SPRECHI MINISTERO DIFESA –
Avete presente i panni carta? Sono quei rotoloni di carta assorbente (lo scottex, per intenderci) che utilizziamo nelle nostre cucine, a tavola, e ovunque abbiamo bisogno con urgenza e con rapidità di carta per asciugare. Nei supermercati, più o meno tutti, si trovano facilmente in offerta promozionale attorno ai 2,50-3 euro. Ancora meno si pagano, invece, navigando su Internet (per esempio l’offerta della Kymberly Clarck). Ebbene i panni carta di cui si rifornisce il ministero della Difesa sembrano d’oro visto che costano in media 17 euro ciascuno. L’appalto è stato assegnato agli inizi del mese di gennaio del 2015 (dal ministero della Difesa e in particolare dal Polo delle armi leggere di Terni) con un costo complessivo di 34mila euro e con tanto di controlli, e approvazione, da parte della Corte dei Conti. Alla gara per gli scottex ministeriali, infatti, si è presentata una sola ditta, con uno sconto di 6mila euro rispetto all’offerta del ministero, e quindi non ha avuto alcun problema a vincere l’aggiudicazione dell’appalto.
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SPRECHI APPALTI PUBBLICI IN ITALIA –
Tutto regolare, insomma. Resta però lo sconcerto di fronte a una spesa così alta, rispetto alla media di qualsiasi budget familiare, e il sospetto che ci sia qualche spreco. Anche perché di questo tipo di appalti, nella pubblica amministrazione italiana, se ne assegnano migliaia all’anno. In un totale di 32mila centri di spesa. Ognuno con il proprio prezzo, ognuno con la propria procedura, ognuno con la propria base d’asta. Non si riesce a fare la cosa più semplice del mondo: centralizzare tutti gli acquisti attraverso un’unica fonte che tra l’altro già esiste e si chiama Consip. È bastato spostare alla Consip gare per 19 miliardi (la cifra raggiunta nel 2014) e si sono risparmiati 8 miliardi di euro. «Purtroppo ci sono molte resistenze, di ogni tipo, contro la nostra attività. E in Italia, quando si tratta di appalti della pubblica amministrazione, vince sempre il Pdp, il partito delle proroghe» si è sfogato con Il Messaggero Domenico Casalino, consigliere di amministrazione della Consip. Ma questo non doveva essere il governo del cambiamento e dell’efficienza, abbinata alla trasparenza, nella pubblica amministrazione?
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