In Val di Pejo nasce la prima area sciistica senza plastica. Verso il turismo sostenibile

Nel rifugio della Pejo 3000 banditi piatti, bicchieri, cannucce e stoviglie in plastica. Un primo passo alla ricerca di un tursmo sostenibile, green e non sprecone, in una zona dove anche per innevare le piste si sfrutta acqua di recupero

ski area senza plastica

Gli occhi del mondo sono puntati sull’inquinamento da plastica nei mari , sulle spiagge e nelle falde acquifere, ma anche in montagna, sui ghiacciai, il tema è altrettanto preoccupante: studi svolti dall’Università Statale-Bicocca di Milano, confermano che nel Parco dello Stelvio la quantità di plastiche e microplastiche disperse nell’ambiente è pari a quella dei mari. Tra i 131 e i 162 milioni di particelle di poliestere, poliammide, polietilene dovute soprattutto alla presenza umana, che rischiano di entrare nella catena alimentare e alterare l’ecosistema montano.

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SKI AREA SENZA PLASTICA

Per questo tutte le iniziative in direzione della riduzione dell’inquinamento da plastica e della sua diffusione sono necessarie e urgenti, purché si inseriscano in una visione d’insieme che abbia come faro la tutela dell’arco alpino, coinvolgendo in primis gli operatori turistici.

Come è accaduto nel caso di Pejo 3000, in Val di Sole, la prima stazione sciistica a bandire la plastica in occasione dell’apertura della stagione.  Nei rifugi e nelle baite vietato utilizzare cannucce, bicchieri, piatti e stoviglie monouso, ma anche, ad esempio, bustine di ketchup e maionese. Un tipo di rifiuto a cui non si pensa ma che viene utilizzato in grandissime quantità visto il consumo di patatine, hamburger ed hot-dog: migliaia di bustine non biodegradabili disperse nell’ambiente.

Il provvedimento è di natura emergenziale ed urgente, ma sicuramente non deve essere l’unico modo per tutelare l’intera Val di Pejo: la lotta alla plastica deve affiancarsi a quella, più complessa e completa, contro il turismo non sostenibile e impattante a livello ambientale.

Ecco perché nella ski area, incastonata a circa 1400 metri nel Parco dello Stelvio, si avvieranno iniziative di sensibilizzazione degli sciatori al turismo plastic-free, rendendo una settimana bianca in famiglia un’esperienza didattica per adulti, bambini e ragazzi. Una buona pratica, un modello potenzialmente replicabile in altre parti di Italia.

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AREA SCIISTICA SENZA PLASTICA

Il provvedimento di limitare l’uso (e l’abuso) della plastica non è, tuttavia, l’unico che il Trentino ha adottato per sviluppare forme di turismo maggiormente eco-sostenibili: da tempo l’area della Val di Sole è alimentata solo con energia rinnovabile grazie a tre impianti idroelettrici, che non solo soddisfa il fabbisogno di utenze commerciali e domestiche ma viene anche immessa nella rete elettrica nazionale aumentando la quota di energia prodotta con fonti rinnovabili.

Il riscaldamento di alberghi, uffici, negozi e  locali pubblici, persino quello delle famose Terme di Pejo, deriva da un particolare impianto a biomasse alimentato con gli scarti delle lavorazioni forestali.

Per innevare le piste da scii e skateboard viene utilizzata solo acqua di recupero, e si sta pensando di sostituire con  mezzi ibridi i gatti delle nevi e le motoslitte usate per la manutenzione delle piste stesse, per limitare l’uso di grandi quantità di carburante fossile.

ITALIA SENZA PLASTICA:

 

 

 

 

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