Come funziona il trapianto di capelli

Per una seduta servono dalle sei alle nove ore. La svolta dopo otto mesi dall'intervento. I possibili rischi

trapianto di capelli

Il trapianto di capelli è un vero e proprio intervento chirurgico, che va fatto con tutte le precauzioni necessarie, da mani esperte e competenti e in luoghi attrezzati. In media, ogni persona perde dai 50 ai 100 al giorno: pochi, rispetto ai 100.000 che ne abbiamo. Ma ci sono casi di calvizie che purtroppo non possono risolversi, se non tentando la strada del trapianto di capelli. La perdita di capelli, nota anche come alopecia, può avere diverse cause, tra cui fattori genetici, ormonali o legati allo stile di vita. Per molti, rappresenta una fonte di disagio e insicurezza, spingendo molti a cercare soluzioni efficaci per contrastarla. Una di queste soluzioni è il trapianto di capelli, un intervento che ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, diventando sempre più sicuro e garantendo risultati naturali. Il trapianto di capelli è una procedura chirurgica che prevede il prelievo di follicoli piliferi da una zona donatrice del corpo, solitamente la nuca, per poi impiantarli nelle aree dove i capelli sono assenti o diradati. Questo intervento è diventato sempre più popolare negli ultimi anni, grazie ai progressi tecnologici e alle tecniche sempre più avanzate. La scelta di sottoporsi a un trapianto di capelli non deve essere presa alla leggera. È fondamentale informarsi, scegliere cliniche specializzate e affidarsi a medici esperti nel settore. La chiave del successo di questo intervento risiede nella corretta valutazione del paziente e nella scelta della tecnica più adatta.

I vantaggi

  • Risultati naturali e permanenti
  • Miglioramento dell’autostima e dell’immagine di sé
  • Tecnica poco invasiva e cicatrici quasi invisibili
  • Possibilità di trattare anche aree estese di calvizie

Ma come funziona un trapianto dei capelli? Scopriamolo.

Come funziona

Il trapianto di capelli, noto anche come autotrapianto, è una procedura chirurgica che ha l’obiettivo di ripristinare la densità capillare in aree del cuoio capelluto diradate o completamente prive di capelli. Ma come funziona esattamente?

Il processo di prelievo

Il primo passo del trapianto di capelli è il prelievo dei follicoli. Questi vengono estratti da aree del cuoio capelluto in cui i capelli sono ancora folti, solitamente dalla zona occipitale o dai lati della testa. Questi follicoli sono resistenti alla calvizie e, una volta trapiantati, tendono a mantenere questa resistenza anche nella nuova posizione.

L’importanza dell’autotrapianto

Una caratteristica fondamentale del trapianto di capelli è che i follicoli vengono prelevati dallo stesso paziente. Questo significa che non c’è il rischio di rigetto, come potrebbe accadere con trapianti da donatori. Non esistono, al momento, trapianti di capelli utilizzando follicoli sintetici o di altre persone.

Il posizionamento dei follicoli

Dopo il prelievo, i follicoli vengono preparati per essere inseriti nelle aree diradate. Questa fase è cruciale: i follicoli devono essere posizionati in modo che il risultato finale appaia il più naturale possibile. L’angolazione, la direzione e la densità di impianto sono tutti fattori che influenzano l’immagine una volta portato il lavoro al termine.

Risultato a lungo termine

Sebbene il trapianto di capelli sia visto come una soluzione definitiva alla calvizie, è importante ricordare che non affronta le cause sottostanti della perdita di capelli. Benché, i capelli trapiantati, essendo prelevati da aree resistenti alla calvizie, tendono a permanere nel tempo, garantendo un risultato duraturo.

Le tecniche

Nel corso degli anni, il mondo del trapianto di capelli ha subito una vera e propria rivoluzione. In particolare, questo è stato possibile con l’introduzione di tecniche sempre più avanzate e minimamente invasive. Una delle più apprezzate in questo campo è la FUE, o Follicular Unit Extraction. Questa procedura chirurgica prevede il prelievo di singole unità follicolari da una zona del cuoio capelluto con capelli folti, per poi reimpiantarle nelle aree diradate o prive di capelli. Il tutto avviene in anestesia locale, rendendo l’esperienza indolore per il paziente. Uno dei principali vantaggi della FUE è l’assenza di cicatrici lineari, tipiche di altre tecniche di trapianto. Gli strumenti di microchirurgia utilizzati riducono al minimo i traumatismi al cuoio capelluto, garantendo una cicatrizzazione rapida e permettendo un ritorno alle normali attività quotidiane in tempi brevi. Ma non tutti sono candidati ideali per la tecnica FUE. I pazienti più adatti sono quelli con un grado di alopecia medio o avanzato. Anche le donne con alopecia su base androgenetica possono beneficiare di questa tecnica, così come persone con aree cicatriziali o che desiderano rinfoltire altre aree come sopracciglia, barba o pube.

