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Cos’è
La sindrome del cuore infranto, anche detta di Takotsubo ( o Tako Tsubo), non è soltanto un modo di dire, un gergo, ma si tratta di una vera patologia che si può scatenare in seguito a uno stress emotivo molto forte, che ha un impatto significativo anche sul funzionamento del cuore, e infatti la sindrome è conosciuta anche come cardiomiopatia da stress.
Cause
Lo shock emotivo determina il rilascio di un’alta dose di catecolamine plasmatiche, e da qui inizia una disfunzione del ventricolo sinistro, con una riduzione del flusso cardiaco che irrora l’apice cardiaco, la punta, alterando la forma del cuore. Statisticamente, le persone più colpite sono le donne in menopausa: più del 95 per cento dei casi riguarda persone di sesso femminile e di età compresa tra i 58 e i 75 anni.
Perché si chiama sindrome di Takotsubo
L’origine del nome nasce dalla scoperta della patologia. Siamo in Giappone, agli inizi degli anni Novanta,, quando la sindrome del cuore infranto viene certificata da un team giapponese di studiosi di malattie cardiache. Il nome Takotsubo deriva da una parola giapponese, e fa riferimento a una sorta di cestello usato dai pescatori per catturare i polpi. Dalle immagini ecocardiografiche, infatti, o dalla risonanza magnetica, il ventricolo sinistro del paziente prende la forma del takotsubo utilizzato per pescare i polpi.
Sintomi
I sintomi sono abbastanza simili a quelli dell’infarto, anche se le conseguenze sono invece molto diverse. E con una semplice e adeguata terapia, il rientro dalla sindrome del cuore infranto è molto rapido. Tra i sintomi più evidenti ci sono:
- Un dolore oppressivo al torace
- La manca di respiro (dispnea)
- Palpitazioni
- Senso di svenimento
Emozioni che possono causare la sindrome del cuore infranto
Non esiste un’emozione specifica o uno shock particolare che possono causare la sindrome del cuore infranto, ma sicuramente questi stress sono tra le cause principali:
- La morte di una persona cara
- La fine improvvisa di una relazione, di un fidanzamento, di un matrimonio
- La separazione o il divorzio
- La perdita, altrettanto improvvisa, del posto di lavoro o l’arrivo di problemi finanziari
- Un esame andato male
- La diagnosi di una malattia molto grave
- La violenza domestica
- La perdita o la vincita di grosse somme di denaro
- Un discorso da fare in pubblico quando non si è abituati
- Stress fisici come gli attacchi d’asma, le fratture ossee o gli interventi di chirurgia maggiore.
Diagnosi
A parte la storia clinica del paziente e la visita cardiologica, per diagnosticare la sindrome del cuore infranto, possono servire alcuni esami, come:
- Esame del sangue
- Elettrocardiogramma
- Ecocardiogramma
- Coronografia
- Angiografia coronarica
- Risonanza magnetica al cuore
Cure
Una volta fatta la diagnosi, le cure, stabilite dal medico e non con pericolosi criteri fai-da-te, prevedono l’assunzione di farmaci quali ACE-inibitori, beta-bloccanti, diuretici e antagonisti dei recettori dell’angiotensina, con lo scopo di consentire al cuore di lavorare e affaticarsi meno, considerando che non è al massimo della sua forma. Assolutamente non servono interventi chirurgici, stent coronarici, bypass, angioplastica coronarica: sono tutti interventi che possono essere necessari in caso di infarto del miocardio.
Tempi di guarigione
Il recupero pressoché totale, dopo al giusta terapia, è anche molto rapido. In genere, entro un mese si guarisce completamente e poi potrebbe essere necessario soltanto sottoporsi a un ecocardiogramma di controllo ogni 4-6 mesi.
Prevenzione
La prevenzione per questo tipo di problemi, passa per la capacità di saper gestire gli stress, ai quali siamo sempre tutti sottoposti. Banalmente, può essere utile imparare ad affrontare le situazioni, anche quelle più complesse, con la necessaria leggerezza, senza farsi travolgere dallo stress che determinano. Poi ci sono alcuni accorgimenti utili:
- Tecniche di rilassamento
- Yoga
- Attività sportive, a partire dal nuoto
- Hobby da coltivare al di fuori degli impegni di lavoro
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