La Gran Bretagna è diventata la discarica europea delle scorie nucleari. E adesso il governo conservatore di David Cameron cerca di correre ai ripari, ma si trova a fare i conti con un groviglio di scandali e con la decisa opposizione delle amministrazioni locali per la costruzione dei nuovi siti.
Il quotidiano The Indipendent ha rivelato i risultati di un’indagine voluta dalla Commissione parlamentare che sta esaminando le varie opzioni sul tavolo. Dal documento risulta che le scorie nucleari sono sparse in siti obsoleti, pericolosi e tutti da ristrutturare. Il costo dell’operazione è gigantesco e gli esperti consultati dalla Commissione hanno scritto di un conto di almeno 80 miliardi di euro per la bonifica e la messa in sicurezza dei siti.
Intanto, le società che lavorano in questo settore stanno facendo affari d’oro, come dimostra il fatto che gli stipendi medi dei dirigenti sono attorno ai 700mila euro l’anno. Una cifra che il governo considera insostenibile. Il premier inglese dovrà anche tarre le conseguenze dalla pesante bocciatura ricevuta dal parlamento della contea di Cumbria, dove si trova la discussa centrale nucleare di Sellafield. Il piano del governo era di creare qui un nuovo sito di stoccaggio delle scorie, con i massimi livelli di sicurezza e di avanzamento tecnologico. Ma la autorità locali hanno bloccato il progetto, e la Gran Bretagna affonda nelle sue scorie nucleari.
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