Le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno detto sì a larga maggioranza all’introduzione del tetto agli stipendi dei manager della Pubblica amministrazione e affermato che il taglio delle retribuzioni più alte andrà applicato da subito. Il tetto è stato fissato a circa 300 mila euro, pari allo stipendio del primo presidente della Corte di cassazione e vale per i dipendenti pubblici che rivestono posizioni di vertice. Il parere sul provvedimento del governo prevede l’immediata operatività del tetto e pochissime deroghe per cariche di particolare responsabilità. La Lega ha votato contro, mentre il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, ha detto: «Andremo fino in fondo su questa linea».
ENTRO DUE MESI – E nel decreto semplificazioni è in arrivo un emendamento che estende il limite anche a tutti i top manager anche delle Regioni e delle authority. L’emendamento, hanno spiegato al termine dei lavori delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Lavoro della Camera l’esponente del Pdl Renato Brunetta e del Pd Gianclaudio Bressa, sarà presentato dai relatori del dl semplificazioni. Un mezzo, ha spiegato Brunetta «per estendere a tutti entro due mesi» quanto previsto dallo stesso emendamento.
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