Le fasi dell’intervento

L’intervento con tecnica FUE si svolge in diverse fasi:

  • Incisione con micromotore bulbare: Questa fase prevede l’uso di strumenti di microchirurgia per prelevare le unità follicolari.
  • Estrazione delle unità follicolari: Le unità vengono estratte con precisione per garantire la loro integrità.
  • Conservazione delle graft in soluzione nutritiva: Prima di essere reimpiantate, le unità follicolari vengono conservate in una soluzione speciale.
  • Impianto dei follicoli: Questa è la fase finale in cui i follicoli vengono inseriti nelle aree diradate, rispettando l’angolazione e la direzione naturale dei capelli.

Quanto dura

Decidere di sottoporsi a un trapianto di capelli è un passo significativo. Molti si chiedono quanto tempo impiegheranno in sala operatoria e quando potranno tornare alla loro routine quotidiana. In media, un trapianto di capelli può durare dalle 4 alle 8 ore, a seconda dell’estensione dell’area da trattare e della quantità di follicoli da trasferire. Una volta terminato l’intervento, il periodo di recupero è relativamente breve. La maggior parte delle persone può riprendere le normali attività dopo pochi giorni, seguendo sempre le indicazioni post-operatorie fornite dal chirurgo. Queste raccomandazioni sono fondamentali per garantire una guarigione ottimale e risultati duraturi.

Quando crescono i capelli dopo il trapianto?

Il trapianto di capelli è una soluzione promettente per coloro che affrontano problemi di calvizie o diradamento dei capelli. Ma una delle domande più frequenti che sorge in chi sta considerando questa opzione è: “Quanto tempo ci vorrà perché i miei nuovi capelli crescano e si integrino con quelli esistenti?”. La caduta dei capelli è un problema che preoccupa molti, soprattutto dal punto di vista estetico. Ci sono diverse cause alla base della perdita dei capelli, dalla predisposizione genetica alle condizioni di stress, dalle diete drastiche all’assunzione di alcuni farmaci. Ma quando si tratta di trapianto di capelli, la buona notizia è che i capelli trapiantati crescono in modo naturale e si integrano perfettamente con i capelli esistenti. In caso di alopecia androgenetica, una forma di calvizie, l’unico rimedio che offre risultati duraturi potrebbe essere il trapianto di capelli. Una volta effettuato il trapianto, i capelli inizieranno a crescere normalmente, e il risultato finale sarà molto naturale. La parte migliore? Non c’è rischio che il problema della caduta dei capelli si ripresenti nella zona trapiantata. È essenziale, tuttavia, avere pazienza. Dopo l’intervento, potrebbe essere necessario un po’ di tempo fino a che i capelli trapiantati inizino a crescere e raggiungano la lunghezza desiderata. Ma con le cure e le attenzioni appropriate, il risultato potrà essere ottimale.

Dove fare il trapianto

Il trapianto di capelli è un intervento chirurgico che, se fatto correttamente, può portare a risultati che possono andare ben oltre le aspettative. Ma, come per qualsiasi procedura medica, la scelta del luogo e del professionista giusto è fondamentale per garantire la sicurezza e l’efficacia dell’intervento. In Italia, ci sono molti centri specializzati che offrono servizi di trapianto di capelli. La chiave è scegliere un centro che utilizza tecniche moderne, come la FUE, che è minimamente invasiva e offre risultati duraturi nel tempo. La perdita di capelli può avere un impatto significativo sull’autostima di una persona. Può derivare da una predisposizione genetica che porta ad una maggiore sensibilità all’ormone diidrotestosterone, che è la causa principale della miniaturizzazione dei capelli. Ma non è solo la tecnica che conta. La consulenza e la cura pre-operatoria, così come il follow-up sono altrettanto cruciali. È importante scegliere un centro che offra una visita medica completa per valutare la storia clinica del paziente e il grado di calvizie, permettendo di decidere l’approccio terapeutico più adeguato. All’estero? Molti scelgono di fare il trapianto di capelli all’estero, spesso per risparmiare sui costi. Tuttavia, è essenziale fare molta attenzione. Non tutti i centri all’estero offrono gli stessi standard di qualità e sicurezza. Prima di prendere una decisione, è fondamentale fare ricerche approfondite, leggere recensioni e, se possibile, parlare con pazienti che hanno già sottoposto a un trapianto in quel particolare centro.

