Cosa sono le sartorie sociali e dove si trovano in Italia: sempre più numerose, sorgono non solo nelle principali città italiane, ma anche presso piccole realtà. Sono in genere gestite da cooperative e svolgono una importante azione nel sociale mirando, in maniera particolare, ad offrire una nuova opportunità – in ambito lavorativo, ma anche personale – a donne e uomini che versano in condizioni disagiate. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito, e cosa serve per aprirne una.
Cos’è una sartoria sociale
Le sartorie sociali sono molto più che un mero luogo di lavoro. Rappresentano la sede adatta per le nuove possibilità. Per i tessuti così come per le persone. A queste ultime, infatti, regalano una ineguagliabile opportunità di crescita personale e di riscatto sociale, specie per chi si versa, suo malgrado, in condizioni di disagio o di marginalità. Ambiscono a creare posti di lavoro attraverso l’inclusività di soggetti svantaggiati favorendone l’inserimento (o il re-inserimento) lavorativo. Sono sartorie a tutti gli effetti ma garantiscono, attraverso la formazione ed il tirocinio, l’acquisizione di competenze tali da poter svolgere il mestiere di sarta o di sarto. Cosicché, chi vi presta servizio, possa trovare un lavoro, raggiungere l’indipendenza economica e venire fuori dal contesto difficile dal quale proviene. In una sartoria sociale si intrecciano idee, storie e speranze.
Come aprire una sartoria sociale
La sartoria sociale è una forma di impresa cooperativa sociale in grado di offrire servizi di diversa tipologia. Tutti inerenti, naturalmente, la sfera sartoriale. Questi includono riparazioni sartoriali così come il confezionamento di capi in conto terzi. Spesso prevedono servizi di stireria e corsi di cucito. Ma anche la realizzazione di una vera e propria collezione. Aprire una sartoria sociale – oltre che la soddisfazione di poter fornire indirettamente aiuto a chi ne abbia bisogno – comporta numerosi vantaggi per chi decide di offrire un tale servizio. Ad esempio, investimenti iniziali ridotti e inquadramento fiscale agevolato. Cose non da poco. Ma cosa serve per aprirne una? Lungi dal volerci addentrare in questioni tecniche o amministrative, il più delle volte a volere l’apertura di una sartoria di tale tipologia sono le cooperative sociali. Ma ci si può rivolgere anche agli enti pubblici: sono numerosi, infatti, i bandi regionali, comunali ed europei che mettono a disposizione fondi, spesso in parte a fondo perduto. Il consiglio è quello di stendere un dettagliato business plan e, con questo, chiedere consulenza in merito a chi di competenza.
Le sartorie sociali in Italia
Di seguito vi segnaliamo alcune tra le più importanti sartorie sociali della nostra penisola specificando come, per ovvie ragioni, non sia possibile elencarle tutte. Per avere più informazioni sulla loro ubicazione sul territorio italiano rivolgetevi al vostro comune di residenza, che saprà indicarvi quelle presenti in città.
Lombardia
Iniziamo dalle sartorie sociali della Lombardia. A pochi passi da Milano sorge la sartoria sociale di Baranzate, Fiori all’Occhiello. Il laboratorio, che ha come obiettivo l’integrazione, punta sulla creazione di capi d’alta moda valorizzando, allo stesso tempo, il territorio. Voluta dall’Associazione La Rotonda nel 2014, offre tutt’oggi una concreta opportunità di lavoro valorizzando le abilità sartoriali di donne e uomini provenienti da paesi lontani. A Milano sorge anche Mafric, sartoria sociale che ha come sede un ex locale notturno.
Sicilia
Anche in Sicilia sono presenti diverse sartorie sociali.
- A Palermo, ad esempio, citiamo “Al Revés“, nata nel 2012 per volontà di alcuni operatori sociali che l’hanno resa, in pochi anni, un laboratorio di inclusione sociale e lavorativa di persone in condizione di svantaggio e difficoltà.
- Sempre a Palermo merita un cenno anche la Sartoria African Style. Istituita grazie ai proventi derivanti dall’8 per mille alla chiesa valdese, è un grande esempio di accoglienza e integrazione.
- In provincia di Agrigento – più precisamente nel comune di Santa Margherita di Belice – si trova invece la “Sartoria Sociale”. Avviata nel 2009 dalla Cooperativa Sociale Quadrifoglio, vi si riciclano tessuti di ogni genere dando vita a numerose e originali creazioni.
