Tremore essenziale: cause, sintomi e cure 

La componente genetica riguarda circa il 50 per cento dei casi. Come si distingue dal Parkinson e quando è assolutamente normale

tremore essenziale

Il tremore è un classico sintomo delle malattie neurologiche e viene associato in particolare al Parkinson. Ma non è così: nella maggiore parte dei casi si tratta di tremore essenziale, ovvero il più frequente e diffuso disturbo neurologico del movimento, che colpisce gli arti superiori e il capo.

Cos’è

Il tremore essenziale ha una natura benigna, ma questo non significa che non sia invalidante. Inoltre è molto diffuso, tanto che in Italia colpisce quasi il 5 per cento della popolazione over 65 e pur sviluppandosi in età avanzata, appare già nella giovane età. La differenza fondamentale con il Parkinson riguarda la tempistica: nel caso del tremore essenziale il momento in cui si verifica è quando la persona affetta da questo disturbo fa un movimento con le mani, per esempio mentre beve un bicchiere d‘acqua, oppure usa le posate. Nel caso del Parkinson, invece, il tremore compare quando la persona che soffre di questa malattia è a riposo e semmai diminuisce con il movimento.

Tipi di tremore essenziale

Il tremore essenziale può essere di due tipi. Nel primo caso di definisce intenzionale, e compare durante i movimenti volontari, come quando si porta un bicchiere alla bocca. Nel secondo caso si definisce posturale, e si concretizza quando si cerca di conservare una posizione contro la forza di gravità, come tenere sollevato un braccio.

Cause

Con nel caso di buona parte delle patologie neurologiche, le cause del tremore essenziale non sono ancora certe. Tra le più frequenti ci sono queste:

  • Predisposizione genetica (riguarda circa il 50 per cento dei pazienti)
  • Arriva dopo un movimento
  • Affaticamento e stress
  • Uso di alcuni farmaci
  • Associazione alla malattia di Parkinson

Sintomi

I sintomi tipici del tremore essenziale sono i seguenti:

  • Tremore delle mani, ritmico e involontario: diventa più frequente in caso di stress o di un particolare affaticamento. Comunque è sempre durante il movimento.
  • Tremore delle gambe: risulta molto più raro esi avverte soltanto quando si sta in piedi.
  • Tremore della testa: in questo caso, ancora una volta non molto frequente, il paziente va dei movimenti come se annuisse in continuazione.
  • Tremore della voce: quando il paziente non riesce a parlare in modo chiaro.

Fattori di rischio

Il tremore delle mani può essere accentuato da alcuni fattori:
  • Il consumo eccessivo di bevande che contengono caffeina;
  • L’uso di alcuni farmaci, come gli antidepressivi, i chemioterapici, gli antiaritmici, gli antiasmatici;
  • L’abuso o l’astinenza da alcol;
  • L’abuso o l’astinenza da droghe, oppiacei, sedativi, sostanze tossiche;
  • La mancanza di sonno;
  • L’esercizio fisico troppo intenso;
  • Il mantenimento di una postura fissa a lungo.

Differenze con il tremore del Parkinson

A parte la differenza temporale, il tremore essenziale presenta altre nette distinzioni dal tremore collegato alla malattia del Parkinson. In questo secondo caso, infatti, il tremore (che affligge solo la metà dei pazienti) interessa soprattutto gambe, braccia e capo, e all’inizio si sviluppa da un solo lato. Un’altra fondamentale differenza è che il tremore del Parkinson si associa sempre ad altri sintomi (che invece mancano nel tremore essenziale), come un’eccessiva lentezza nei movimenti e una marcata rigidità muscolare.

Diagnosi

La diagnosi viene fatta attraverso un’accurata visita neurologica, alla quale poi seguono alcuni accertamenti diagnostici innanzitutto per valutare un’eventuale associazione del tremore essenziale alla malattia di Parkinson. La risposta in proposito arriva dalla scintigrafia cerebrale. Altri esami utili sono la risonanza magnetica cerebrale e la elettromiografia.

Trattamenti e cure

Ovviamente le cure vanno decise dal medico sulla base delle circostanze nelle quali si è sviluppato il tremore essenziale. In generale i trattamenti consistono:

  • Nell’uso di farmaci beta-bloccanti nella prima fase del disturbo. Si possono assumere, sempre su indicazione del medico curante, da soli oppure in combinazione con antiepilettici e con le benzodiazepine.
  • Se la cura farmacologica risulta insufficiente e il tremore essenziale è particolarmente invalidante, si può passare a una terapia con ultrasuoni focalizzati. In questo caso si crea una lesione controllata di alcune aree talamiche, con l’obiettivo di sopprimere il tremore.
  • Una stimolazione cerebrale profonda: si agisce con scariche di corrente elettrica in specifiche zone del talamo.
  • Una iniezione di tossina botulinica può ridurre il tremore, soprattutto nei casi che colpiscono la testa o la voce.
  • Una radiochirurgia chiamata Gamma knife che utilizza radiazioni gamma molto precise, al punto da riuscire a lesionare i nuclei cerebrali responsabili del dolore in una sola sessione, senza danneggiare le altre aree.

Per la terapia possono essere utili esercizi di respirazione, lo yoga e anche la meditazione. Mentre è opportuno evitare la caffeina e qualsiasi sostanza eccitante.

Quando il tremore è normale

Ci sono casi nei quali il tremore spaventa, ma in realtà è assolutamente normale. In particolare:

  • quando si invecchia;
  • quando si è stressati, stanchi, ansiosi o arrabbiati;
  • dopo aver assunto caffeina, magari bevendo tè, caffè o cola;
  • dopo aver fumato;
  • quando si ha molto caldo o freddo;
  • quando si ha la febbre.

Prevenzione

Il tremore alle mani si può ridurre, se non quasi eliminare, con piccoli accorgimenti preventivi che riguardano gli stili di vita. Per esempio:
  • Sostituire le bevande con caffeine con quelle decaffeinate e deteinate;
  • Ridurre quanto più è possibile i fattori di stress;
  • Fare una regolare attività fisica, a partire da una semplice camminata giornaliera di circa mezz’ora;
  • Sforzarsi per dormire in modo regolare, andando a letto sempre alla stessa ora.

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