Sara Turetta, una vita spesa per i cani. Da pubblicitaria ad attivista internazionale

Vercellese, classe 1973, ex pubblicitaria. Dopo un servizio del TG1 sulla strage di cani in Romania, ha mollato tutto e si è dedicata all'attivismo fondando Save The Dogs, una delle più riconosciute associazioni cinofile europee.

da pubblicitaria a salvatrice di cani

Il 14 maggio 2001 Sara Turetta, una giovane pubblicitaria dell’agenzia Saatchi & Saatchi di Milano, ha 28 anni e sta leggendo il giornale, ed è proprio sulle colonne del quotidiano che sta sfogliando che legge qualcosa che le cambierà la vita radicalmente: in un reportage dalla Romania viene a conoscenza della situazione, terribile, dei cani randagi, scuoiati e ammazzati senza alcuna regola. Un orrore.

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DA PUBBLICITARIA A SALVATRICE DI CANI

Qualcosa scatta nel cuore di Sara, l’interruttore dell’empatia verso la sofferenza di piccoli esseri indifesi si accende e resta acceso, fino a quando, qualche mattina dopo, il TG1 le mostra, in video, un servizio sullo stesso orrore, il randagismo in Romania. Lì, come vi abbiamo già raccontato, più di 150.000 cani randagi vagano in branco in strada, incattivendosi e arrivando a costituire un pericolo per la salute pubblica e un grattacapo per quanto riguarda la sicurezza degli abitanti. La soluzione è veloce e irreversibile; le autorità locali ricorrono alla sopressione in maniera sistematica, massacrando le povere bestie senza alcuna pietà. Quelle immagini, quei latrati, sono la goccia che fa traboccare il vaso: nell’agosto dello stesso anno, Sara prende qualche giorno di ferie e decide di partire insieme a suo marito proprio per la Romania, per andare a vedere quel massacro con i propri occhi. Dopo quel viaggio, non sarà più la stessa. Lo dichiara lei stessa in un’intervista al Messaggero: «Non sono più riuscita a tornare alla mia vita di prima, il tarlo non se ne andava, così ho dato le dimissioni dall’agenzia e sono partita per la Romania dove sono stata 4 anni da sola, in questo posto sperduto a 200 km da Bucarest – racconta – Ho aperto un rifugio, poi me l’hanno portato via, Ho ricominciato in un altro edificio, un ex obitorio, l’ho ristrutturato e ho aperto una piccola clinica veterinaria per fare soprattutto le sterilizzazioni».

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SARA TURETTA

Una vera e propria vocazione, che le fa mollare il suo vecchio lavoro di pubblicitaria e trasferire il suo impegno di volontaria nei canili milanesi proprio in territorio rumeno: nel 2002 si sposta a Cernavoda per gestire proprio il programma di sterilizzazione dei randagi finanziato da fondi stranieri raccolti con campagne ufficiali, che sarebbe di sicuro fallito se fosse rimasto nelle mani delle associazioni romene locali. Dopo soli 3 anni, con una determinazione e una tenacia da fare invidia, nel 2005 Sara Turetta diventa ufficialmente un’attivista internazionale: nasce Save The Dogs, che in brevissimo tempo è diventata una delle realtà più affidabili e riconosciute del panorama del volontariato ambientalista e cinofilo. L’anno successivo viene aperto l’ufficio di Milano e Sara assume la prima collaboratrice, e da quel giorno, per la Turetta inizia un periodo lunghissimo di viaggi da e per la Romania, durato 12 anni.  L’allora quasi trentenne nata a Vercelli, oggi fa solo qualche viaggio all’anno, circa 3 o 4 partendo da Milano per arrivare al rifugio Footprints of Joy, inaugurato nel 2012 sulle colline della parte occidentale del paese.

Ogni anno l’associazione cura oltre duemila cani e ne ospita centinaia nel rifugio, e pochi mesi fa Sara ha dato alle stampe la sua autobiografia, uscita nel mese di settembre, il cui ricavato andrà proprio a finanziare l’attività in Romania del rifugio e, soprattutto della clinica veterinaria, inaugurata nel 2017. Il racconto di diciannove anni di lotte per gli amici a quattro zampe, una vita di impegno per i più deboli e vocazione animalista, costellata da numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui la nomina a Cavaliere della Stella d’Italia da parte del Presidente della Repubblica, nel 2012.

(Immagine in evidenza tratta dal sito web di Save The Dogs // Photocredits: Save the Dogs)

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