La “Sartoria Sociale” siciliana in cui non si spreca e si aiuta chi ne ha più bisogno

Diversi i progetti portati avanti come "Il piccolo teatro della lana" e la realizzazione di abiti africani e materiali scolastici in tessuti bio. Acquistando le creazioni della “Sartoria Sociale” non solo si riducono gli sprechi ma si contribuisce anche a sostenere il lavoro etico e solidale.

sartoria sociale santa margherita di belice

SARTORIA SOCIALE SANTA MARGHERITA DI BELICE –

Recuperare e non sprecare i tessuti in eccedenza, recuperandoli anche “porta a porta” e riutilizzarli per dare vita a nuovi capi di abbigliamento e materiali e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro di donne e uomini residenti nel territorio, ospiti presso centri accoglienza, nonché richiedenti asilo e/o rifugiati: questo l’obiettivo della Sartoria Sociale avviata nel 2009 nel piccolo comune di Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento, in Sicilia, dalla Cooperativa Sociale Quadrifoglio.

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LE ATTIVITÁ DELLA SARTORIA SOCIALE –

Uno spazio all’insegna della creatività nella produzione tessile la “Sartoria Sociale” di Santa Margherita di Belice in cui si riciclano tessuti di ogni genere: ad esempio i vecchi jeans si trasformano in curiose borse fai da te, porta bottiglie e fodere mentre riunendo insieme campionari tessili e ritagli di tappezzeria si ottiene una sorta di patchwork da cui si ricavano originali porta posate o presine e guanti da forno.

LA SARTORIA SOCIALE DI SANTA MARGHERITA DI BELICE:

Diversi i progetti portati avanti nel corso degli anni tra i quali “Il piccolo teatro della lana” e la realizzazione di abiti africani e materiali scolastici in tessuti bio.

IL PICCOLO TEATRO DELLA LANA:

Acquistando le creazioni della “Sartoria Sociale” si contribuisce a sostenere il lavoro etico e solidale, si riducono gli sprechi e si offre sostegno alla cooperativa sociale Quadrifoglio nel suo quotidiano supporto alle esigenze dei minori e delle loro famiglie, degli anziani, dei disabili, dei migranti e delle categorie sociali più vulnerabili.

Il progetto è in concorso per l’edizione 2016 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui

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