SAPORI DI LIBERTÀ IL PANE SFORNATO DAI DETENUTI
La Casa circondariale di Mantova, in collaborazione con l’associazione Libra Onlus, ha realizzato un progetto che dovrebbe essere imitato da tutti le carceri italiane: una cooperativa sociale che gestisce un forno, dove il pane, con i suoi vari derivati, viene sfornato dai detenuti. Il laboratorio mantovano riesce ogni giorno a fare due quintali di pane e un paio di bancali di dolci e altri prodotti da forno. I principali clienti sono supermercati, ipermercati, alberghi, mense scolastiche e ristoranti. Ma ci sono anche i privati che possono fare acquisti attraverso il sito di e-commerce della Società di cooperativa sociale Sapori di libertà. I benefici per i detenuti sono almeno due. Reggono meglio tutte le privazioni del carcere, e acquistano le competenze per un lavoro che potranno svolgere meglio in regime di semi-libertà e in modo definitivo quando lasceranno il carcere.
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CAFFÈ GALEOTTO A REBIBBIA
Nel carcere romano di Rebibbia, invece, i detenuti, con la cooperativa sociale Panta Coop, hanno creato una piccola torrefazione. Il caffè è una miscela di crudi provenienti da diversi continenti, e viene tostato e confezionato dai detenuti. Inoltre, nei locali dove si svolge la torrefazione, la cooperativa Panta Coop ha aperto anche un piccolo centro per la riparazione delle macchinette per il caffè.
SENZA SBARRE A TRANI
Un sacerdote, don Riccardo Agresti, con l’aiuto della diocesi di Andria ha realizzato un progetto per il reinserimento nel mondo del lavoro degli ex detenuti del carcere di Trani. Il progetto si chiama Senza sbarre: in una masseria della diocesi di Andria è stato aperto un laboratorio dove si producono i famosi taralli pugliesi con il marchio A mano libera.
PROGETTI REALIZZATI CON I DETENUTI:
- Carcere di Pisa: così i detenuti curano e adottano cani e si preparano alla nuova vita
- InGalera: il ristorante gestito dai detenuti di Bollate
- Cotti in fragranza: il biscottificio dei giovani detenuti di Palermo
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