SANATORIA CENTRI SCOMMESSE FUORI LEGGE –
A ogni legge di stabilità arriva la sorpresa di un condono per i biscazzieri. Per quelle scommesse, controllate legalmente da un cartello di società molto coccolate da giornali e tv (vedi la pubblicità che acquistano…) e illegalmente dai clan della malavita organizzata, che rovinano la vita a milioni di famiglie italiane. La novità è che nelle pieghe della legge ex finanziaria (comma 3 dell’articolo 69) è prevista la possibilità di una «sanatoria» dei 5mila centri di scommesse fuori legge. Paghi una multa e sei a posto. Nell’ultima finanziaria del 2015 con un precedente condono si prevedeva di legalizzare 3mila e 500 centri di scommesse, ma ci si fermò a quota 2.195 incassando 117 milioni di euro. In pratica: lo Stato che giura di non fare mai più condoni fiscali ed edilizi, li concede a mani basse nel settore dell’azzardo.
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CONDONO SCOMMESSE ABUSIVE –
Ma non è l’unico punto caldo e discutibile della legge. C’è in ballo anche un bando per l’apertura di 22mila nuove sale giochi, anche sei il governo cerca di minimizzare parlando di vecchie licenze che vengono messe nuovamente in gara. Fatto sta che in Italia il denaro speso nel gioco d’azzardo legale è pari a 84,5 miliardi di euro (erano appena 4 miliardi nel Duemila), l’equivalente del 10 per cento dell’intera spesa delle famiglie. I giocatori sono ormai 16 milioni, e lo Stato porta a casa circa 8 miliardi di euro di introiti. Come dice dalle colonne di Avvenire monsignor Mario Tosci, membro della Commissione della Cei per i problemi sociali, lo Stato dovrebbe occuparsi meno di slot machine e più di politiche del lavoro. Senza dimenticare che abbiamo il record mondiale di questi apparecchi: uno ogni 143 abitanti. Neanche a Las Vegas se ne vedono tante.
COMUNI ANTI SLOT IN ITALIA –
Eppure Mattero Renzi, da sindaco di Firenze diede il suo pieno sostegno a una proposta di legge contro lo Stato biscazziere. Come mai ha cambiato idea? Questione di soldi che lavano le macchie della ludopatia di massa? Sul fronte anti slot machine restano i grillini, che hanno presentato una legge in Parlamento, condivisa anche da alcuni parlamentari del Pd, per il divieto assoluto di ogni genere di scommesse. Il minimo per ridurre la patologia dell’azzardo. E restano i tanti e coraggiosi sindaci che si battono per locali pubblici nei loro comuni dove è previsto il divieto delle diaboliche macchinette.
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