Una campagna mondiale per investire di meno su petrolio e carbone a favore delle rinnovabili

Si chiama "Global divestment mobilisation" e chiede di diminuire gli investimenti nelle fonti fossili, considerate le prime colpevoli del cambiamento climatico, per favorire la transizione verso energie “pulite”. In Italia, tra le organizzazioni in prima linea, ci sono quelle cattoliche

UTILIZZO RINNOVABILI

UTILIZZARE MENO PETROLIO E CARBONE –

Combustibili fossili come carbone, petrolio e gas sono la causa principale delle emissioni di gas a effetto serra che stanno cambiando il clima e aggravando la situazione di povertà in cui versano le comunità più povere del mondo. Basti pensare che a livello mondiale, il 2016 è stato l’anno più caldo registrato nella storia, un dato record che precedentemente era appartenuto al 2015 e al 2014. Per questa ragione è necessario da parte di tutti un impegno nei confronti del pianeta che ospiterà i nostri figli. I primi a dover fare un passo avanti sono i leader mondiali e le grandi organizzazioni, che assecondando la volontà di un numero sempre crescente di cittadini, devono cominciare a schierarsi in modo chiaro. Affinché questa assunzione di responsabilità avvenga nella maniera più veloce possibile l’Ong 350.org ha organizzato “Global divestment mobilisation“, un’iniziativa in cui persone da tutto il mondo agiscono per chiedere a città, università, chiese, fondi pensioni, musei e altre istituzioni di dimostrare la loro voglia di incentivare le energie rinnovabili attraverso il disinvestimento nelle industrie dei combustibili fossili.

LEGGI ANCHE: In Toscana l’agriturismo biologico in cui si recupera l’acqua piovana e l’energia proviene da fonti rinnovabili

RIDURRE USO FONTI FOSSILI –

Alla mobilitazione hanno già aderito 700 investitori istituzionali che messi insieme arrivano a una massa finanziaria gestita pari a oltre 5mila miliardi di dollari. In Italia sono 27 le associazioni che promuovono la campagna e hanno detto di no al petrolio e al carbone. Tra di loro spiccano molte organizzazione cattoliche: dall’arcidiocesi di Pescara ai Gesuiti. Quest’ultimi sono stati la seconda provincia gesuita a disinvestire a livello mondiale dopo quella canadese, e dopo di loro hanno aderito anche la Comunità monastica di Siloe e successivamente la Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita e Il Dialogo.

UTILIZZO RINNOVABILI –

Il fatto che si siano le associazioni cattoliche in prima linea non è un caso. È evidente che le decisioni prese ormai due anni fa al vertice di Parigi non siano state efficaci e che la situazione non sia andata migliorando. Per questo motivo è necessario accelerare la transizione energetica in atto, disinvestendo dalle fonti fossili per puntare sulle energie pulite. Un’iniziativa che risponde in pieno all’enciclca “Laudato si” di papa Francesco, nella quale il pontefice invita tutti, cattolici e non, “ad avere cura della casa comune“.

La foto è tratta dalla pagina Facebook 350.org

PER APPROFONDIRE: Inquinamento alle stelle a Pechino. E ora la Cina investe 360 miliardi sulle rinnovabili

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto