Benefici della scrittura a mano: più memoria e più concentrazione. Specie per i bambini

Migliorano la memoria e la concentrazione. E viene stimolato il pensiero critico

Benefici della scrittura a mano

Scrivere a mano è una delle buone abitudini che abbiamo perso. La tecnologia ha fatto in modo di azzerare questa tecnica di scrittura, ormai desueta e sostituita dai tasti di un computer o di uno smartphone. Eppure, scrivere a mano, specie per i bambini, resta una cosa molto importante: rafforza, per esempio, la memoria e la concentrazione, e abitua all’esercizio del pensiero critico.

Terapia della scrittura

La terapia della scrittura: non c’è solo il consolidamento dell’apprendimento a giustificare l’uso di un metodo scavalcato impropriamente dalla tecnologia. Ci sono anche altri vantaggi, tanto che viene suggerita in caso di dolori cronici, agitazione, stress. Per migliorare il tono dell’umore e la capacità di esprimersi secondo i propri mezzi. Anche attraverso poesie, blog, X (ex Twitter). Le tastiere hanno sostituito le penne. Gli schermi luminosi i quaderni. Ed è così che scrivere a mano è diventato démodé, nonostante si tratti di una pratica che allena la memoria, favorisce la concentrazione, migliora le capacità di sintesi. A dirlo non sono i nostalgici, ma una ricerca pubblicata su Psycological Science. Analizzando due gruppi di studenti, il primo che prendeva appunti sui quaderni, il secondo sul computer, le differenze sono risultate palesi. Eppure gran parte delle scuole punta sulle alternative digitali, anche se qualche eccezione esiste.

Benefici

L’Università di Harvard, per esempio, la sta rivalutano, tanto da voler costringere gli studenti a dedicarvisi almeno per qualche ora. In Inghilterra, già diversi anni fa, alcune scuole hanno reintegrato l’uso della penna stilografica e in Francia la scrittura a mano è onnipresente. D’altra parte gli esperti mettono in guardia dal suo abbandono ed evidenziano che non è una perdita di tempo, ma una preziosa alleata del pensiero. Va quindi riscoperta.

Anche se scrivere a mano, di questi tempi tecnologici, può sembrare una perdita di tempo, i benefici che comporta sono innumerevoli. E a dirlo sono studi sia del campo delle neuroscienze che della psicologia. Per esempio, una ricerca ha evidenziato che la penna favorisce l’apprendimento in virtù dei suoi tempi dilatati. Perché il cervello è costretto a selezionare i concetti più importanti, assimilandoli meglio.

Inoltre il fatto di tracciare i segni sulla carta attiverebbe circuiti nervosi che favoriscono sia la lettura che la memorizzazione, e la produzione stessa di parole.

Scrivere a mano fa bene al cervello

Inoltre la scrittura a mano stimola il cervello in più aree, cosa che non accade con la digitazione da testiera. Secondo una ricerca dell’Università di Washington anche i contenuti dei testi risultano migliori, più completi e ricchi di particolari sul foglio di carta. E a quanto pare, la scrittura a mano previene l’invecchiamento cerebrale, cosa di non poco conto per una popolazione sempre più anziana.

Scrivere a mano, inoltre, è terapeutico, rilassa il sistema nervoso, consentendo alle emozioni di fluire liberamente. Per non parlare dell’estetica unica e inconfondibile di uno scritto vergato a mano. Nemmeno da mettere con un impersonale “Times New Roman”.

E per quanto riguarda nello specifico il corsivo, dove le lettere sono unite dal tratto l’una all’altra, occhio a ritenerlo superfluo. Numerosi esperti concordano nel considerarlo necessario per un sano sviluppo psichico dei giovani. La linea continua possiede infatti una sua intrinseca musicalità, in grado di penetrare nel mondo interiore, facendo emergere le emozioni. I pensieri in questo modo fluiscono con armonia dalla mente al foglio, come non accade nella digitazione su tastiera e nemmeno scrivendo in solo stampatello.

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Scrivere a mano stimola il pensiero critico

La tecnologia, e l’uso delle sue protesi, ci orientano verso la semplificazione e il presentismo. Tutto viene consumato in poco tempo, e di tutto resta ben poco. La scrittura a mano consente di fare il percorso inverso. Richiede concentrazione, scelte lessicali, proprietà di linguaggio, conoscenza della grammatica. E tutto ciò porta a riflettere, a scegliere, a dubitare ed a esercitare così il pensiero critico.

Cosa significa una bella calligrafia?

Una bella calligrafia può significare più cose. Tra queste, una richiesta da parte di chi scrive, implicita nella sua calligrafia: voglio essere letto. Inoltre la bella calligrafia è una forma di espressione e di meditazione che ci mette in contatto con noi stessi, e ci chiede di prendere tempo per dedicarci con cautela ed attenzione a ciò che stiamo facendo.

