C’è una tragedia che si somma alla pandemia in corso e alla paura per la propria salute e per il futuro. una tragedia silenziosa e sconosciuta ma non meno straziante, che vede protagonisti gli ospiti delle rsa in tutta la pensiola, doppiamente penalizzati dall’isolamento. Nonostante le chiamate e le videochiamate ai propri cari, i nonnini e le nonnine ospiti delle case di riposo o delle residenze assistite sono piombati in una solitudine forzata a causa del divieto di visita, imposto per prevenire i contagi e il pericolo Covid-19, virus che diventa pericolosissimo per le fasce d’età più alta.
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STANZA DEGLI ABBRACCI
Per i familiari, le visite di persona nelle strutture sono off-limits, così come qualsiasi coccola, abbraccio, bacio o carezza che sia. Tra le pareti delle residenze, dunque, gli anziani si lasciano spesso andare a una depressione strisciante, alla mancanza di serenità e all’errata convinzione che i propri cari si siano dimenticati di loro, soprattutto quando a subire questo divieto sono persone con lievi demenze, Alzheimer o patologie degenerative simili.
Per questo, a Castelfranco Veneto, la direzione lungimirante della casa di riposo “Domenico Sartor” ha pensato di allestire una vera e propria stanza degli abbracci. Niente di più di una tenda di plastica, uno schermo di protezione che permette agli ospiti e ai loro familiari di avere un contatto fisico in piena sicurezza, una carezza, un bacio e un abbraccio, gesti apparentemente semplici ma che sono fondamentali per la tenuta emotiva della fascia di popolazione più fragile e esposta ai rischi che questa pandemia sta comportando. Uno tra tutti, il meno considerato, è quello della perdita del benessere psicologico dovuta alla sofferenza per l’isolamento imposto.
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STANZA DEGLI ABBRACCI CASTELFRANCO VENETO
Nel rispetto di tutte le norme sanitarie necessarie al limitare i contagi, dall’ ingresso pochi per volta alla rigorosa distanza di sicurezza, gli ospiti della casa di riposo, sia malati Covid che non, potranno riabbracciare figli, nipoti e parenti schermati da una speciale tenda plastificata, una barriera che permette loro di avere un dialogo senza difficoltà nonché un contatto fisico e visivo soddisfacente che fa sentire gli anziani sostenuti ed emotivamente considerati: dopo i primi giorni di “sperimentazione” della barriera, infatti nonni e nonne in struttura hanno ripreso a guardare la vita con maggiore ottimismo., ritrovando fiducia in se stessi e una serenità quanto più necessaria oggi.
In questa particolare stanza gli ospiti possono abbracciare i propri cari attraverso dei guanti speciali e due postazioni che si chiamano “Emozioni dell’abbraccio”, in cui si stanno sperimentando nuovi materiali plastici, morbidi al tatto e trasparenti per potersi stringere rimanendo, però, al sicuro e ben distanziati.
La stanza degli abbracci è soltanto un piccolo passo in avanti che però rende più lieve il periodo della pandemia per chi è ospite delle residenze sanitarie, su cui purtroppo sono già puntati i fari dell’opinione pubblica per via dei tanti casi di malagestione e diritti negati dei pazienti ospiti. Un passo avanti che rende giustizia alle case di riposo attente al benessere di nonni e nonne e che è stato già indicato come possibile soluzione da imitare, come ad esempio nelle residenze delle città di La Spezia e di Genova.
(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratta da Ansa.it // Photocredits: Ansa)
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