Meno divieti e norme, più responsabilità e libertà. Abbiamo sempre sostenuto questa linea per migliorare i nostri stili di vita, renderli più piacevoli e utili alla nostra serenità, e per combattere ogni forma di spreco. Dalle cose materiali, come il cibo o gli oggetti di abbigliamento, ai beni più preziosi, come la salute e la vita stessa. E siamo felici di sapere che oltre Oceano, in America, è stata teorizzata una via ai nuovi stili di vita ispirata alla “spinta gentile” che ricorda molto da vicino la filosofia di Non sprecare e alcuni obiettivi pratici, come per esempio quello di smettere di fumare.
Questa teoria ha l’obiettivo di spingere i cittadini in maniera gentile ad avere comportamenti migliori per sé e per la collettività. Formulata da Richard Thaler dell’Università di Chicago,sta raccogliendo ampi consensi e, a differenza del divieto, che fa leva su sanzioni e multe, la spinta gentile punta sulla libera convinzione e sugli incentivi. Un caso esemplificativo di spinta gentile arriva da Città del Messico, una metropoli che ha due grandi problemi: l’inquinamento e l’obesità (più di un terzo dei messicani soffre di questo problema). Ebbene, nella metropolitana di Città del Messico sono state collocate delle macchine sensibili al movimento che erogano un biglietto gratis a chi fa 30 flessioni complete. Può sembrare un gioco, ma si tratta di una forma di incentivazione che punta a migliorare gli stili di vita. E lo fa sicuramente meglio di divieti e sanzioni.
Una città ispirata e organizzata sulla base della “spinta gentile” (gli anglosassoni la chiamano Behavioral City) viene raccontata anche all’interno della Biennale di Architettura 2025 diretta da Carlo Ratti. Contano molto i comportamenti, che poi diventano contagiosi. Qualche esempio. Più che denunciare chi non paga le tasse, spesso in modo generico, gli amministratori della città gentile possono scrivere ai contribuenti segnalando i casi di cittadini virtuosi che pagano le tasse e contribuiscono così al benessere della collettività. Contro le fake news, invece di sprecare risorse e energie con il fact checking, che rischia di rafforzare le notizie false, è importante partire dai fatti reali, per esempio le cose realizzate, e incentivare la capacità critica dei cittadini che fa bene anche agli amministratori.
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