Perché scrivere a mano è importante?

Per dimostrare in modo scientifico l’importanza dello scrivere a mano, la neuroscienziata Audrey van der Meer, dell’Università norvegese di Scienza e Tecnologia, ha fatto un test molto interessante. Ha fatto indossare ad adulti e bambini di dodici anni un piccolo casco con elettrodi in grado di monitorare l’attività del cervello mentre scrivevano a mano oppure sulla tastiera. Risultato: a qualsiasi età, da bambino come da adulto, il cervello lavora di più e meglio con la penna. E memorizza meglio.

Come tornare a scrivere a mano

Scrivere a mano implica l’uso degli strumenti fondamentali: penna e carta. Per stimolarne l’impiego, estetica e funzionalità devono coniugarsi. La penna giusta deve scivolare bene sul foglio, un bel quaderno può appagare la vista invogliandoci a riempirlo di pensieri e parole. E magari anche di disegni.

E poi c’è l’arte calligrafica, che si può apprendere tramite corsi privati. Un autentico piacere per gli occhi e per lo spirito. Ma scrivere a mano è anche uno strumento di conoscenza interiore. Stimolando la creatività individuale, la lentezza, il ritmo, lascia una traccia indelebile sul foglio della nostra personalità. Un buon motivo per recuperare l’abitudine.

Lo evidenzia anche Francesca Biasetton nel suo libro, “La bellezza del segno. Elogio della scrittura a mano”, dove la calligrafa italiana spiega che la scrittura a mano dice molto di noi, perché è unica e ci assomiglia, consentendoci con la sua lentezza di ritagliarci del tempo solo per noi stessi. A differenza della scrittura da tastiera, quando impugniamo la penna lasciamo spazio, infatti, all’immaginazione e alla progettazione, educando il pensiero. E in particolare nella calligrafia, che prevede regole precise per tracciare le lettere, impariamo a rallentare, a osservare e a superare le consuetudini.

Quando abbiamo perso l’abitudine di scrivere a mano

Un tempo le scuole prevedevano la lezione di calligrafia. Si scriveva prima in brutta e poi in bella, con l’uso di pennini e stilografiche, sforzandosi di rendere le lettere eleganti e ben leggibili. Quando la calligrafia venne abolita, agli inizi degli anni ’60, e venne introdotta (più o meno nello stesso periodo) la penna biro, la scrittura si velocizzò notevolmente, a svantaggio dell’estetica… e non solo.

Il suo abbandono avrebbe contribuito a peggiorare anche il linguaggio degli studenti, sempre più povero, e l’organizzazione del pensiero. Secondo il pedagogista Benedetto Vertecchi, scrivere regolarmente (soprattutto in corsivo) influisce infatti su queste capacità. E a parere della pedagogista Viviana Federici di Martorana, autrice di “Perché il corsivo nella didattica”, la scrittura a mano, nonostante sia un po’ più faticosa della digitazione, è curativa e preventiva. Senza contare che aiuta a ordinare e a stimolare la mente.

Per quanto riguarda la situazione attuale, in Italia la scrittura a mano viene introdotta solitamente alle primarie, con tempi che variano in base agli istituti, e con eccezioni per bambini con disturbi dell’apprendimento.

In altri paesi, per esempio gli Stati Uniti, l’obbligo del corsivo a scuola è stato eliminato diversi anni fa, nel 2009, sebbene alcuni stati l’abbiano reintrodotto. Idem in Finlandia, dove non è obbligatorio scrivere a mano, e in Messico, dove si studia solo lo stampatello. Ma anche se scrivere a mano non va più di moda, e l’Italia stessa è sempre più orientata verso le alternative tecnologiche, i benefici che comporta, e gli svantaggi dovuti alla sua perdita, non possono essere ignorati. E allora riscopriamo la scrittura a mano sia a casa che a scuola.

Vantaggi per i bambini

I primi che dovrebbero riscoprire la scrittura a mano, sollecitati da insegnanti e genitori, sono gli stessi che più hanno abbandonato questo metodo di comunicazione: i bambini. Uno studio realizzato da un gruppo di scienziati della Norwegian University of Science and Technology e pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology dimostra due cose essenziali. Innanzitutto scrivere con la penna, a mano, fornisce al cervello più appigli sui quali agganciare il ricordo, e così favorisce lo sviluppo della memoria e dell’apprendimento. In secondo luogo, rispetto all’uso così ricorrente della tastiera di un pc o di uno smartphone cambiano tempi e risultati. Imparare a scrivere a mano, rispetto a un computer, è un percorso più lento. Ma più fruttuoso. E la conseguenza è quella di ottenere migliori risultati scolastici, anche grazie a un effetto diretto sul cervello. Premere la penna sulla carta, infatti, secondo gli scienziati norvegesi, fa sentire una specie di suono della scrittura e ciò stimola le attività nella parte sensomotoria del cervello.

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