In Europa, anche se con cifre diverse, il salario minimo è stato introdotto negli ultimi anni in ben 22 stati su 27. La forchetta delle cifre è molto ampia. Nella fascia alta ci sono il Lussemburgo (14,86 euro all’ora), i Paesi Bassi (13,27 euro) e la Germania (12,40 euro). Nella fascia bassa, invece, compaiono la Bulgaria (2,85 euro), la Romania (3,99 euro), l’Ungheria (4,02 euro) e la Lettonia (4,14 euro).
Il paese che ha maggiormente aggiornato il quadro normativo per blindare il salario minimo è sicuramente la Germania. Qui è stato introdotto con una legge (la Mindestlohngesetz, chiamata anche “MiLog”) che ne prevede anche l’aggiornamento, attraverso una sorta di scala mobile. L’adeguamento è affidato alle decisioni di una Commissione sul salario minimo, un organismo indipendente, formato dai rappresentanti delle aziende e dei lavoratori, e da esperti di diritto del lavoro ed economisti.
Il salario minimo è previsto anche su base mensile, e anche in questo caso le cifre variano: in Olanda, dove è stato introdotto nel lontano 1969, ammonta a 1.934 euro lordi; in Spagna 1.080 euro al mese; in Germania 2.080 euro.
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Foto Apertura di Karolina Kaboompics via Pexels
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