RECUPERO USATO –
Aumentano ogni giorno di più gli italiani che scelgono il mercato dell’usato: parliamo di abbigliamento, mobili, apparecchi elettrici ed elettronici, che vengono così riutilizzati e non sprecati. Un italiano su due ricorre all’usato, non spreca ciò che altrimenti butterebbe tra i rifiuti oppure nei circuiti dei Consorzi di recupero dei materiali (spesso sovvenzionati dalla mano pubblica). Attorno a questo mercato, parallelo rispetto ai nuovi prodotti, si è creata una rete di migliaia negozi dell’usato, prevalentemente a conduzione familiare, con giovani che trovano un’opportunità di lavoro, di reddito e di stabilità. Non è poco.
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IL RECUPERO DELL’USATO COME RISPOSTA ALLA CRISI –
È chiaro che dietro questo fenomeno ci sono anche gli effetti a valanga della Grande Crisi, e alcuni nuovi stili di vita e di comportamento degli italiani che cercano risparmio ma hanno anche capito che non bisogna sprecare gli oggetti e lasciarsi andare agli acquisti compulsivi.
RIUTILIZZARE E NON SPRECARE PER UNA NUOVA CRESCITA ECONOMICA –
Al contrario, tante cose si possono bene riutilizzare, o riparare, con benefici a largo raggio, dall’economia all’ambiente. E anche per il sistema commerciale che può trarre vantaggio dal riutilizzo e dall’usato in quanto il suo sviluppo spingerà ciascun produttore e distributore a migliorare innovazione, qualità in rapporto con il prezzo e durata dei beni messi sul mercato. Insomma: riutilizzare bene, e non sprecare, è come ripetiamo spesso una leva per una nuova crescita economica. A vantaggio di tutti.
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È la nuova civiltà del condividere e dello stare insieme che avanza a larghe falcate in Italia, quella che abbiamo raccontato nel libro L’egoismo è finito (Einaudi) e che diffondiamo con il nostro sito.
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