SCORZ NAPOLI SENZATETTO
Una casa per i senzatetto. Un rifugio per mitigare le sofferenze e il freddo dell’inverno. Da questa semplice, ma allo stesso tempo importantissima, necessità è nata l’idea di ‘Scorz’, la casa di cartone che da qualche tempo migliora almeno in parte le difficili condizioni di diversi senza fissa dimora napoletani. Progettata dallo studente di design Giuseppe D’Alessandro, questo progetto vede la luce nelle aule universitarie e prende forma grazie ad aziende attente al sociale e ad un’associazione che opera sul territorio. ‘Scorz’, infatti, nasce all’interno della tesi di laurea in Design for the Built Environment della Facoltà di Architettura di Napoli Federico II di D’Alessandro e prede forma grazie all’aiuto di un’azienda di Nocera Superiore e dell’associazione Napoli 2035.
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INIZIATIVE PER I SENZATETTO NAPOLI
Fondamentali alla realizzazione del progetto sono stati gli amici di questo giovane designer, che insieme a lui fanno parte da diversi anni dell’associazione Napoli 2035. Amici con i quali D’Alessandro la scorsa Epifania ha consegnato le prime casette in un luogo simbolo di Napoli: la Galleria Umberto. Un regalo che i senza tetto hanno accettato di buon grado anche grazie alle caratteristiche ‘tecniche’ di questi rifugi, che non sono infiammabili e sono impermeabili in modo da poter mettere al riparo i senzatetto dalla pioggia e dagli occhi indiscreti dei passanti.
SOLIDARIETÀ NAPOLI
Le casette nascono come un rifugio temporaneo in attesa di una sistemazione migliore, che però spesso tarda ad arrivare. Ragione per la quale, soluzioni come queste sono spesso fondamentali per alleviare per lo meno la morsa del freddo nei mesi invernali. A tal proposito sulle ‘Scorz’ è stato stampato a grandi caratteri il numero solidale di Napoli a cui i senza fissa dimora possono rivolgersi in caso di emergenza. Infine queste casette, che non guasta mai, sono progettate per essere di facile produzione, trasporto, utilizzo e smaltimento.
IL CASO CALABRESE
Nei giorni successivi al lancio del progetto sono montate diverse polemiche sulla paternità dell’idea. L’artista cosentino Maurizio Orrico, infatti, ha dichiarato di aver sviluppato per primo il progetto nel 2007 con il nome ‘ Maisons du clochard’ che aveva l’intento di realizzare, attraverso l’azienda pugliese “Corvasce Design”, una serie di case di cartone per i senzatetto. Ma a prescindere dalla primogenitura, a noi di Non sprecare, interessa che progetti validi come questi si moltiplichino in tutta Italia perché sono davvero tanti, troppi, coloro che ancora non hanno un tetto sopra la testa.
Le foto sono tratte dalle pagine Facebook di Giuseppe D’Alessandro e Napoli 2035.
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