Trasformare le nostre finestre e i nostri terrazzi in una foresta? Assolutamente possibile, grazie alle tende da facciata che producono ossigeno, proprio come le piante. Partendo dall’anidride carbonica.
L’idea è di due giovani designer che vivono e lavorano a Londra, Marco Poletto e Claudia Pasquero, che lì hanno fondato uno studio di progettazione EcoLogicStudio con una forte impronta ecosostenibile che fa della ricerca in quella direzione una firma stilistica.
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TENDE CHE PRODUCONO OSSIGENO
Il progetto Photo.Synth.Etica, questo è il nome della tenda che purifica l’aria e combatte l’inquinamento, nasce proprio per dare una soluzione moderna, tech e concreta al problema dell’aria di città, congestionata e piena di smog, e prende le mosse dall’azione degli alberi che rilasciano ossigeno prendendo anidride carbonica dall’atmosfera. L’effetto è dirompente: fissate sulle facciate degli edifici eliminano un chilogrammo di anidride carbonica al giorno, pari a ciò che riescono a fare ben 20 alberi.
Proprio come in una foresta, si innesca una vera e propria fotosintesi clorofilliana, in cui tramite l’energia solare si trasforma l’aria “sporca” e composta principalmente da CO2 e si rilascia aria pulita, ossigenando la zona in cui sono installate.
Ciò si ottiene grazie all’uso di particolari micro alghe, cianobatteri che immagazzinano anidride carbonica e aria inquinata, la filtrano “sgranocchiando” le particelle inquinanti e rilasciano aria ossigenata alla fine del processo.
TENDE CHE PURIFICANO L’ARIA
Guardando i moduli di Photo.Synth.Etica, che sono grandi 2x 7 metri, assomigliano a fogli semitrasparenti, percorsi da un serpente verde: è lì che sono posizionati, in una specie di gelatina, i micro-organismi che si occupano del filtraggio dell’aria. Ogni modulo è composto da due strati di bioplastica nei quali scorre una specie di tasca che si snoda e contiene le alghe e la gelatina biologica che crea il giusto habitat per la sopravvivenza di questi cianobatteri.
La serpentina funziona come un vero e proprio bioreattore innescato con la luce del sole, e le tende che mangiano lo smog hanno un funzionamento molto semplice: l’aria inquinata, pesante, entra nella parte inferiore. Tramite le alghe nella sacca gelatinosa viene immagazzinata, processata dai cianobatteri e depurata dagli inquinanti, finché, alla fine del percorso, viene rilasciata nell’atmosfera “pulita” e piena di ossigeno.
Semplice e naturale, ispirandosi a ciò che, ogni giorno, fanno le piante.
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PROGETTO PHOTO.SYNTH.ETICA
In effetti, uno dei modi per combattere l’inquinamento atmosferico è proprio quello di piantare alberi e contrastare la deforestazione, ma la soluzione ideata dai due giovani cervelli italiani, presentata a Dublino durante la settimana del Climate Innovation Summit 2018, è assolutamente utilissima per contrastare lo smog e l’aria cattiva che nuoce alla nostra salute e a quella del mondo.
Pensate per esterni, le tende che fanno la fotosintesi costano tra i trecento e i duemila euro al metro quadrato ma Poletto e Pasquero sono all’opera per studiare soluzioni più economiche, allargando la possibilità a tutte le tasche di contribuire alla lotta contro l’inquinamento.
(Immagine in evidenza tratta da Corriere.it)
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