I costi

Il trapianto di capelli è divenuto uno degli interventi di chirurgica estetica più richiesti, soprattutto grazie ai risultati eccellenti mostrati da personaggi noti, come attori e vip. Con l’avanzamento delle tecniche chirurgiche e l’espansione dell’offerta, i costi sono generalmente diminuiti. I costi di un trapianto di capelli possono variare notevolmente in base a:

  • Area da trattare
  • Estensione
  • Risultato desiderato
  • Medico che esegue l’intervento
  • Clinica o struttura scelta

Ad esempio, il costo di un trapianto di capelli può variare tra 3.000 € e 5.000 €, mentre un trapianto di capelli “megaseduta”, che prevede il trapianto di 8.000 o più bulbi piliferi, può costare tra i 5.000 € e i 10.000 €. Ci sono anche opzioni per il trapianto della barba, delle sopracciglia e dei peli del pube, con una gamma di costi variabile. È importante notare che questi costi sono indicativi e possono variare in base a diversi fattori. Tuttavia, molte cliniche offrono soluzioni di finanziamento per permettere ai pazienti di pagare l’intervento a rate.

I rischi

Il trapianto di capelli, pur essendo una procedura chirurgica consolidata e sicura, non è esente da possibili complicazioni. È fondamentale sottolineare l’importanza di rivolgersi a medici specialisti e cliniche qualificate per ridurre al minimo i rischi associati all’intervento. Grazie alle moderne tecniche d’impianto, le complicazioni sono rare, ma possono manifestarsi se l’intervento non viene eseguito correttamente. Tra le possibili complicazioni, vi sono la comparsa di cicatrici e il danneggiamento della zona donatrice a causa di un eccessivo prelievo di follicoli. Questi danneggiamenti possono rendere difficili o impossibili futuri trattamenti correttivi, portando a danni estetici permanenti. Un altro aspetto da considerare è che, nonostante le tecniche avanzate, il trapianto di capelli non garantisce sempre risultati ottimali. La crescita dei capelli trapiantati può richiedere tempo e, in alcuni casi, potrebbe non essere soddisfacente come ci si aspettava. Inoltre, il trapianto non interviene sulle cause scatenanti della calvizie, quindi potrebbe essere necessario affiancare l’intervento con altre terapie o trattamenti. Infine, è essenziale avere aspettative realistiche riguardo ai risultati. Sebbene, infatti, le tecniche moderne possano offrire risultati per lo più soddisfacenti, bisogna pur sempre considerare che si tratta di un intervento correttivo e che probabilmente non si potrà mai raggiungere lo stesso livello di capelli che si aveva prima della calvizie.

Quando non si può fare il trapianto di capelli

Il trapianto di capelli è una soluzione efficace per molte persone che soffrono di calvizie o diradamento dei capelli. Tuttavia, non tutti sono candidati ideali per questo tipo di intervento. Ci sono alcune condizioni e circostanze in cui il trapianto di capelli potrebbe non essere consigliato o potrebbe non produrre i risultati desiderati. Innanzitutto, se una persona ha una calvizie avanzata e ha perso una grande quantità di capelli, potrebbe non avere abbastanza capelli nella zona donatrice per coprire adeguatamente le aree diradate. In questi casi, il trapianto potrebbe non offrire la copertura desiderata. Le persone con determinate condizioni mediche, come malattie autoimmuni che causano la perdita dei capelli, potrebbero rigettare i capelli trapiantati, rendendo l’intervento inefficace. Allo stesso modo, chi soffre di alopecia areata, una condizione in cui si verificano chiazze di perdita di capelli, potrebbe non beneficiare del trapianto, poiché la condizione può progredire anche dopo l’intervento. Anche l’età può giocare un ruolo determinante. Infatti, sebbene non c’è un’età “ideale” per l’intervento, i giovani che iniziano a perdere i capelli sarebbe meglio che aspettassero per un periodo di tempo per vedere in che modo progredisce la loro perdita di capelli prima di proseguire con il trapianto. Insomma, è fondamentale considerare la salute generale e la capacità del corpo di guarire. Le persone con problemi di salute sottostanti o che prendono determinati farmaci potrebbero non essere candidati ideali per l’intervento. Prima di sottoporsi ad un intervento del genere, meglio richiedere una consulenza di uno specialista e verificare se si hanno tutte le caratteristiche basilari per poter procedere con l’operazione.

Il trapianto di capelli in Turchia

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i trapianti di capelli in Turchia. Per due motivi: i costi molto competitivi, e il fatto che in fondo comunque si tratta di un paese a poca distanza dall’Italia. Ma accanto all’esplosione del fenomeno dei trapianti di capelli in Turchia ci sono stati anche molti casi di pessime sorprese. Personale non qualificato, medici-fantasma (uno, molto famoso in Turchia, in realtà faceva il tassista), cicatrici mai rimarginate. Il trapianto di capelli low cost non sempre è una buona idea, e in ogni caso quando si decide di scegliere questa strada, è fondamentale farlo con l’accompagnamento, in Italia, di un medico qualificato che  sappia indirizzare il paziente.

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