Tarassaco: benefici, usi e controindicazioni

Protegge fegato e reni. Aiuta contro l’invecchiamento delle cellule e rigenera le cellule nervose. Per usarli, i modi migliori sono l’insalata e il decotto

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Il tarassaco è in assoluto l’erba spontanea più diffusa e raccolta: disponibile tutto l’anno, ha un sapore leggermente amarognolo. Nell’universo dei pollici verdi è noto anche come “dente di leone”, in onore dei suoi fiori gialli e già l’etimologia della parola (dal greco taraxis, disordine, e akos, rimedio), si intuisce la sua potenza in termini di benefici per la nostra salute. Nell’antica tradizione popolare, il tarassaco era chiamato “piscialetto”, grazie alle sue proprietà diuretiche ed al sostegno che trasmette al funzionamento dei reni. Ma poi da queste capacità, si è passati allo studio di altri aspetti positivi legati all’utilizzo del tarassaco, a partire dalla sua azione antiossidante e all’efficace protezione che fornisce contro i radicali liberi e l’invecchiamento.

Valori nutrizionali

Cento grammi di tarassaco puro apportano 45 calorie. E inoltre:

  • 86,5 grammi di acqua
  • 4,1 grammi di proteine
  • 2,1 grammi di lipidi
  • 3,8 grammi di carboidrati
  • 440 milligrammi di potassio
  • 316 milligrammi di calcio
  • 76 milligrammi di sodio
  • 65 milligrammi di fosforo
  • 3,2 milligrammi di ferro

Per quanto riguarda le vitamine, il tarassaco contiene:

Benefici

Un antinfiammatorio e un depurativo naturale. Ma anche un prodotto per aumentare le difese immunitariedisintossicare il fegato e dunque proteggere a 360 gradi il nostro organismo. Dove sta la ricchezza, tutta naturale e tutta da non sprecare, del tarassaco? Le sue foglie altro non fanno che stimolare le attività epatiche, biliari e renali: da qui un’accelerata dell’eliminazione delle tossine attraverso le feci, il sudore e l’urina. Inoltre, le stesse foglie, ma anche i fiori, contengono betacarotene, vitamina C, ferro e calcio. Gli organi che più beneficiano delle qualità del tarassaco (presenti nella radice, nella pianta e nel fiore) sono il fegato e i reni, per non parlare del fatto che questa erba favorisce la produzione e la circolazione della bile, consentendo così una corretta funzione intestinale. Senza contare l’attività rigenerante svolta invece sul sistema nervoso centrale, come rilevato invece da una ricerca eseguita in Corea del Sud. Altri benefici relativi al tarassaco sono:

  • Stimola la digestione
  • Migliora la salute di ossa e denti
  • Riduce le infiammazioni
  • Cura e previene la stitichezza
  • Previene la formazione dei calcoli biliari

Usi in cucina

Ma come si usa il tarassaco? In quale modo diventa più efficace? Innanzitutto, in primavera, approfittiamone per fare una salutare passeggiata e raccogliere il tarassaco: possiamo riconoscerlo dai suoi fiori gialli che, poco dopo essere sbocciati, lasciano presto il posto a globi soffici e piumosi chiamati soffioni. Una volta raccolto, fate il pieno di salute con le sue foglie, a partire dall’uso culinario: potete utilizzarle per preparare una buona insalata da insaporire con un po’ d’aglio e avocado a dadini. Le foglie del tarassaco hanno un sapore leggermente amarognolo ma sono proprio le sostanze amare (tarassicina e inulina) quelle dotate di proprietà terapeutiche. In particolare, il tarassaco si può aggiungere a un’insalata fresca, con uova sode, lattuga, valeriana, carote e scaglie di parmigiano. Ma è molto buono anche stufato in padella, con un filo di olio extravergine, uno spicchio d’aglio e una spruzzata di limone. In questa versione, il tarassaco si può abbinare a frittate e torte salate.

Controindicazioni

Il Tarassaco, che potete trovare in qualsiasi erboristeria o negozio di prodotti biologici e nei mercati contadini, è sconsigliato quando si assumono antibiotici: ne riduce l’efficacia. Inoltre, considerando il considerevole apporto di potassio, va evitato da parte di chi ha patologie renali e da chi soffre di gastrite e ulcera peptica.

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