Roma come Napoli: lo spreco dei rifiuti

Roma finirà come Napoli. Tonnellate di rifiuti vendute all’estero, a carissimo prezzo, e in particolare a quei Paesi più organizzati sul piano degli impianti che trasformeranno la spazzatura dei cittadini della capitale italiana in energia e calore. Con un notevole risparmio per gli abitanti delle città che comprano spazzatura e con una nuova attività economica […]

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Roma finirà come Napoli. Tonnellate di rifiuti vendute all’estero, a carissimo prezzo, e in particolare a quei Paesi più organizzati sul piano degli impianti che trasformeranno la spazzatura dei cittadini della capitale italiana in energia e calore. Con un notevole risparmio per gli abitanti delle città che comprano spazzatura e con una nuova attività economica in campo. La scelta sembra ormai obbligata dopo mesi, anni, di infiniti dibattiti sul nuovo sito per lo smaltimento dei rifiuti romani. E dopo che nessuna decisione concreta è stata presa, in un infinito scontro istituzionale tra regione, comune, provincia, commissario e ministero dell’Ambiente. I rifiuti saranno venduti, come a Napoli, in Olanda, Svezia, Germania, Danimarca e Ungheria. E al Campidoglio hanno già fatto i conti: la bolletta per questo trasferimento di immondizia sarà pari a circa 50 milioni di euro l’anno. Soldi sprecati.

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