Una volta l’importante era quello che si metteva dentro al carrello della spesa: biologico, integrale, prodotto equo e solidale. Ma mentre stavamo li’ a perdere la vista sui codicilli degli ingredienti e ragionando sulle tutele lavorative per gli agricoltori nel terzo mondo, lo scenario e’ cambiato. Sotto i nostri piedi. Adesso il pavimento su cui rulliamo la spesa s’e’ fatto virtuoso perche’ ottenuto dal riciclo della plastica; il bancone dei formaggi mostra orgoglioso l’etichetta di puro legno riciclato; il carrello stesso e’ piu’ leggero del solito, perche’ ottenuto da lattine di prezioso alluminio.
Insomma, oggi il supermercato diventa ecologico al cento per cento. Come quello vicino a Brescia, precisamente dalle parti di Botticino: qui si puo’ prendere il nuovo sentiero verde curato da Legambiente e, dopo cinque chilometri di passeggiata, si sbuca al Simply Sma: 1.200 metri quadri di supermercato costruito secondo i canoni del risparmio energetico. Il sistema di alimentazione e’ fotovoltaico, le centrali frigorifere ottimizzate, i lampioni del parcheggio a luce solare. Gli scaffali sono ottenuti dalle bottiglie di plastica riciclate, la copertura delle piastrelle e’ fatta con la polvere dei neon esausti, l’acqua piovana viene raccolta in una vasca e serve per annaffiare le aiuole. E ancora: negli approvvigionamenti si preferisce il prodotto locale, a chilometro zero, il biologico ha un canale preferenziale, e tutto cio’ che andrebbe buttato, perche’ in scadenza, viene donato ogni sera a una onlus che distribuisce i viveri a privati e associazioni. Spiega Antonello Sinigaglia, direttore generale del gruppo Sma: Botticino e’ un centro pilota, ma da oggi in poi tutta la nostra attivita’ sara’ riconvertita all’ecosostenibilita’ e ogni nostra azione dovra’ considerare l’impatto ambientale.
Anche gli altri big del settore si stanno muovendo. La Crai ha lanciato in tutta Italia i suoi Eco Point, negozi in cui il packaging e’ abolito. Niente scatole ne’ bottiglie, tutto si compra alla spina: pasta, farina, legumi, vino, latte, caffe’, caramelle e tanto altro ancora. Il risparmio per il cliente e’ consistente, si va dal 10 al 70 per cento rispetto alle tradizionali confezioni. E poi c’e’ una montagna di cartone, plastica, cellophane (piu’ tanto inchiostro chimico) eliminata in partenza: la stima e’ di 12 tonnellate l’anno di materiale scartato ogni dodici mesi in Italia. Solo Crai, con i suoi attuali 25 punti ecologici, evita di mettere in circolo circa un milione di confezioni. E ora punta a occupare l’intero Paese con cento Ecopoint entro il 2009.
Pioniera, in verita’, fu la Coop, che annovera alcuni centri di eccellenza quanto a sistemi energetici e recupero dei materiali d’imballo. Dal 2009, abolite sugli scaffali le lampadine incandescenti, sostituite da quelle ad alta resa, e la campagna Risparmia le energie, che insiste nel sensibilizzare le famiglie, ma anche i fornitori, sulla necessita’ di evitare sprechi nei vari passaggi di produzione e consumo. All’avanguardia la linea bio&equo, stabile la diffusione dei detersivi ecologici specie attraverso gli erogatori automatici.
Nel settore della pulizia casa e persona e’ concorrenziale anche la rete dei piccoli e grandi centri del consumo solidale: sono circa duecento nella penisola (una buona sintesi su www.lympha.eu) i negozi che erogano detergenti alla spina.
E cresce, sempre piu’, anche il numero di chi compra frutta e verdura direttamente dai produttori: www.mercatidelcontadino.it e’ il portale dedicato alle aziende che fanno vendita diretta dei prodotti agricoli o che li offrono nei farmers’ market. Anche li’, massima attenzione al risparmio totale: spazi spartani (come capannoni o sale senza arredi), semplici banconi e casse portate dai contadini direttamente dal campo, bilance self service con abbattimento totale dei passaggi di mediazione, trasporto e imballaggio. Della serie: e mangiarono tutti felici e convinti.
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