Nella società odierna, a causa anche di un mondo caotico che continua ad accelerare, imponendo ritmi di vita incalzanti e talvolta insostenibili, i casi di pazienti che manifestano condizioni di ansia, stress o depressione sono in aumento. Riconoscere i sintomi può risultare complesso e per questa ragione è stato ideato anche un test ansia-stress-depressione. Ma cos’è e come funziona? Il test ansia stress depressione è un modello tripartito che analizza in che misura si manifestano i sintomi delle tre condizioni in un individuo. L’indagine ha l’obiettivo di visualizzare i comportamenti e le sensazioni del soggetto durante l’arco degli ultimi giorni. In questo modo, è possibile verificare, con un ottimo margine di precisione, se determinati stati d’animo, sintomi psico-fisici o momenti di irascibilità siano riconducibili a una delle tre condizioni.
Prima di continuare, tuttavia, è necessario premettere che il test ansia-stress-depressione non vuole in alcun modo sostituire il parere dello specialista o del medico competente. In nessun caso infatti l’indagine potrà intendersi come un’alternativa ad una diagnosi psicologica o psichiatrica. D’altro canto, sono numerosi gli studi che affermano l’efficacia di questa indagine psicologica. Il test infatti si propone come un primo approccio pre consultazione di uno specialista. Per individuare una qualche forma di sintomi correlati, il test in questione fa riferimento alla versione italiana della DASS-21, Depression Anxiety Stress Scales, originariamente messo a punto da Peter e Sydney Lovibond. I fattori psicometrici presi in considerazione dal test sono alla base delle sintomatologie che presentano i soggetti con ansia, stress o depressione. L’originale era composto da un questionario di 42 item o domande, per questo DASS-42. Il ridotto invece è il DASS-21 proprio per il numero di item di cui è costituito.
Ma vediamo nel dettaglio come funziona il test e quali sono le sue caratteristiche principali.
Indice degli argomenti
Come funziona il test ansia-stress-depressione Dass-21
Il DASS-21, Depression Anxiety Stress Scales Short Version, è un’indagine vera e propria che mira ad evidenziare quali sono le azioni, i comportamenti o i sintomi che si ripetono costantemente per almeno due settimane consecutive in un individuo. Il soggetto si ritrova a rispondere a degli item che sono forniti in una forma del genere:
- Ho avuto la bocca secca
- Mi sono infuriato per futilità
- Ho trovato difficile rilassarmi
Ognuna di queste domande potrà essere risposta su una scala di valore da 0 a 4 dove lo zero significa che la circostanza non si applica per nulla a ciò che il soggetto ha sperimentato. Mentre il 4 combacia con l’esatto opposto e quindi l’individuo ha subito la manifestazione di un determinato sintomo per la maggior parte o per tutto il tempo. Bisogna considerare, tuttavia, che in determinate fasi della vita è naturale sperimentare un livello minimo di ansia o di stress. Ma soprattutto, affinché il test sia valido, è necessario che il soggetto sia sincero con se stesso e risponda ai quesiti in maniera spontanea e veritiera. L’esito del test, solo e soltanto se eseguito correttamente, potrà fornire delle indicazioni preziose per comprendere quale sia lo stato emotivo e psico-fisico di un soggetto. Presentato ad uno specialista, il risultato potrebbe aiutare nell’individuare una diagnosi appropriata.
Stress positivo o negativo
L’Istituto Superiore di Sanità, ISS, definisce lo stress come una risposta psicologica e fisiologica che l’organismo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi nella vita valutati come eccessivi o pericolosi. La prima sensazione in caso di stress è la grande pressione mentale ed emotiva. Bisogna tuttavia distinguere tra stress positivo e stress negativo. Infatti, di per sé, lo stress è di entità neutra e nell’organismo consente di applicare gli adattamenti adeguati in base agli stimoli ricevuti quotidianamente. Lo stress può considerarsi positivo quando è controllato ed è gestito per superare un esame, prepararsi ad un colloquio o allenarsi per una competizione. Diventa invece negativo quando non si attenua con il tempo e viene accumulato fino a creare un sovraccarico. In questo caso, l’intero corpo ne risente: muscoli, cellule e organi.
Le cause di uno stress prolungato negativo possono essere dovute a molteplici motivazioni come ad esempio:
- Morte di un familiare o di un coniuge
- Ospedalizzazione propria o di un familiare
- Incidenti
- Malattia
- Problemi lavorativi
- Problemi economici
- Insonnia
Eventi o circostanze che possono portare con il tempo a disturbi fisici, emotivi e del comportamento. Una persona che soffre di stress cronico può iniziare a presentare sintomi come:
- ansia
- depressione
- irascibilità
- tensione
- agitazione
- paura
- preoccupazione costante
Così come anche dolori alla testa, al petto o allo stomaco, quindi, somatizzazioni e disturbi psicosomatici.
Altri test per ansia, stress e depressione
Quando l’ansia diventa patologica
L’ansia, come già accennato, in alcuni periodi della vita e in dosi lievi è del tutto naturale. Questa condizione psicologica si presenta sotto forma di preoccupazione e paura costante ed eccessiva o ingiustificata a un input che è fonte di stress. Di per sé, una sensazione di ansia, sperimentata entro certi limiti, è normale e permette di reagire in caso di stress o anomalie. Difatti, questa funge da campanello di allarme sin dagli albori dell’umanità. È un vero meccanismo di autodifesa che avverte l’individuo in caso di pericolo, di paura o situazioni spiacevoli. L’ansia diventa patologica quando inizia a ostacolare lo stile di vita di una persona. In particolar modo, l’ansia si trasforma in una malattia quando è costante, affligge l’individuo in maniera sproporzionata ed esagerata rispetto alla situazione reale dei fatti e inizia a limitare le normali attività quotidiane.
I sintomi della depressione
Il Test ansia-stress-depressione consente di far luce anche sui sintomi legati alla depressione che un soggetto potrebbe sperimentare inconsciamente. In accordo con i dati forniti dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione è una condizione clinica che colpisce in media 5 persone su 100 nel mondo. E l’occidente sembrerebbe essere l’area del pianeta più soggetta alla malattia. Nel Manuale Diagnostico-Statistico, DSM-IV, sono riportati i sintomi che un paziente affetto da depressione deve manifestare. In particolare, il soggetto deve presentare almeno 5 sintomi riportati nella lista, sperimentati per almeno 14 giorni consecutivi e che abbiano rappresentato un sensibile cambiamento rispetto al periodo precedente. Almeno uno dei sintomi tra umore basso o marcata perdita di interesse o piacere deve essere presente.
Sintomi depressione (costanti e ripetuti quasi ogni giorno)
- Ipersonnia o insonnia
- Perdita o aumento di peso
- Perdita o aumento d’appetito
- Stanchezza cronica
- Diminuzione dell’interesse o del piacere
- Umore basso
- Senso di colpa
- Autosvalutazione
- Ridotte capacità di concentrazione
- Pensieri ricorrenti sulla morte
- Tentativo di suicidio
I disturbi dovuti alla depressione possono essere trattati e curati con l’aiuto di specialisti. In genere le persone non sono consce di soffrire di questa condizione clinica e anche nel caso in cui lo fossero, non avrebbero la lucidità o le competenze necessarie per riuscire a risolvere il problema autonomamente. La maniera migliore per trattare la depressione è con l’ausilio di un profilo professionale competente che possa fornire una diagnosi su misura per il paziente e quindi cercare soluzioni mirate.
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