Quando non si eliminano gli sprechi, e si procede con tagli orizzontali il rischio maggiore è sempre lo stesso: eliminare servizi utili. Sta accadendo nel settore della sanità, dove per mancanza di fondi in diverse regioni, dalla Campania al Veneto, si è deciso di eliminare lo screening neonatale per le malattie metaboliche. Si tratta di un servizio importante, perché consente con un’unica analisi di fare dei controlli per individuadre difetti metabolici rari dei bambini. Con alcuni vantaggi per le famiglie colpite e per l’intero sistema sanitario: un accertamento precoce consente, infatti, terapie e controlli mirati, che possono funzionare; inoltre si evita alla famiglia di bussare alle porte di vari ospedali, a carico del servizio sanitario, per avere una diagnosi precisa.
L’esempio del taglio di questo servizio e delle sue conseguenze arriva dalla Campania. Qui da 2005 circa 12mila neonati sono stati sottoposti, negli ospedali di Napoli, Salerno e Caserta, al test per identificare la presenza di difetti genetici. Una semplice goccia di sangue, prelavata dal piede del bambino, è bastata, in un colpo solo, a diagnosticare 40 malattie metaboliche rare e, a volte, mortali.
Risultato: è stato possibile individuare problemi genetici a 1 bambino ogni 3mila, e oggi questi pazienti stanno bene grazie all’avvio preoce dei controlli e della terapia. Dal 1° gennaio lo screening neonatale in Campania sarà tagliato: problemi di budget. Ma non si possono tagliare altre spese, e in particolare eliminare alcuni sprechi, piuttosto che rinunciare a un servizio così prezioso?
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