- La sartoria sociale Equo Dress a Caltanissetta è stata aperta da due donne coraggiose: Maria Grazie Roccella, che lavorato nella moda come disegnatrice e stilista, e Daniela P., costretta a lasciare la famiglia e la sartoria dove lavorare per evitare le violenze del suo ex compagno.
Lazio
- Si occupa del recupero e del riuso dei tessuti provenienti sia da capi usati che da intere collezioni di abiti invenduti, e quindi mai indossati, “Made in Testaccio” una delle sartorie sociali di Roma.
- Così come nella capitale si trova anche la Sartoria solidale Cygnus, presso la quale lavorano 7 donne di 5 paesi diversi voluta da Yara, siriana, che insieme ad alcune ragazze decide di partecipare, vincendolo, al bando PartecipAzione di UNHCR e Intersos.
- Un cenno merita anche Coloriage, sartoria sociale della moda africana i cui lavoratori provengono da Senegal, Bangladesh e Siria.
Campania
Spostiamoci in Campania, a Napoli per la precisione, nel quartiere Ponticelli, dove con l’intento di recuperare le stoffe di scarto, combattere la disoccupazione e aiutare le donne in difficoltà sorge la sartoria sociale S’Arte, presso la quale lavora una ventina di donne tra i 25 e i 70 anni. A Scampia sorge invece il laboratorio di sartoria “fatto@scampia”, che realizza tutta una serie di accessori e abbigliamento in genere. Creazioni che è possibile acquistare sia sul loro sito web che presso la sede al Centro Hurtado.
Puglia
In Puglia, a Taranto nello specifico, si trova “La Maison de la Mode”, un laboratorio di sartoria artigianale nato nel 2017 da un’idea della fashion designer Ida Chiatante con la collaborazione della sarta e modellista Patrizia Solito. Vi lavorano richiedenti asilo che hanno partecipato ad un corso di sartoria e perfettamente in grado di realizzare vere e proprie collezioni. A Foggia, invece, meritano un cenno non una, ma ben due sartorie solidali. Si trovano nei locali della Caritas e nella parrocchia di Santa Maria del Grano, a Borgo Mezzanone. Entrambe realizzano abiti per i meno abbienti ricavandoli dal riciclo e dal recupero creativo di capi provenienti dalle donazioni.
Piemonte
Tra le sartorie sociali di Torino c’è “Gelso”, nata dalla volontà di promuovere l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà attraverso la trasmissione di competenze professionali. Nasce del cuore del capoluogo piemontese e vede l’impegno di donne provenienti da mondi diversi. Ha alle spalle 30 anni di attività.
Emilia-Romagna
Si chiama “Sartorie Leggere“, ed è il progetto di imprenditoria di sartoria solidale portato avanti da Barbara Montanari, una mamma single con due figli, licenziata per le troppe assenze dal lavoro a causa dell’assistenza necessaria alla figlia con sindrome di Down. Sartorie Leggere si trova a Bologna e punta alla sensibilizzazione nei confronti dei temi dell’inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità. Sempre a Bologna sorge la sartoria “SocialChic Design“, un progetto di contrasto alle nuove povertà voluto dall’Istituzione per l’Inclusione Sociale don Paolo Serra Zanetti nel 2013 insieme al comune della città.
Friuli Venezia Giulia
A Trieste, si trova la sartoria sociale “Lister”. Sorge al pianterreno del padiglione M dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale, oggi Parco culturale di San Giovanni. E vede la costante collaborazione tra servizi sociali e sanitari aventi come obiettivo quello di elaborare proposte e risposte nel campo del lavoro, dell’espressione e della socialità. A Pordenone, invece, citiamo “T-essere“, progetto realizzato in collaborazione con la Caritas diocesana di Concordia-Pordenone e l’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale.
Veneto
In Veneto, infine, segnaliamo, D-Hub, una sartoria sociale specializzata nel riuso creativo di tessuti e abiti. Vi lavorano in particolare donne straniere, vittime dello sfruttamento, che ricevono un regolare stipendio. E Il Cerchio a Valdagno, in provincia di Vicenza, che offre tutti i servizi e i prodotti di una tradizionale sartoria. organizza anche corsi di formazione.
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