euro di multe portati a casa dalla Consob francese. Forse Vegas non ha ancora ben capito il suo nuovo ruolo, e pensa ancora di essere il sottosegretario dell’ultimo governo di Silvio Berlusconi. Quello con il quale l’Italia stava fallendo.
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