Al giorno d’oggi siamo abituati a fare le nostre compere alimentari nei supermercati, perché è là che troviamo una grande varietà di prodotti riuscendo anche ad ottimizzare il tempo a disposizione. Eppure fare la spesa dovrebbe diventare un’azione socialmente rilevante, non dettata semplicemente dalla voglia di consumo che ci viene inculcata dal mercato. Mettere nel carrello prodotti di qualità, di cui si conosca la reale provenienza, e in generale approcciarsi agli acquisti in maniera critica e responsabile, dovrebbe essere un’esigenza imprescindibile. Esistono alcuni accorgimenti grazie ai quali la spesa sostenibile può diventare un vero e proprio stile di vita, in grado di migliorare non solo la nostra quotidianità ma di apportare anche grandi benefici all’ecosistema.
Indice degli argomenti
Prodotti a km zero
Fare la spesa sostenibile, e avere consumi consapevoli, vuol dire anche prediligere i cosiddetti prodotti a “Km 0”, cioè quelli locali e stagionali, comprati direttamente dal produttore. In questo modo si evitano tutte le emissioni inquinanti che derivano dai lunghi trasporti dei generi alimentari da una zona all’altra del paese o addirittura da altre nazioni del mondo. I prodotti che ingeriremo saranno dunque non solo eco sostenibili ma anche molto più sani e sicuri. Comprare inoltre nelle botteghe locali o direttamente dal produttore, vuol dire dare un a mano all’economia locale, ai contadini e mantenere così un rapporto di convivialità di cui tutti possono giovarsi. Acquistando a “km0” si evitano anche le confezioni di plastica che vanno solo ad ingrossare la filiera dei rifiuti, inducendoci ad uno spreco enorme.
Gruppi di acquisto solidali
Utilissimi oggi i gruppi di acquisto, anche solidale, i cosiddetti “Gas” che ormai sono presenti in tutta Italia. I “Gas” coltivano l’idea di un consumo responsabile, che rispetti l’uomo e l’ambiente. In sostanza, un gruppo di persone si accorda per acquistare dei prodotti alimentari nella propria zona di provenienza, individua i luoghi adatti alla soddisfazione delle proprie esigenze e costituisce, appunto, il gruppo di acquisto solidale al quale poi, di volta in volta, si aggiungono tante altre persone. A scadenze programmate, la spesa giunge nei punti di raccolta predisposti dal “Gas” o direttamente nelle case dei consumatori. In Finlandia invece nasce “REKO”, che per ora è presente solo a Reggio Emilia. REKO è un gruppo Facebook al quale ci si iscrive per prenotare i prodotti di un dato produttore solo commentando i suoi post sul social. Successivamente, in un giorno stabilito, si può ritirare la spesa che è esclusivamente stagionale e locale.
Uova
Le uova sono uno degli alimenti più utilizzati in cucina ed è per questo che dovrebbero essere acquistate con maggiore consapevolezza. Prodotti non sicuri infatti potrebbero mettere a repentaglio la salute; d’altro canto anche il benessere dell’animale che ha prodotto quell’alimento dovrebbe essere argomento di interesse. Dunque, affinché anche l’acquisto delle uova sia sostenibile, si scelgano quelle che provengono da allevamenti nazionali e nei quali le galline siano allevate a terra, all’aperto, con almeno 10 metri quadrati di spazio a disposizione e sfamate con mangimi biologici. La scelta dei mangimi (senza coloranti e proteine aggiunte), in particolare, è fondamentale, perché sono quelli che tengono in buona salute gli esemplari. Sarebbe meglio comprare le uova a “km0”, in un allevamento di zona, per le ragioni suddette; se questo non è possibile, le si può acquistare sfuse al supermercato, ove possibile, o magari solo in confezioni di carta, meglio se riciclata, per evitare gli imballi di plastica che poi devono essere smaltiti.
Salumi e formaggi
Anche i formaggi e i salumi andrebbero acquistati a “km 0”, cioè in aziende locali dove si presti attenzione alla salute degli animali, che poi danno prodotti sani. Il bestiame dovrebbe essere “grass feed” cioè “alimentato ad erba” e non a cereali, che gonfiano e ingrassano in maniera non sana. Inoltre gli animali devono essere allevati liberi e non gli si devono somministrare medicinali, se non è strettamente necessario. Ovviamente, l’alimentazione e le cure che l’animale riceve incideranno sul tipo di salume o di formaggio che esso sarà in grado di produrre. Anche nei supermercati, sparsi in Italia, è possibile comprare salumi e formaggi sostenibili, provenienti da allevamenti biologici, dove gli animali vengono trattati con rispetto e alimentati in maniera sana e responsabile. Così come è possibile trovare diversi produttori e macellai che trattano carne “grass feed” per prodotti controllati e salutari. Inoltre, se salumi e formaggi li si acquista al supermercato, è meglio ordinarli al banco così si fa a meno delle vaschette di plastica.
