Sanità sprecona: in Calabria il “Centro cuore” consegnato nel 2012 ma ancora inattivo

Ben 18 i milioni di euro spesi per la realizzazione di quella che può essere considerata come una delle strutture sanitarie più d’avanguardia in Europa. Ancora una volta, un enorme spreco a danno della salute dei cittadini.

sanita sprechi calabria centro cuore inattivo mancanza personale

CENTRO CUORE REGGIO CALABRIA –

Doveva essere un polo sanitario di eccellenza per la cura dei malati di cuore: peccato che, nonostante la ditta appaltatrice abbia consegnato la struttura all’Asp il 22 dicembre del 2012, ancora oggi il  “Centro cuore” degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria rimane chiuso.

LEGGI ANCHE: Sprechi nella sanità, ecco come bruciamo miliardi di euro

CENTRO CUORE: UNO SPRECO DI DENARO PUBBLICO –

Ben 18 i milioni di euro spesi per la realizzazione di quella che può essere considerata come una delle strutture sanitarie più d’avanguardia in Europa.

Il “Centro cuore” si compone infatti di due sale operatorie di cui una ibrida, tra le poche presenti nel Meridione e fornita di un macchinario che permette al cardiochirurgo di effettuare una diagnosi per immagini visualizzando anche i più piccoli vasi.

A servizio delle due sale operatorie vi sono poi anche 4 postazioni d’anestesia/risveglio, una sala di terapia intensiva costituita da nove posti letto e una stanza che, in futuro, potrebbe essere utilizzata come sala destinata ai trapianti di cuore.

Vi è infine il blocco degenza composto da 10 posti letto, una sala riunioni multimediale in grado di accogliere fino a 50 persone e una zona direzionale in cui trovano spazio le segreterie di cardiochirurgia, emodinamica, elettrofisiologia e l’ufficio del primario.

Uno spreco enorme quindi, senza contare il rischio che i macchinari, a causa del loro mancato utilizzo, possano deteriorarsi o diventare obsoleti.

PER SAPERNE DI PIU’: Medicine sprecate, perché le aziende farmaceutiche fanno così poco?

PERCHE’ IL CENTRO CUORE RIMANE CHIUSO? –

Ma perché questo centro che tanto potrebbe rivelarsi utile per la cura delle diverse patologie cardiovascolari rimane chiuso? Una storia caratterizzata dabandi sbagliati e ricorsi a cui si è aggiunto poi il Piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria della Regione Calabria. Come leggiamo su Il Fatto Quotidiano, il Centro Cuore non è mai entrato in funzione a causa delle ristrettezze economiche imposte dal duro piano di rientro dal debito sanitario regionale che ha impedito all’ospedale di assumere i medici e i paramedici senza i quali non è possibile far entrare a regime la struttura. In pratica, mancano le risorse per l’assunzione del personale specializzato ma, allo stesso tempo, per il “Centro Cuore” si continuano a pagare le rate del leasing dei macchinari, rate da ben 500mila euro al mese, soldi a cui si aggiungono i costi per la manutenzione onerosa di macchinari mai adoperati.

Ancora una volta l’ennesimo spreco di denaro pubblico a cui siamo ormai abituati e l’ennesima vergogna tutta italiana a danno della salute dei contribuenti. Secondo alcune stime, il Centro Cuore sarebbe in grado di effettuare tra i 1200/1400 interventi cardiaci ogni anno, interventi che oggi i pazienti sono costretti ad affrontare fuori regione.

PER APPROFONDIRE: Sprechi negli ospedali, quasi la metà dei pasti finisce nella spazzatura

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto