Guai ad attraversare la strada. Specie sulle strisce pedonali. Non prendetela a ridere, purtroppo siamo in Italia e ormai è diventata un’abitudine, per automobilisti e motociclisti, non rispettare il più banale dei diritti dei pedoni, ovvero quello alla precedenza. A Roma, nel 2018, sono morti così, secondo i dati di Aci-Istat, 59 pedoni (e 1.883 sono rimasti feriti). A Milano 24, a Torino 12, a Napoli e Genova dieci. Se andiamo a sommare, in giro per l’Italia, ci rendiamo conto che siamo di fronte a una vera strage di pedoni. Vite sprecate. E nel modo più assurdo, più incomprensibile. E più violento.
STRAGE DI PEDONI
Già, ci sarebbe da capire meglio che cosa sta accadendo nella testa di chi guida e come questo approccio con la strada si possa radicalmente modificare. Abbiamo ovunque, specie a Roma, strisce pedonali cancellate, per cattiva manutenzione, o anche per lavori stradali dopo i quali non sono mai stati ripristinate. Ma questo non basta a spiegare la strage.
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PEDONI INVESTITI SULLE STRISCE PEDONALI
La verità è che si stanno sommando e amplificando due fattori esplosivi. Il primo è il peggioramento del senso civico, di una educazione di base che dovrebbe essere conosciuta e praticata da tutti i cittadini. Spingere sull’acceleratore quando bisognerebbe soltanto fermarsi con una frenata dolce e non nervosa, non ridurre la velocità quando si circola in zone trafficate, ignorare la persona che in quel momento ci passa davanti, sono tutte spie dell’imbarbarimento dei nostri rapporti tra cittadini. Di una distanza sempre più larga che ci separa, visto che abbiamo perso la bussola delle regole fondamentali di una buona convivenza. Sostituita dall’indifferenza e da fluviali dosi di rabbia.
E qui siamo al secondo fattore. Il rancore. Una società sempre più arrabbiata, rancorosa, pronta a scambiare insulti e ripicche, si esprime anche attraverso la cancellazione delle strisce pedonali. E se qualcuno ci rimette la pelle, pazienza.
LE FRENATE DOLCI DI VALERIO GATTO BONANNI
Quando le cose si complicano in questo modo, un’arma potente ed efficace per provare a rimetterle a posto, è sempre quella dell’ironia. Così abbiamo visto e seguito, a Roma, Valerio Gatto Bonanni, 40 anni, regista e organizzatore di un collettivo teatrale, «Grande come una città».
Il gesto di Valerio è dirompente: parla, protesta ed educa in un solo colpo. Con leggerezza. Di fronte all’arroganza e alle frustrazioni degli automobilisti, lui aiuta i pedoni ad attraversare la strada, sulle strisce, imbottito di cuscini e stringendo un cartello in mano, «Solo frenate dolci». Un messaggio da gentilezza all’incrocio, un invito a sorridere, anche quando si guida, lasciando fuori dalla nostra auto il veleno della rabbia.
(Nel video, tratto dalla pagina Facebook di Valerio Gatto Bonanni: la Compagnia dei cuscinetti per attraversare Roma)
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DIRITTO ALLA PRECEDENZA DEI PEDONI
Una forma di ribellione civica allo spreco di rapporti e vite umane, ispirata a performance molto simili messe in campo a Bogotà dall’ex sindaco Antanas Mockus. Per riattivare il senso civico dei suoi elettori, Antanas, per esempio, ogni tanto sostituiva i vigili con dei clown. Così, grazie ai cuscini e alla mano di Valerio, i pedoni a Roma non sono più soli. C’è qualcuno che rappresenta e in qualche modo urla il loro diritto a non essere buttati per aria.
(L’immagine è tratta dalla pagina Facebook “Grande come una città“)
COME ATTRAVERSARE LA STRADA
Non saranno certo i cuscini di Valerio a restituire sicurezza ai pedoni di Roma e di altre città italiane, ma almeno il re è nudo, e lo scandalo delle stragi sulle strisce diventa noto, come una recita teatrale, nella sua essenzialità. Una reazione sicuramente più efficace delle leggi e delle multe, che pure non mancano, ma pochi, troppo pochi, davvero rispettano. Esistono ben due articoli del codice, 190 e 191, che scolpiscono il diritto alla precedenza dei pedoni. Con multe da 25 a 100 euro per chi non lo rispetta. Ed esiste perfino l’obbligo del pedone a passare sulle strisce, se sono entro i cento metri di distanza dalla zona dove lui deve attraversare la strada. Altra multa, sempre da 25 a 100 euro. Il codice e le multe non hanno migliorato la situazione, anzi. Chissà che non cambi qualcosa con il colpo di teatro di Valerio e di altri che vorranno imitarlo.
(Fonte immagine di copertina: Corriere della Sera)
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