Prodotti alla spina
Se una volta rifornirsi di generi alimentari o altro riempendo contenitori nelle botteghe sotto casa era la norma, questa abitudine è poi caduta in disuso con l’avvento della grande distribuzione che ci ha assuefatti ad avere sott’occhio tanti prodotti di specie differenti. Oggi invece, i prodotti cosiddetti “alla spina” cioè sfusi, ritornano in auge. Questo accade perché ci si è resi conto che comperare generi alimentari e non solo, racchiusi in voluminosi imballaggi, che poi bisogna in qualche modo smaltire, non è ecologico e rappresenta uno spreco enorme. Di negozi alla spina è piena la nostra penisola, da Nord a Sud, e ci si può acquistare davvero di tutto, dal cibo ai prodotti di bellezza sino ai detersivi per la biancheria e la casa. Tutto all’insegna dello “spreco zero”, perché acquistare cibi sfusi, vuol dire cambiare il proprio stile di vita a aiutare il pianeta a ridurre la quantità di rifiuti che lo sommerge. Gli alimenti confezionati, del tipo di quello che troviamo nei supermercati, costa fino a dieci volte di più rispetto a quello sfuso; dunque optare per quest’ultimo è sinonimo di risparmio anche economico. Inoltre acquistare alimenti o prodotti alla spina, permetterà di rifornirsi di ciò di cui si ha davvero bisogno e non di comperare solo perché indotti dal packaging allettante o dai messaggi pubblicitari.
Latte
Tra i prodotti che più facilmente si possono comperare alla spina vi è il latte. Oggi esiste, come abbiamo già detto, una maggiore sensibilità verso l’ecologia, la riduzione dei gas di scarico dei trasporti e verso la qualità dei prodotti che si portano in tavola. Il latte è sicuramente uno di quei prodotti che oggi si possono acquistare a “crudo”, dal sapore naturale e presso distributori alla spina, riempendo bottiglie di vetro che ci si porta da casa. Coì facendo, si riduce il problema degli imballaggi e si favorisce di gran lunga l’economia sostenibile, soprattutto quella dei produttori locali. Grande risparmio anche per i consumatori, che possono garantirsi un prodotto sicuro e ad un prezzo competitivo.
Prodotti usa e getta
Per una spesa che sia davvero sostenibile, sono da evitare tutti quei prodotti “usa e getta” come i pannolini, i rasoi, le tovagliette e gli assorbenti femminili, (questi ultimi oggi possono essere facilmente sostituiti dalle coppette mestruali o dai pannolini lavabili). Fortunatamente, grazie al voto dell’Europarlamento, è stata approvata in via definitiva la direttiva che riduce drasticamente l’uso dei prodotti “usa e getta”, i quali entro due anni verranno banditi del tutto. Tra questi prodotti sono annoverati anche i palloncini e le salviette umidificate. Una vera e propria “rivoluzione verde” come è stata chiamata, perché mira a rafforzare anche la responsabilità dei produttori circa la raccolta e lo smaltimento di alcuni prodotti nocivi per l’ambiente.
Come sostituire i sacchetti in plastica della spesa
Anziché utilizzare i sacchetti di plastica che non fanno altro che inquinare l’ambiente circostante, meglio fornirsi di buste di tela o di iuta che possono essere adoperate sempre, ogni volta che si va a fare al spesa, evitando anche i sacchetti biodegradabili. Pare infatti che questi ultimi, non siano propriamente “bio” e che non è vero che si decompongano in 12 settimane ma che invece, dopo essere stai sotterrati, restino integri ancora dopo parecchi mesi. Le buste di stoffa andrebbero tenute sempre in borsa, in modo da non farsi cogliere impreparati se si fa un acquisto improvviso, non preventivato. Per fare meno fatica e caricare più spesa, ci si può fornire anche di un pratico carrellino da trascinare agevolmente.
Guida pratica al consumo consapevole
Il titolo è sicuramente provocatorio, Non comprare niente! Guida pratica al consumo consapevole (edizione Il Punto d’Incontro), ma il contenuto è una realistica e preziosa bussola per non sprecare soldi con spese inutili. In appena sette passi. Il testo è stato scritto da Liesl Clark e Rebecca Rockefeller, fondatrici di un movimento che poi si è allargato, con gruppi ovunque, intitolato Buy Nothing. Non è una proposta di vita francescana, priva di qualsiasi piacere all’acquisto, ma semplicemente la graduale conquista di un metodo. Per non comprare cose inutili, che già abbiamo o non servono a nulla, e poi finiscono in discarica o abbandonate in casa. Per risparmiare. Per non sprecare. Tutti vantaggi del consumo consapevole.
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