Smartphone-Free-Childhood, in meno di un anno, è diventato uno dei movimenti più popolari in Gran Bretagna. Il progetto si presenta con un sito, e relativi social con più di 100mila followers, che già nella sua home page usa parole forti e chiare. Come: “La nostra missione è sfidare la colonizzazione dell’infanzia da parte delle Big Tech”, oppure “ L’infanzia è troppo breve per essere spesa su uno smartphone”. Il movimento inglese raccoglie famiglie che condividono la battaglia per convincere le scuole del Paese a vietare l’uso degli smartphone e dei cellulari agli alunni, almeno fino al 14esimo anno di età. Più di 30 presidi di Saint Albans, nel nord di Londra, hanno aderito alla proposta e anche in altri quartiere della capitale inglese si sta facendo strada l’ipotesi di vietare l’uso di cellulare e smartphone ai minorenni. D’altra parte il tema è molto sentito nel Regno Unito, dove il 91 per cento dei bambini di 11 anni ha uno smartphone e il 20 per cento lo riceve già a quattro anni. Con l’esposizione, ormai esplosa, a rischi di depressione, pornografia e pedofilia. Smartphone-Free-Childhood offre ai suoi seguaci anche un manuale per condividere una linea come genitori e per portarla avanti nelle scuole di tutta la nazione.
Foto tratta dalla pagina Fb “Smartphone Free Childhood“
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