SIGARETTE IN SPIAGGIA
Il primo turno lo fa la mattina. Il secondo nel pomeriggio, dopo che i bagnanti hanno mangiato, preso il caffè e fumato. Paola Giovenzana è una stupenda spazzina delle spiagge: nessùno la paga, ovviamente, ma lei ogni giorno, in due orari diversi, passa in rassegna le file di ombrelloni della Baia dei Saraceni di Varigotti, in Riviera ligure, e raccatta, una per una, le cicche di sigarette lasciate dai soliti e numerosi turisti (italiani o stranieri conta davvero poco) incivili. Barbari che rovinano angoli di un paradiso, le nostra spiagge, che appartiene a tutti noi, e tutti noi dobbiamo difendere.
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PAOLA GIOVENZANA
Sarà per banali coincidenze, sarà per la mia febbrile curiosità, ma devo dirvi che di persone come Paola ne ho incontrate diverse in giro per l’Italia. E qualcno, come il carissimo Gianni, pensionato siciliano, lo abbiamo anche raccontato. È il paradigma antropico, che si riferisce agli ùomini in carne ed ossa, della Bella Italia. Alcuni la distruggono, con indifferenza, cinismo e zero educazione elementare; altri, come Paola, provano a difenderla, con passione, energia, generosità. Gli italiani, in fondo, sono e saranno sempre così, con questa forma di doppia, tripla e quadrupla identità che dobbiamo imparare a riconoscere con realismo, senza né commiserazione né auto celebrazione. Siamo così, e non possiamo cambiare in un giorno, ma possiamo sentire il desiderio e la voglia di migliorare, partendo da gesti semplici e rivoluzionari, da piccoli ma in realtà enormi mutamenti negli stili di vita, dagli esempi da condividere, contaminare, imitare. Come la battaglia quotidiana di Paola e di Gianni.
MOZZICONI IN SPIAGGIA
Un’ultima cosa. Quando Paola, mentre raccoglie cicche e le infila nelle bottiglie di plastica per poi smaltirle correttamente, incontra un barbaro e lo coglie in flagranza, non lo insulta, non lo avverte che esistono multe salate per chi getta mozziconi in spiaggia, ma gli dice semplicemente: “A casa tua faresti lo stesso?”. Ecco la domanda tagliente, ed efficacissima, che dobbiamo fare ai barbari, andandoli a prendere per le orecchie, in senso metaforico, uno per uno. Una domanda che, statene sicuri, li farà arrossire di vergogna, e magari li aiuterà a non ripetere lo scempio.
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