Le grandi aziende produttrici del tonno in scatola continuano a non rispettare la legge sui limiti previsti per le quantità di mercurio consentite in ogni confezione. Il fenomeno avviene in Europa quanto in America, nonostante leggi molto stringenti sulle percentuali di mercurio consentite nei diversi prodotti.
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Il test sul tonno in scatola in Europa
Lo scandaloso risultato di un’indagine, durata ben 18 mesi, di Bloom, una ong francese specializzata nella conservazione marina, dimostra che nessuno sta cercando di eliminare il mercurio nella catena produttiva. I marchi esaminati sono stati 148 (provenienti dalla Francia, dalla Spagna, dalla Germania e dall’Italia) e tutti sono risultati contaminati dal mercurio. Ma la cosa più grave è che più di una lattina su due (57 per cento) superava il limite massimo di mercurio applicato ad altre specie ittiche (0,3 mg/kg). Delle 148 scatole, una confezione della marca Petit Navire, acquistata in un Carrefour City parigino, presentava un contenuto record di 3,9 mg/kg, cioè 13 volte superiore a 0,3 mg /kg.
Il test sul tonno in scatola in America
Se in Europa i dati sul tonno in scatola risultano molto preoccupanti, le cose non vanno meglio negli Stati Uniti. Consumer Reports, il mensile dei consumatori più diffuso negli Stati Uniti, ha testato cinque famose marche di tonno in scatola: Bumble Bee, Chicken of the Sea, StarKist, Safe Catch e Wild Planet. E anche in questo caso, nessun prodotto è risultato privo di mercurio, mentre alcuni hanno superato il limite consentito dalla legge.
Perché il tonno in scatola ha molto mercurio
Il mercurio si trova in tutti gli oceani, e in quasi tutti i pesci. I tonni ne hanno una quantità maggiore per un semplice motivo: più i pesci sono grandi, e più alte sono le quantità di mercurio che ingeriscono. E più pesci piccoli mangiano, più mercurio accumulano nel loro corpo. La situazione attuale, poi, è diversa nei vari mari. La contaminazione da mercurio nel tonno catturato nell’Oceano Pacifico, per esempio, è in aumento, a differenza di quello catturato nell’Oceano Atlantico, dove il mercurio è in diminuzione. Nei mari della Cina e dell’India, invece, la percentuale di mercurio è in forte aumento, a causa della crescita della produzione di carbone che rilascia molto mercurio nell’aria, che poi con la pioggia finisce nei mari.
I pericoli del mercurio nel tonno in scatola
Il tonno è il pesce più venduto in Europa, e i pericoli che nascono da un eccessivo consumo di mercurio, una neurotossina, sono diversi: si possono sviluppare disturbi neurologici e comportamentali , problemi con il sonno, con la parola e con la deambulazione motoria. I più esposti risultano i feti dei bambini, in quanto il loro sistema nervoso è in una delicata fase di sviluppo: il consumo del tonno in scatola è fortemente sconsigliato, infatti,malle donne in gravidanza. Inoltre, il metilmercurio è classificato come possibile cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
I sintomi dell’avvelenamento da mercurio
L’avvelenamento da mercurio presenta sintomi evidenti, come per esempio:
- Perdita della visione periferica
- Sensazioni di formicolio, solitamente nelle mani, nei piedi e intorno alla bocca
- Mancanza di coordinazione dei movimenti
- Compromissione della parola, dell’udito, della deambulazione
- Debolezza muscolare.
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