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COME NON SPRECARE IL PANE
SPRECO DI PANE IN ITALIA
Ogni giorno, secondo le stime più attendibili, rispetto a una produzione complessiva di 72mila quintali di pane, finiscono nella spazzatura dei punti vendita della grande distribuzione 13mila quintali di pane. Immondizia. Tutta la filiera, dal produttore allo stesso consumatore, ha qualche responsabilità, e tutti i punti vendita, dal dettaglio al supermercato, partecipano alla fiera dello spreco. Ma l’epicentro più sensibile del fenomeno è la rete della grande distribuzione, dove il pane sprecato tocca livelli fino al 50 per cento. Ovviamente, qui sono diverse anche le quantità dei rifornimenti. Un altro dato spaventoso riguarda i panini: se ne buttano, ogni giorno, una quantità per un valore di 120mila euro, 43 milioni di euro all’anno.
RITIRO PANE INVENDUTO NEI SUPERMERCATI
Sulla base di questi punti di partenza e di una denuncia dell’Associazione dei panificatori, che aderiscono a Confcommercio, in passato si è mossa l’Autorità di garanzia della Concorrenza e del Mercato che ha aperto un’indagine nei confronti di sei importanti gruppi della Grande Distribuzione (Coop Italia, Conad, Esselunga, Eurospin, Auchan e Carrefour). L’accusa principale, che ricalca la denuncia dei panificatori, è nei rapporti di forza tra compratore e venditore. Le aziende che producono il pane sarebbero “vessate” dai gruppi della grande distribuzione, e il finale di questo perverso meccanismo è doppiamente grave. Il pane si spreca e l’immondizia da smaltire aumenta. La conclusione dell’indagine è stata una maxi multa di 680mila euro per i sei colossi della grande distribuzione, che imponevano ai panificatori l’obbligo di ritirare e smaltire il pane invenduto e di riaccreditare l’importo nella fornitura successiva.
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SPRECO DI PANINI
Possibile mai che i colossi della grande distribuzione, dove spesso ci sono singole iniziative per il recupero del cibo altrimenti sprecato, non possano contribuire, con un gesto di liberalità, a un’iniziativa del genere? E gli stessi panificatori, si rendono conto che ne potrebbero guadagnare in soldi e in immagine, facendo intanto un grande servizio alla collettività? Anche qui un dato per tutti: nel 2019 soltanto tre mense della Caritas a Roma, dove si sprecano circa 200 quintali di pane al giorno, hanno speso 90mila euro per acquistare pane e panini per le mense dei poveri. Soldi che, se ci fosse stato un minimo di circuito del recupero da economia circolare, potevano andare a finanziare altri tipi di sostegni per le famiglie e le persone in difficoltà. Lo spreco talvolta è figlio solo di cattive abitudini mai rimosse, che rasentano la stupidità. E lo spreco del pane ha delle caratteristiche di questo genere.
COSA FARE PER NON SPRECARE PANE IN CASA
- Conservarlo in freezer. Il pane congelato non perde le sue proprietà nutrizionali e per utilizzarlo, basta tirarlo fuori dal freezer una decina di minuti prima di andare a tavola. E metterlo nel forno, nel microonde o nel tostapane.
- Scegliere pane con buona cottura e lievitazione: avvolto in un tovagliolo di stoffa, può durare anche una settimana.
- Usare il pane avanzato per fare il pangrattato, utile per tante ricette con pesce, la carne e le verdure.
- Conservare sempre il pane in un luogo fresco e asciutto, coperto da un panno, per evitare che diventi presto secco o faccia della muffa.
RICETTE CON IL PANE RAFFERMO
LE INIZIATIVE PER COMBATTERE GLI SPRECHI E AIUTARE CHI È IN DIFFICOLTÀ:
- Frigoriferi solidali, la rete spagnola in tutto il paese. Nei quartieri chi ha cibo avanzato lo deposita, e chi ne ha bisogno lo ritira (foto)
- Compri tutto, e non paghi. La rete dei negozi solidali che aiutano i consumatori poveri. Anche con lo scambio prodotti-servizi (foto)
- A Roma taxi solidali per persone con autismo. Così possono muoversi in sicurezza e autonomia
- Empori solidali, superata quota 200. Così i poveri possono fare la spesa. E non solo
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