RITIRO MOBILI IKEA
Ikea offre un servizio interessante ai clienti: il ritiro dei suoi mobili usati, con relativa valutazione, in cambio di buoni per successivi acquisti presso la sua rete. Il servizio funziona così: una volta deciso il mobile Ikea da vendere, si fa una valutazione attraverso il tool del sito del gruppo; poi si porta il mobile, montato, in negozio per una seconda valutazione e per una eventuale cessione. A quel punto si riceve una Carta reso Ikea sulla quale vengono accreditati i soldi ricevuti con il mobile usato venduto. Il meccanismo è semplice e, in apparenza, conveniente. Con alcune controindicazioni. La prima: le valutazioni saranno sicuramente basse, anche rispetto a possibili valori di mercato dei mobili usati, facili da vendere attraverso le tante piattaforme online per i prodotti usati. La seconda: il consumatore, in qualche modo, è prigioniero di Ikea. Non può cambiare fornitore, e più che vendere il suo mobile, fa una permuta, sempre con la stessa ditta. Terza controindicazione: i negozi di Ikea non sono mai nelle zone centrali delle città, e raggiungerli ha anche un costo non marginale per lo spostamento in auto. Talvolta la spesa per la benzina è più alta dell’incasso per la vendita del mobile usato.
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RITIRO MOBILI USATI IKEA
Non sprecare non è un sito concorrente di Ikea, tra l’altro personalmente sono un suo cliente, e quindi siamo al di sopra di ogni sospetto nel fare una nostra controproposta ai lettori-consumatori rispetto a quella della multinazionale svedese. Partendo dal presupposto, che condividiamo con Ikea, di non buttare mai, e per nessun motivo i mobili che non usiamo più, vi suggeriamo di prendere in considerazione anche altre piste rispetto all’acquisto con bonus del pezzo nuovo. Prima pista: riciclo e riuso, divertendovi, magari con figli e bambini se ne avete in casa, a dare una seconda vita ai vostri mobili che marciscono in qualche anfratto casalingo. Le variabili sono davvero tante, sul sito ne trovate di semplici, creative e divertenti, e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Seconda pista: donate. Anzi, considerate sempre questa come la soluzione prioritaria. Ciò che a voi non serve può fare la felicità di altri, e questa è una gioia che non ha prezzo, non può essere contabilizzata con un banale meccanismo dall’usato al nuovo. È uno stile di vita ispirato alla generosità, e alla capacità di non essere indifferenti di fronte agli altri. Terza pista: scoprite l’universo dell’usato, che in Italia non è né un’industria pauperistica né il regno dei consumatori di serie B. È un pezzo di economia reale, molto vitale e molto utile, anche per evitare sprechi e per costruire attorno a questa leva una nuova e sana crescita economica, con tanto di posti di lavoro. Pensate: solo nel settore dei vestiti, in Italia abbiamo 1.200 imprese che lavorano nell’usato.
(Credits: Tooykrub/Shutterstock.com)
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IKEA RICICLO VECCHI MOBILI
Tornando a Ikea e al suo test, c’è da riconoscere la capacità dell’azienda di essere sempre un passo avanti rispetto all’aria che tira, e non solo a proposito di consumi ma innanzitutto di stili vita. E c’è da aggiungere che noi, noi tutti, possiamo diventare perfino più bravi di Ikea. Non sprecando i tanti tesori sommersi che custodiamo come inutili reliquie nelle nostre case.
(Credits immagine di copertina: Fishman64/Shutterstock.com)
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