MANUALE RAGIONATO PER L’ORTO «Io sono soltanto uno che fa l’orto. Semino, osservo, curo e raccolgo. Non ho mai fatto altro nella vita. Ma quando io compio queste quattro azioni, io non faccio, io costruisco. E sono il padrone di me stesso. Sono persino un poeta. Essenziale come un poeta». Stefano Montello, agricoltore, musicista e scrittore friulano apre con questa apologia dell’ortolano il suo nuovo lavoro «Manuale ragionato per la coltivazione dell’orto» (Forum Editrice), con una nota introduttiva di Pierluigi Cappello.
LEGGI ANCHE La filosofia dell’orto: da Cicerone e Stalin, si celebrano il Km zero e gli spazi condivisi
L’ORTO COME METAFORA L’orto diventa metafora della conoscenza, della curiosità, della pazienza e dell’osservazione sistematica e incantata della natura. È il punto di incrocio fra i quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco) e i cinque sensi (olfatto, udito, tatto, vista, gusto). In questo volume – che incrocia agronomia, filosofia, geometria e poesia riunendo rigore scientifico e spessore artistico – orto e arte si identificano: entrambi sono ‘creativi’ poiché alterano l’ordine dell’universo producendo qualcosa di nuovo.
LEGGI ANCHE La storia della Fattoria sociale Volpares
«Per fare di un orto con la ‘o’ minuscola, un Orto con la ‘O’ maiuscola, bisogna essere dotati di una buona e sana costituzione fisica e psichica, ovvero di curiosità, costanza, dedizione, passione, forza e un po’ di follia» dice Montello, che da alcuni anni è anche responsabile del progetto “Fattoria Sociale Volpares” che promuove un’esperienza di agricoltura sociale per persone che presentano diverse forme di svantaggio o di fragilità psico-fisiche e sociali.
GUARDA IL VIDEO Devis Bonanni e l’ecovillaggio Pecoranera
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.