CONSEGNE A DOMICILIO SOSTENIBILI
Nella giungla delle consegne a domicilio, dove si sommano sfruttamento della manodopera e mancanza di sicurezza, ogni tanto si vede qualche raggio di luce. Come nel caso della start up So.De. partita nel capoluogo lombardo, ma pronta a espandersi in tutte le più importanti città italiane. Già la sigla della società rende l’idea del progetto, So.De. sta per Social delivery e indica un modello di consegne a domicilio ben diverso da quello al quale siamo abituati. In primo luogo, il servizio è affidato alle cargo bike, sicuramente meno precarie di un monopattino o di una mini-bici che sfreccia con la pioggia sulle rotaie di un tram, e meno inquinante di un qualsiasi mezzo a motore. Secondo punto sostenibile: le persone che vengono reclutate sono prevalentemente giovani disoccupati, ai quali viene assicurato un percorso di formazione formazionale e di inclusione lavorativa. Terzo: a tutti i lavoratori vengono garantiti contratti equi. Quarto: tra i principali clienti di So.De. ci sono i negozi di prossimità e di quartiere, quelli che più soffrono per la concorrenza dell’online e delle spedizioni di qualsiasi prodotto inviato da Amazon e consegnato dai riders.
SO.DE.
Infine, la start up milanese, collabora con Solidando, l’hub milanese che raccoglie e distribuisce e parrocchie e associazioni il cibo invenduto. So.De. ha fatto un accordo con alcuni supermercati, dove ritira i prodotti che altrimenti sarebbero sprecati nell’immondizia e li consegna presso la sede di Solidando. So.De , che sta per Social Delivery è già arrivata ad avere 13 dipendenti in pianta organica, nel 30 per cento dei casi si tratta di persone con storie di fragilità, pur facendo le consegne soltanto a Milano, con oltre 120 chilometri percorsi ogni giorno. L’obiettivo nel breve termine è di espandersi anche al di fuori dei confini della Lombardia.
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