SCUOLA ANTI SPRECHI –
Lo spreco di cibo è una piaga che affligge anche le scuole italiane, dove migliaia di pasti ogni giorno vengono sprecati e finiscono nel cestino. Le cause sono molte: dall’incapacità di chi di dovere di stringere accordi con associazioni e istituzioni per devolvere gli alimenti avanzati, alla mancanza di una cultura del cibo che paradossalmente proprio a scuola non viene insegnata nel modo giusto. Per risolvere questo problema nell’istituto primario Rio Crosio di Asti hanno avviato un circolo virtuoso che permette di devolvere i pasti non utilizzati e allo stesso tempo di far prendere consapevolezza agli studenti dell’importanza del non spreco.
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MENSA SCUOLA MEZZA PORZIONE –
Quella di Asti, infatti, è una vera e propria scuola anti sprechi dove ai bambini a mensa viene concessa la possibilità di prendere non l’intera porzione di ogni pietanza, ma la metà. Un’idea banale, ma sono proprio gli spunti più semplici a produrre i risultati migliori. Gli studenti, infatti, se desiderano anche la parte che rimane, possono chiederla senza problemi. Per ottimizzare ulteriormente la distribuzione, la verdura, uno degli alimenti più evitati dai più piccoli, non viene servita in mono porzioni ma in grandi contenitori centrali, in modo da poterne mettere anche solo una forchettata nel piatto degli studenti che non la amano. Ovviamente, a meno che non siano presenti intolleranze o motivazioni specifiche, tutti i bambini sono tenuti a prendere almeno mezza porzione del cibo previsto in quel giorno, in modo da garantire una dieta equilibrata. Secondo i dirigenti della scuola primaria di Rio Crosio di Asti questo metodo, oltre a consentire un considerevole risparmio di cibo, permette di responsabilizzare in modo consapevole i ragazzi sul consumo di cibo.
SCUOLA PRIMARIA RIO CROSIO DI ASTI –
Tutto il cibo che avanza viene confezionato e viene consegnato alla parrocchia Nostra Signora di Lourdes, dove ha sede la Caritas del quartiere, che, a sua volta, ha una lista di indigenti a cui portarlo. Prima di questo accordo, firmato dal comune con l’ente benefico, ci sono stati anni di tentativi “carbonari” per evitare che il cibo della mensa finisse nella spazzatura. E finalmente oggi, ogni giorno, le 20/25 porzioni che avanzano finiscono ad persone in difficoltà che altrimenti non avrebbero una cena dignitosa. Oltre all’ottimo riutilizzo degli alimenti, la cosa più positiva a lungo termine è che i bambini, spiegano i dirigenti, da quando l’iniziativa è stata avviata si sentono responsabili e mangiano di più. Un piccolo miracolo anti spreco.
Il progetto è in concorso per l’edizione 2017 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!
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