Anche un orfanotrofio può cambiare il destino di un borgo finito in disgrazia. Rota d’Imagna, in provincia di Bergamo, a 700 metri di altezza, era un luogo per le vacanze in montagna e per la presenza di alcune colonie estive. Poi si è andato spopolando, e adesso è rinato grazie alla generosità dei suoi abitanti che ospitano quasi mille bambini. Orfani della guerra in Ucraina.
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ROTA D’IMAGNA IL BORGO CHE RINASCE CON GLI ORFANI UCRAINI
I ragazzi, giovani tra gli otto e i diciannove anni, provengono tutti dallo stesso orfanotrofio, quello di Berdyansk, a 80 km da Mariupol. In meno di ventiquattro ore la piccola cittadina di Rota d’Imagna è riuscita a predisporre l’accoglienza di ben cento tra ragazzi e bambini. Questi ragazzi avevano un destino segnato: la deportazione. I russi hanno distrutto gli orfanotrofi, strappato via i bambini dalle loro famiglie. A Rota d’Imagna, con l’impegno e l’amore di tutta la comunità, sono riusciti a trovare una casa, un letto accogliente, un luogo caldo, del cibo ma anche la scolarizzazione. I ragazzi vengono trattati come i figli delle persone del posto. L’obiettivo è quello di accompagnarli verso il loro futuro. Sasha, Nikita, Daniel, Katya, Lera, Masha, Andrey, Karina, Diana, Denis, Oleh, hanno rivoluzionato la quiete di questa piccola cittadina. L’atmosfera che si percepisce è allegra, nonostante la paura che questi ragazzi, soprattutto gli adolescenti, provano. Durante i pomeriggi fuori da scuola si organizzano partite di calcetto, laboratori, attività fisiche. È importante che le loro giornate siano attive e piene per allontanare i fantasmi che li accompagnano. L’Italia li ha aiutati ad affrontare una guerra che i più piccoli non si meritano. A distanza di un anno dall’accoglienza di questi ragazzi, il bilancio è positivo. La parte più difficile è imparare l’Italiano. Tutta la comunità è impegnata ad aiutare questi ragazzi a parlare la nostra lingua.
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