Traffico: sprechiamo 4 giorni pieni ogni anno imbottigliati nelle code

A Roma, Milano e Napoli le auto procedono con una singolare simmetria: quasi lo stesso tempo tra movimento e file negli ingorghi in città.

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TEMPO SPRECATO NEL TRAFFICO –

Quattro giorni pieni, quasi una settimana. Tempo prezioso, tempo sprecato nel traffico nella media mondiale registrata dal nuovo sondaggio realizzato dal Tom tom Traffic index. In particolare tra le città più caotiche del mondo, in quanto a mobilità urbana, compare Roma che si piazza al tredicesimo posto della classifica. In testa ci sono metropoli particolarmente congestionate come Istanbul, Città del Messico e Rio. Tutte città bloccate e inquinate dal traffico.

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TRAFFICO NELLE CITTÀ ITALIANE –

Ma la cosa più spaventosa, in termini di spreco di tempo, riguarda il rapporto tra i minuti trascorsi in fila, a passo d’uomo, e quelli invece che scorrono in marcia. Prendiamo il caso di Roma: per ogni mezz’ora in circolazione, un automobilista deve mettere nel conto 24 minuti di fila nel traffico. Quasi uno a uno. A Milano i minuti nel traffico scendono a 23, a Napoli a 20, ma la sostanza non cambia: quando prendiamo la macchina in città dobbiamo sapere che a un tempo di circolazione dobbiamo aggiungere quasi la stessa quantità di minuti per il traffico.

COME RIDURRE IL TRAFFICO NELLE CITTÀ –

Che fare per ridurre questo spreco? Puntare tutto sulla nuova mobilità. Da parte delle pubbliche amministrazioni attraverso gli investimenti nel settore del trasporto urbano: linee di metropolitane, autobus, e tram scoperti. Da parte dei cittadini con la scelta della nuova mobilità della condivisione: car, bike e moto sharing. Si risparmia in termini di costi, dalla benzina al parcheggio fino alle multe evitate, e si inquina meno. A Milano, sicuramente la metropoli italiana più avanzata nel settore della mobilità alternativa, ci sono già circa 200mila cittadini che hanno rinunciato alla macchina per gli spostamenti in città, scegliendo tutte le varie opzioni di automobili condivise. Come al solito, tocca a noi, con i nostri stili di vita ed i nostri nuovi consumi spingere sull’acceleratore del cambiamento. E non restare soffocati negli ingorghi per il traffico.

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