In poco tempo le Takis, chips croccanti nati in Messico agli inizi del Duemila e create dal colosso dell’industria alimentare Barcel, sono diventate gli snack più venduti in America, specie nel pubblico dei giovanissimi, e stanno conquistando anche il mercato italiano. Negli Stati Uniti si trovano in un qualsiasi supermercato di quartiere e hanno una decina di varianti, nelle quali ci sono due elementi costanti: il sapore piccante, con un mix di lime e peperoncino, e i coloranti. Quanto al nome, deriva dallo spagnolo taco, che significa “arrotolare” e in qualche modo indica che le Takis sembrano tacos arrotolati.
A base di mais, le Takis hanno come base il sapore della salsa guacamole, molto piccante, e un colore rosso fuoco, con il quale ai bambini e agli adolescenti piace sporcarsi le mani, quasi come segno di adesione al vangelo di questo nuovo prodotto dell’infinito catalogo dei cibi-spazzatura. E per ottenere questo risultato vengono utilizzati velenosi coloranti, alcuni dei quali sono vietati in Europa, tra i quali il micidiale rosso 40. Si tratta di un colorante che, secondo diverse ricerche, aumenta il rischio di sviluppare la sindrome del colon irritabile e di altre malattie infiammatorie, come il morbo di Chron e la colite ulcerosa. Il colorante red 40, un additivo sintetico derivato dal petrolio, è uno dei coloranti autorizzati dalla Food and Drug Administration americana (FDA) per produrre bevande e snack, ma è vietato dalle autorità sanitarie di altri paesi del mondo. E tra le tante ricerche che individuano i pericoli legati al consumo del velenoso colorante red 40, proprio dall’università americana della California arrivano i risultati di un recente studio che ne collega l’uso con il pericolo di sviluppare nei bambini la patologia nota come deficit di attenzione.
Un altro elemento dannoso per la salute degli adolescenti riguarda le calorie e i grassi. Le Takis sono bombe caloriche: ne hanno più di 500 per ogni 100 grammi di prodotto, in un rapporto di 5 a 1. Inoltre contengono percentuali molto alte di sodio. E questo sicuramente dovrebbe preoccupare le autorità sanitarie americane, considerato che l’obesità giovanile negli Stati Uniti ha assunto la forma di una vera epidemia. Se un silenzio tombale delle autorità sanitarie copre l’avanzate della Takis, non hanno tregua le trombette di propaganda del micidiale prodotto che suonano il piffero dei social. Il canadese Logan Moffit è uno degli influencer più seguiti con i suoi video su TikTok, nei quali racconta come mangiarne un pacco intero senza bere neanche un bicchiere d’acqua e mostra come si realizza un’insalata mescolando le Takis spezzettate ai cetrioli: i suoi follower sono 5 milioni e mezzo. La pagina Facebook della Barcel, dedicata soltanto alle Takis, dove vengono rilanciati video e ricette degli influencer, ha quasi 4 milioni di follower.
Al momento l’unico stato americano che sembra intenzionato a fare qualcosa contro l’uso così massiccio dei coloranti negli snack per i bambini e gli adolescenti, è la California. Qui il governatore Gavin Newsom ha firmato una legge con la quale si vieta la somministrazione nelle mense scolastiche di prodotti che contengono sei tipi di coloranti, tra i quali ci sono anche il rosso 40 delle Takis. Ma si tratta comunque di una legge che si applica solo nel territorio della California, e nell’ambito ristretto delle mense scolastico. Per il resto, le Takis, con i loro veleni, in America hanno campo libero.
L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook “Takis” dedicata al prodotto
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