I produttori di spumante made in Italy hanno un vizietto non proprio coerente con i tanti proclami sulla genuinità delle loro bottiglie: accanto alle bollicine abbondano i residui di pesticidi. Decisamente troppi. Nel caso di un prodotto, si arriva fino a nove pesticidi. Questi risultati così sconfortanti arrivano da un test in laboratorio fatto per conto della rivista Il Salvagente su 12 spumanti italiani con il marchio Docg (Denominazione di origine controllata e garantita). Tutti hanno un grado alcolico nella norma, ma con una sola eccezione, presentano residui di pesticidi. Probabilmente la causa di questa anomali, che andrebbe corretta, risale alla coltivazione delle vigne. La riduzione delle piogge e l’aumento della siccità ha spinto i produttori di uva ad aumentare le dosi di fitofarmaci, con diverse molecole di una stessa famiglia per evitare così il limite imposto dalla legge per ogni singolo pesticida. E le tracce dell’uso pervasivo dei pesticidi sono poi arrivate nelle bottiglie.
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Classifica pesticidi negli spumanti italiani
Ecco la classifica finale dei 12 spumanti esaminati, con i voti e il numero di pesticidi:
- Santero 958: nessun pesticida. Voto 10.
- Vignaioli di santo Stefano Bio: una traccia di pesticidi. Voto 9,5.
- Allini (Lidl) Millesimato: sei tracce di pesticidi. Voto 8,2.
- Martini: sette tracce di pesticidi. Voto 8.
- Batasiolo: quattro tracce di pesticidi. Voto 7,2.
- Gancia: quattro tracce di pesticidi. Voto 7.
- Caresto (Eurospin): nove tracce di pesticidi. Voto 5,5.
- Cinzano Cuveé storica: sette tracce di pesticidi. Voto 5,5.
- Sant’Orsola Liberty: sei tracce di pesticidi. Voto 4.
- Casaniere: sette tracce di pesticidi. Voto 4.
- FontanaFredda vintage. sei tracce di pesticidi. Voto 3.
- Rosa regale Banfi: otto tracce di pesticidi. Voto 3.
Glifosato negli spumanti italiani
A fronte delle pessime notizie in fatto di pesticidi, il test in laboratorio sui 12 spumanti made in Italy fornisce una buona notizia: nessuna marca presenta tracce di glifosato. Si tratta di una sostanza definita dall’organizzazione Mondiale della sanità “probabilmente cancerogena” che, per puri motivi di lobbismno industriale, l’Unione europea prima vieta e poi autorizza prendendo tempo sulla pelle dei consumatori europei.
Come si stappa lo spumante
Lo spumante va stappato con calma, evitando il classico “botto” e la fuoriuscita del liquido.
- Sollevate la carta che ricopre il tappo, seguendo la linguetta
- Rimuovete la gabbietta con il filo metallico
- Bloccate il tappo con il pollice e con l’altra mano fate girare la bottiglie
- Liberate il tappo
- Se il tappo risulta troppo resistente, usate un pinza, possibilmente per spumante
- Stappate la bottiglia quando il contenuto è freddo
Come si versa lo spumante
Lo spumante deve essere versato lentamente, poiché essendo una bevanda frizzante contiene un liquido gassoso fatto di bollicine, che sale rapidamente quando viene versato nel calice. La rapidità di questo passaggio comporta inevitabilmente il trabocco dello spumante dal calice e dunque lo spreco.
- Il calice deve restare dritto
- Prima si riempie un terzo del bicchiere e poi il resto
- Il collo della bottiglia non deve mai toccare il bicchiere
- Il pollice va messo al di sotto della bottiglia dove si trova l’apposita incavatura, e le altre quattro dita servono a sostenere la bottiglia per evitare che si inclini troppo e scivoli.
Come si conserva lo spumante
Come una qualsiasi bottiglia di vino, anche lo spumante va conservato in posizione orizzontale, coricato su un fianco, in modo tale che il liquido possa bagnare il tappo. In questo modo, il tappo resta umido e ben a contatto con la superficie di vetro della bottiglia, impedendo all’aria di penetrare in quantità tali da comprometterne le proprietà organolettiche. La temperatura corretta è tra i 10 e i 12 gradi, poi per raffreddare bene lo spumante basta metterlo in un secchiello con tanto ghiaccio qualche ora prima di servirlo. L’umidità deve oscillare tra il 50 e il 70 per cento, le bottiglie non devono prendere luce e subire vibrazioni. L’ideale resta sempre la cantina interrata.
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